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Il WWF Molfetta: quali cause dello sconvolgimento dell'ecosistema marino?
03 maggio 2010

MOLFETTA - La scorsa settimana un'altra carcassa di tartaruga marina è stata ritrovata lungo le nostre spiagge.
La scorsa settimana una caretta caretta in decomposizione è stata rinvenuta in località "carcere" sul lungomare marina italiana a Giovinazzo. Nella stessa data, sempre a Giovinazzo, ma in zona Levante, è stato rinvenuto un delfino.
"Decine di tartarughe morte si stanno spiaggiando sulle nostre coste, in condizioni quasi perfette. Una delle ipotesi sulle cause potrebbe rientrare nei gravi danni che le tante esplosioni di bombe al largo della costa di Molfetta, effettuate dalla marina militare potrebbero provocare all'ecosistema marino" ha affermato il responsabile del Centro Recupero Tartarughe Marine del Wwf Molfetta, Pasquale Salvemini.
Fortunatamente la sensibilizzazione a favore di una specie così minacciata sta dando i suoi frutti. Notevole interesse, soprattutto a livello didattico, sta riscuotendo il centro recupero, ubicato presso la scuola Cozzoli, che attualmente ospita tre esemplari di caretta caretta.
Sono numerose le scuole che hanno visitato il centro negli ultimi mesi, senza contare il successo riscosso in occasione della manifestazione regionale di karate.
Buone notizie, intanto, per le due più giovani tartarughe ospiti del centro: sabato 22 maggio, nel corso di una festosa manifestazione, che si svolgerà  in località Prima Cala di Molfetta, riconquisteranno il mare aperto, con la collaborazione dei mezzi navali della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri..
Diversi istituti scolastici hanno già dato la propria adesione; si prevede, infatti, la presenza di circa mille ragazzi provenienti dagli istituti Cozzoli, Cesare Battisti, Seminario, Prefabbricate di Levante, San Giovanni Bosco, San Domenico Savio, Giuseppe Saverio Poli, Corrado Giaquinto di Molfetta e San Giovanni Bosco di Bari. Anche gli utenti del centro anziani gestito dalla cooperativa Gea hanno assicurato la loro presenza.
Nel corso della manifestazione, patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Bari e dai Comuni di Molfetta e Bari, don Giuseppe Magarelli officerà la liturgia della natura e impartirà una benedizione alle due tartarughe, scampate a morte certa (una è stata rinvenuta in stato di profonda ipotermia, l'altra sequestrata in un appartamento di Bisceglie e destinata, quasi certamente, a finire in pentola).
Quanti volessero visitare il centro di recupero (entro il venti maggio prossimo) possono prenotare rivolgendosi presso la sede del Wwf Molfetta, in via G. Puccini, 16, o telefonando al n° 0809143819 o al n° 3466062937.
 

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..... a prescindere. Ci poniamo domande le cui risposte sono note. Ci giriamo intorno, come i cani a mordersi la coda. L'afflusso di sostanze chimiche negli oceani ad opera dell'uomo è ben maggiore di quello provocato dalla natura: il mercurio è riversato in misura due volte e mezzo rispetto all'afflusso naturale, il manganese quattro volte, zinco, rame e piombo circa 12 volte, l'antimonio 30 volte e il fosforo 80 volte. In quanto al petrolio, inquinamento di origine umana (vedi ora nel Golfo del Messico) - provocato da insensata trascuratezza o perfino per volontà deliberata - raggiunge un volume che è ben quattro quinti rispetto al volume totale delle scorie che fluiscono nei mari, circa 6 milioni di tonnellate all'anno. Il danno peggiore è però quello più insidioso: diverse componenti del petrolio sono tossiche, altre carcinogene e tendono a permanere nell'organismo per prolungati periodi di tempo. Ancora più intenso è lo scarico di scorie in oceano e mare aperto. In quanto allo scarico di scorie radioattive, iniziato il 1949, e saltuariamente continuato, il pericolo è ancora maggiore. Fino al 1970 gli Stati Uniti e altri paese affondano le scorie radioattive chiuse in contenitori che lasciavano filtrare il materiale (già scritto da un forumista tempo fa). La distruzione degli abitat marini è soprattutto grave nelle zone costiere. Stagni salmastri, estuari, paludi a mangrovie e scogliere di corallo, tutte zone di grande bellezza e importanti per il nostro benessere, sono particolarmente vulnerabili al degrado e alla distruzione operato dall'uomo. Invece di "porci" sempre le stesse domande, cerchiamo invece di correggere tanti nostri incivili e disumani comportamenti.

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