In arrivo una discarica di rifiuti speciali a Molfetta
MOLFETTA – 14.11.2002
In arrivo una discarica di rifiuti speciali a Molfetta. E' questa la scelta fatta dall'amministrazione comunale, che ora sarà sottoposta al voto del consiglio, che dovrà approvare questo nuovo scempio del territorio. Molfetta come pattumiera, insomma. Si tratta di materiali metallici che saranno scaricati nella zona a ponente della città, in contrada “Torre della Cera” lungo la SS16 per Bisceglie. 10mila metri quadri, l'estensione complessiva dell'area sulla quale sarà realizzato il “centro di raccolta e smaltimento rottami ferrosi” ad opera dell'impresa “Me. Co. Srl” di Trani. 2 zone per lo stoccaggio dei materiali, un'area per la lavorazione dei rifiuti (tutti rifiuti speciali: imballaggi metallici, veicoli, materiali ferrosi), 3 cisterne interrate (130 metri cubi cadauna) per l'accumulo delle acque meteoriche rivenienti dai piazzali scoperti destinati allo stoccaggio dei rifiuti.
E, ancora, zone di raccolta interrate per “rifiuti speciali pericolosi eventualmente conferiti” (batterie esauste, oli usati). Ma, nonostante le descrizioni tutt'altro che rassicuranti offerte dalle relazioni tecniche allegate al progetto, l'azienda assicura che “l'attività ha lo scopo precipuo di proteggere l'ambiente dallo smaltimento selvaggio e indiscriminato dei materiali… attraverso il recupero e il riutilizzo dei materiali ferrosi”. Insomma, niente paura. Non c'è rischio per la salute dei cittadini, a detta dell'azienda. Anche il pericolo di inquinare suolo e sottosuolo, secondo il progettista dell'opera, sarebbe praticamente inesistente, alla luce delle precauzioni e degli accorgimenti che dovrebbero essere posti in essere al momento della realizzazione dell'impianto.
Il progetto, redatto dall'ing. Daniele Leone, e presentato per la prima volta al Comune di Molfetta a settembre dell'anno scorso, ha trovato tuttavia un ostacolo in un vincolo architettonico stabilito dal Putt/p regionale. I suoli che dovrebbero essere interessati dalla discarica, infatti, ricadono in una zona che la Regione ha segnalato al Comune di Molfetta per la presenza di un “menhir”, un manufatto simile ai dolmen biscegliesi. Esperti interpellati dall'azienda “Me.Co. srl” assicurano però che di quel menhir non c'è traccia e per questo giudicano inapplicabili i vincoli stabiliti dal piano regionale e compatibile l'opera della quale si richiede l'autorizzazione.
Ma, al di là del “giallo del menhir”, quel che è certo è che stasera il consiglio comunale sarà chiamato a modificare la destinazione d'uso di una parte cospicua dell'agro molfettese. Altri 10mila metri quadri sottratti all'agricoltura e trasformati in pattumiera. Cosa c'è dietro questo business? Perché saccheggiare il territorio? Sarebbe utile che l'amministrazione comunale fornisse spiegazioni ai cittadini.