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Il voto di scambio accende la polemica in un dibattito fra i candidati sindaci a Molfetta
10 aprile 2008

MOLFETTA - È stato un confronto serio, con validi spunti programmatici, a tratti acceso e senza risparmio di accuse reciproche soprattutto sul voto di scambio, dove c'è stato chi ha voluto ribaltare la frittata e ha scatenato la rissa. Hanno parlato in una stracolma sala conferenze “B. Finocchiaro” della Fabbrica S. Domenico, i tre candidati sindaci: Mino Salvemini (PD), Antonio Azzollini (PDL) e Antonello Zaza (Sinistra Arcobaleno). La manifestazione promossa dall'AC della Cattedrale, in collaborazione con gli Scout, è stata inaugurata ricordando un pensiero di don Tonino Bello, che tra le mille attività svolte non dimenticava di lanciare delle profonde riflessioni per i politici: “la politica è un'arte nobile e difficile…chi la pratica deve essere un artista”. Alle domande rivolte dai moderatori, dott. Salvatore Gadaleta e Graziano Salvemini, i candidati hanno avuto cinque minuti di tempo a disposizione per rispondere (nella foto: Azzollini, Salvemini, Zaza e il moderatore dott. Gadaleta). La prima ha riguardato le politiche giovanili, quali sono gli spunti programmatici dei tre candidati per una maggiore partecipazione dei giovani in politica, per creare spazi per le tante associazioni presenti in città, per evitare l'emigrazione di tanti cervelli. Antonello Zaza ha sottolineato come egli è il candidato più giovane (meno di 30 anni) e comunque ha ricoperto diversi ruoli politici ed oggi amministrativi. “Oggi vivo in una comunità dove non tutti sono rappresentati, in cui i diciottenni sono avvicinati dal signorotto di turno che gli dice voi siete il futuro, ma al presente si pensiamo noi”. Anche se Molfetta ha un alto indice di laureati, ha continuato Zaza, non siamo in grado di offrire ai giovani un impiego professionalizzante, e gran parte delle imprese insediate alla zona industriale (come i centri commerciali) svendono le loro competenze; per cui ha ribadito la necessità di puntare su imprese che investono in ricerca e know-how. Mino Salvemini ha parlato di un rapporto malato tra la politica e i giovani; la loro scarsa partecipazione è dovuta al modo di raccolta del consenso in città, alla mancanza di buoni esempi. “Certamente il sindaco uscente Azzollini – ha ironizzato Salvemini – che si dimette da sindaco per ricandidarsi contemporaneamente al Senato e al Comune, non è certamente un buon esempio”. L'unico spazio rimasto per i giovani, ha proseguito Salvemini, è il lungomare, diventata zona grigia ed incustodita. Certamente, negli ultimi anni, Bollenti Spiriti, programma promosso dall'Assessore Regionale Minervini, è stato tra i pochi validi progetti per i giovani. Per rilanciare, invece, le politiche del lavoro è necessario partecipare attivamente, con progetti concreti, all'area metropolitana, attingendo dagli ingenti finanziamenti previsti fino al 2013. Il sen. Antonio Azzollini ha puntato tutto sulla necessità di una rieducazione culturale dei giovani, ai quali bisogna insegnare i diritti ma anche i doveri; per il resto ha ritenuto che la sua amministrazione abbia fatto abbastanza (anche con la progettazione dei centri direzionali nella zona industriale) per aprire il territorio a tante imprese e permettere, ai giovani, un lavoro vicino casa. La seconda domanda è stata sulle politiche di partecipazione attiva dei cittadini. Per Salvemini è fondamentale, perché se la politica è partecipata le decisioni sono prese da coloro su cui gli effetti si riverseranno. Sul punto Salvemini si è impegnato nella redazione del bilancio sociale e in un miglior impiego del sito internet comunale su cui saranno pubblicati, accuratamente, bandi, gare d'appalto ed ogni genere di attività e servizi. Ma la politica oltre ad essere partecipata deve essere contenuta nei costi, per cui un altro impegno è di decurticare gli stipendi di sindaco, assessori e presidenti di municipalizzate del 10%. Per Azzollini, invece, il più importante esempio di partecipazione è il voto che si esprimerà il 13 e 14 aprile. Riconosce la partecipazione prevista da leggi e regolamenti, dove determinate associazioni esprimono il proprio parere obbligatorio o consultivo, ma consultare tutte le organizzazioni poi diventa complesso per decidere. Sul punto Azzollini è stato duramente contrattaccato da Zaza: “E' assurdo dire che si è cittadini e si partecipa alla politica solo il 13 e 14 aprile e poi si sta zitti per i cinque anni a seguire; un cittadino deve votare ogni giorno i provvedimenti di una amministrazione. Il progetto del porto è il classico esempio di non partecipazione, dove era necessario consultare i cittadini sugli aspetti positivi e negativi e decidere in merito alla sua realizzazione. Se si promuove l'individualismo esasperato e non si opera per un equilibrio collettivo avremo perso tutti”. La terza