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Impianto di compostaggio molte stranezze e una inquietante melma scura
15 giugno 2012

 

Uno scenario spettrale quello all’interno dell’impianto di compostaggio in località Torre Pettine. Quindici ha ricevuto immagini e spezzoni di video (montati e pubblicati sul sito di Quindici online www.quindici- molfetta.it) che descrivono la situazione all’interno del sito, occultato alla vista pubblica dopo il sequestro nell’ottobre 2003 per la vicenda Mazzitelli (20mila tonnellate di rifiuti abbandonati all’interno del sito, pozze di percolato, stormi d’insetti, macchinari spenti, impianto collassato, blocco dei rifiuti, danni al paesaggio, ecc.). Diffuso il degrado all’interno dell’impianto e nell’area circostante, con escrementi di piccioni ed erba secca. I macchinari di selezione e stoccaggio sono arrugginiti e forse non più utilizzabili. Tutto l’impianto elettrico sembra sia stato estirpato con la forza, probabilmente trafugato da alcuni vandali che si sono introdotti all’interno del sito incustodito (?). Inoltre, una grande piscina (presumibilmente per la raccolta dell’acqua o dei liquami) ospita un liquido verde, colore dipeso dalle alghe cresciute nel tempo. Insomma, uno spreco di soldi pubblici che potrebbe ripetersi. L’attenzione, però, si focalizza subito su alcuni scatti. Innanzitutto, i nuovi bidoncini blu e cassonetti verdi ammassati in un angolo di una struttura in cemento: è possibile che la loro collocazione sia quella? Non dovrebbero trovarsi nella sede Asm della zona industriale? O riutilizzati per incentivare le raccolte differenziate? Nella stessa struttura dei bidoncini blu si troverebbero dei mezzi distrutti (i cosiddetti ribaltabili) con una serie di pezzi meccanici sparsi per terra. Sono, però, privi di targa: sono stati per caso rottamati in passato, ma la rottamazione materiale non è poi mai avvenuta? Perché si trovano in quel luogo? È possibile stoccare in quel posto vecchi mezzi operativi non più utilizzabili? Le targhe sono state consegnate?  Oltre ad una zona bruciata lungo un muretto nei pressi dei vagliatori, allarmante è una collinetta, rivestita di erba, probabilmente seccata per il sole, che pare composta da materiali differenti (forse compost di bassa qualità). E ai suoi piedi uno strato di terra marrone (colore scuro), alla vista quasi umidiccia e melmosa, come se fosse stata depositata da poco tempo, livellata e uniforme, lasciata ad essiccare. Qui non è cresciuto un filo d’erba. Cosa nasconde l’impianto di compostaggio, che nei prossimi mesi sarà interessato dai lavori di rimessa in funzione da 7,5milioni di euro, finanziati tutti con fondi pubblici? Il progetto, che integrerà il processo di compostaggio con la digestione anaerobica, ha avuto un importo a base d’asta di quasi 6,7milioni di euro e lo scorso 23 maggio è scaduto il bando a evidenza pubblica per la realizzazione dell’impianto. Ma le foto e i video ricevuti anonimamente da Quindici infittiscono le eventuali “anomalie” dell’impianto di compostaggio. Altro mistero, dopo la discarica di Coda della Volpe.

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