Impianto di compostaggio una storia infinita di errori e ritardi
La storia infinita dell’impianto di compostaggio a Molfetta è un argomento di cui si farebbe bene a non smettere di parlare. Negli ultimi anni, invece, complice anche il contenzioso tra l’impresa privata “Mazzitelli SpA” e il Comune, legittimo proprietario dell’impianto, la storia dell’impianto di compostaggio è stata spesso resuscitata solo per fini propagandistici, farciti di false promesse. E solo raramente è stata davvero oggetto di una ricostruzione adeguata dei fatti. Nato per trasformare la frazione umida dei rifiuti solidi urbani in compost o terriccio riutilizzabile in agricoltura e costruito in contrada Torre di Pettine, l’impianto di compostaggio è di proprietà del Comune di Molfetta, ma, per ora, ha conosciuto soltanto la gestione privata della “Mazzitelli SpA”. Una gestione che non può esattamente dirsi fortunata, vista la condanna del 2007 del suo rappresentante legale, l’Ing. Orfeo Mazzitelli, per reati ambientali da parte della sezione distaccata molfettese del Tribunale di Trani, al tempo stesso sospeso dall’esercizio dell’attività di amministratore di società operanti nel settore dei rifiuti. Citando il Comune in giudizio arbitrale per presunte inadempienze contrattuali, l’impresa trascina la questione giudiziaria in un contenzioso durato parecchi anni, con perdite sotto tutti i fronti. Finanziarie per il Comune di Molfetta e l’Asm, ma anche più costose per la comunità molfettese tutta. Il costo dell’impianto, infatti, si aggira intorno agli 8 milioni di euro, in parte di provenienza statale, in parte regionale, in parte comunale. In passato, noi di Quindici abbiamo documentato con un video reportage quanto l’impianto fosse in uno stato di degrado assoluto e imbarazzante. Il contenzioso con l’impresa privata “Mazzitelli SpA” è stato risolto (almeno sulla carta) nel febbraio del 2010, ma di fatto l’impianto di compostaggio resta una ricchezza della comunità molfettese ancora ferma e improduttiva. In un momento così delicato per l’amministrazione comunale di Molfetta, per quanto riguarda l’emergenza dello smaltimento dei rifiuti, è importante richiamare l’attenzione sull’impianto di Torre di Pettine, l’unico impianto di compostaggio pubblico della Provincia di Bari e riveste un ruolo necessario e strategico per consentire il recupero della frazione umida raccolta in modo differenziato, ovvero per favorire l’avvio della raccolta differenziata di tale frazione. Quindici perciò ha rivolto qualche domanda all’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Rosalba Gadaleta. Dopo la chiusura del capitolo “contenzioso tra Comune e Mazzitelli SpA”, qual è la situazione attuale dell’impianto di compostaggio di Molfetta? «Il capitolo del contenzioso tra Comune e l’impresa “Mazzitelli SpA” in realtà non si è chiuso del tutto in quanto la Società, dopo il lodo arbitrale e la chiusura del processo penale, ha avanzato ulteriori richieste economiche al Comune e alla ASM a titolo di maggiori compensi per l’attività di smaltimento rifiuti, risalenti all’epoca in cui l’impianto era funzionante oltre che per risarcimento danni a vario titolo per il deperimento dell’impianto che la Società attribuisce al Comune. Alcuni giudizi sono ancora in corso, ma siamo fiduciosi sull’esito nel complesso favorevole al Comune». In un momento di difficoltà logistiche per lo smaltimento dei rifiuti, quale importanza potrebbe ricoprire l’impianto di compostaggio qualora funzionante regolarmente? Se non sbaglio è l’unico impianto di compostaggio pubblico della Provincia di Bari. «L’impianto ha un’importanza strategica nell’ambito dell’ATO BARI (Ambito Territoriale Ottimale) che raggruppa Comuni della Provincia di Bari. L’aumento della raccolta differenziata e in particolare della frazione umida dei rifiuti, richiederà un sempre maggiore ricorso al compostaggio». In che modo intende agire l’amministrazione Natalicchio? «L’Amministrazione Natalicchio non solo ha intenzione di attivare l’impianto quanto prima, ma si sta adoperando per la soluzione di una serie di problematiche legate allo stato in cui il sito è stato lasciato dalla “Mazzitelli SpA”. La Società ha abbandonato all’interno dell’impianto cumuli di compost fuori specifica che non hanno reso possibile l’immediato avvio dei lavori. A causa di tale situazione la Provincia di Bari ha avviato un procedimento che ha coinvolto il Comune, ARPA Puglia e Regione Puglia per la soluzione del problema. Attraverso lo smaltimento dei cumuli di compost non a norma, che costituiscono rifiuto, si potrà essere nelle condizioni per la cantierizzazione dell’opera». Si intende seguire un progetto esecutivo degli interventi e delle opere necessarie per la rimessa in funzione dell’impianto? «La precedente Amministrazione aveva appaltato i lavori e la redazione del progetto esecutivo al Consorzio Valori, ma al momento, come ho detto, i lavori non sono partiti in quanto sarà necessario sgomberare e liberare l’area dell’impianto. Anche in questo caso è toccato all’Amministrazione Natalicchio risolvere problematiche che altri non hanno voluto o saputo affrontare». Nel 2009 furono stanziati dei finanziamenti provinciali dalla Giunta Divella, pari a 2.300.000 euro per procedere alla riattivazione dell’impianto. Sono stati effettivamente investiti? «La somma di 2.300.000 euro è di provenienza regionale e transita attraverso l’erogazione della Provincia. A giorni stipuleremo la convenzione con la Provincia di Bari per l’erogazione della quota di 700.000 euro necessari a procedere».