domanda ha riguardato i temi ambientali: le politiche energetiche, il piano coste, i rifiuti, l'impianto powerflor. Azzollini ha ricordato, con orgoglio, l'eliminazione di tralicci da 150.000 volt di Via Ungaretti, e si sta provvedendo allo spostamento di antenne da palazzi e luoghi dannosi per la salute dei cittadini. Sull'impianto Powerflow e il Piano Coste il senatore ha scaricato ogni competenza e responsabilità alla Regione. Zaza, al contrario, ha evidenziato l'emergenza ambientale, con Molfetta, che secondo l'ARPA, è uno tra i primi comuni della Puglia per inquinamento ambientale. “Un sindaco non può esimersi da dare un giudizio sull'ambiente – ha tuonato Zaza -. Abbiamo un piano del traffico approvato ed inspiegabilmente mai entrato in vigore, tre linee di circolari che fanno il giro panoramico della città. Dobbiamo potenziare il trasporto pubblico, realizzare dei Park and ride come a Bari. Sul Piano Coste il Comune ha il dovere di redigere un Piano da sottoporre alle valutazioni della Regione, invece, assistiamo alla privatizzazione delle coste con colate di cemento. Per i rifiuti, se vinceremo, non abbasseremo le tasse, ma miglioreremo il servizio, portando la differenziata al 50% e ripuliremo una città sporca e trasandata”. Sostanzialmente d'accordo, sul punto, con i programmi della Sinistra Arcobaleno è stato Mino Salvemini, che ha puntualizzato come la rimozione dei tralicci, ricordata da Azzollini, è avvenuta con il voto determinante delle opposizioni. Per il Piano mobilità, considerando l'enorme espansione della città, Salvemini si augura di completare i lavori del Palazzo Comunale di Lama Scodella, in modo da decongestionare il traffico cittadino. Vi è stata anche una domanda sulle caratteristiche delle rispettive giunte. Zaza è deciso per una riduzione degli assessorati a 6 (3 donne e 3 uomini), in modo da dare omogeneità a deleghe che devono stare necessariamente assieme, ed ha lasciato intendere una giunta che combini assessori politici ed assessori tecnici provenienti dalla società civile. D'accordo sulla riduzione degli Assessori Salvemini, che però ha parlato di una giunta prettamente politica (sulla stessa lunghezza d'onda Azzollini) con deleghe che verranno comunque assegnate in base a competenze tecniche e culturali. Tutti consenzienti sulla necessità di attribuire la Presidenza del Consiglio ad una personalità, che potrebbe anche essere di opposizione, ma che garantisca equilibrio ed imparzialità al ruolo ricoperto. I toni si sono un po' surriscaldati sull'esprimere un parere sul voto di scambio, di routine negli ultimi anni a Molfetta. Salvemini ha dichiarato che è un cancro da debellare con tutte le forze, Azzollini ha controbattuto dicendo che la sua coalizione se n'è liberata, è l'altra parte ad avere ora problemi. Ha concluso Zaza, ribadendo la necessità che la politica deve assumersi la responsabilità di tenere fuori dai giochi soggetti anche solo indagati, e non attendere una sentenza definitiva.
Autore: Roberto Spadavecchia
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Caro Salvemini, la partecipazione attiva dei cittadini attraverso una migliore gestione del sito comunale? Lillino nella passata campagna elettorale ha avuto la fortuna di incontrare due realtà creative dell'informatica ma le loro idee le ha del tutto trascurate; mai si è degnato nei comizi di parlarne! poteva essere uno dei suoi cavalli di battaglia anche in prospettiva occupazionale con l'informatizzazione della P.A. invece... Quei due ora sembrano aver preso strade diverse proprio per non illudersi nuovamente e rovinarsi l'amicizia con la sua sinistra, si quella del suo Lillino! il web rocker che vorrebbe una classe politica ( con una età media fra i 40 e 70 ) fatta dai due maggiori partiti storici ( posizionati agli estremi opposti senza l'inutile presenza dei partiti di centro ) tornerà alla corte di Azzollini? Non votate i giovanissimi che si candidano nei grandi partiti e in quelli di centro perchè non avranno alcuna influenza per decisioni importanti!!!! e poi non capiscono un tubo dell'ideologia politica! e spesso sono muti nel consiglio comunale! Se non volete votare Azzollini almeno sul fronte occupazionale e della precarietà sul lavoro abbiate il coraggio di votare una "Sinistra Critica", un Partito Comunista dei Lavoratori" o una "Fiamma Tricolore", gli unici in grado di combattere veramente e senza condizionamenti i contratti a progetto ai limiti ( e forse oltre ) della legalità tutt'ora presenti in diverse cooperative della Puglia! La Sinistra l'Arcobaleno? Bertinotti, ex sindacalista e governante, cosa ha fatto per eliminare i contratti a progetto? NULLA! Lui come tutti quelli della Triplice pensano solo ai lavoratori delle grandi aziende e non certo ai poveracci che si fanno il mazzo per guadagnare 500-600 eur al mese con contratti a progetto truffaldini delle coop!
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