Il sindaco rinnova in Consiglio il sostegno ai suoi assessori
L'opposizione chiede che si discuta per “fatto grave” di quanto accaduto nei giorni scorsi in città; il suo o.d.g. viene giudicato “inammissibile”
MOLFETTA - Mai come in questo caso la richiesta di parlare “per fatto grave” è apparsa adeguata,visto che nessuna delle vicende scottanti degli ultimi giorni - arresti, indagini su dirigenti comunali ed amministratori, sequestro di intere palazzine per lottizzazioni abusiva – era in programma nel Consiglio Comunale di stasera.
Sono stati i consiglieri comunali di opposizione a farsi carico di portare tali vicende in discussione, producendo anche un apposito o.g.d, poi giudicato inammissibile dal presidente del Consiglio stesso, Nicola Camporeale.
E non perché “animati da giustizialismo – ha chiarito Lillino di Gioia - ma perché ciò che sta avvenendo porta ad un senso di preoccupazione per l'immagine complessiva della città”.
Discutere per capire, lasciando fuori gli aspetti che riguardano l'azione della Magistratura. “Non voglio entrare nelle vicende giudiziarie - ha affermato il consigliere Di Gioia – non appartiene alla nostra cultura politica fare azioni di sciacallaggio, scegliamo di guardare al futuro e vogliamo tentare di trovare una soluzione”.
È in particolare sulla vicenda urbanistica che si è fermato Di Gioia nel suo intervento, ripercorrendo le vicende seguite all'approvazione del Piano Regolatore Generale nel maggio 2001, ricordando la necessità che questo fosse subito seguito da Piani di attuazione di secondo livello, quelli che sono mancati, cosa cui si deve imputare, per dirla con le sue parole “il fatto che ora ci troviamo in mezzo ai guai, perché quando sono state affrontate a suo tempo le B2 e le B4 si sarebbe dovuto già sapere a priori quali standard producevano secondo il Piano dei servizi. Mentre ancora oggi non siamo dotati degli strumenti di attuazione”.
Per affermare ancora: “Bisogna porre mano alle cose non fatte il passato. Il sindaco può utilizzare tutte le task force che vuole, ma questo Consiglio Comunale è tenuto a rispondere alla gente che ora non sa cosa accadrà della sua casa comprata. Si esce da questa situazione solo ripristinando le regole in questa città”.
Per concludere, chiedendo un forte segno di discontinuità rispetto al passato e quindi sollecitando le dimissioni dell'assessore Pietro Uva, visto che la posizione di responsabile dell'Urbanistica l'ha rivestita anche nella scorsa amministrazione, quella di Tommaso Minervini, detto per inciso strategicamente assente questa sera.
“L'assessore Uva dovrebbe avere la sensibilità di dimettersi – ha dichiarato Lillino di Gioia – da quel ruolo, per liberare il Consiglio Comunale da ogni condizionamento; la città ha bisogno di non avere problemi nell'approfondimento di questa questione”.
Una richiesta cui il sindaco Antonio Azzollini (nella foto) non ha mancato di replicare, ritenendo di “dover ribadire fiducia nella intera giunta e negli assessori”. Chiarendo meglio la sua posizione, che evidentemente non riguarda il solo Pietro Uva: “Gli assessori che sono nominati da me esprimono gli indirizzi del sindaco e della giunta, con l'assetto della quale riteniamo di dover continuare; rivendico nei confronti di tutti l'assoluta autonomia del potere politico. La discontinuità non è data dal singolo assessore, ma dall'indirizzo dell'ammnistrazione”.
In quanto alla vicenda degli edifici posti sotto sequestro, il sindaco Azzollini non ha fatto altro che replicare quanto affermato nella riunione con i proprietari e da Quindici on line già riportato, cioè la necessità di informarsi prima di giungere a qualunque determinazione, anche perché non esperto di questioni urbanistiche.
Sulla questione delle indagini che hanno coinvolto qualche consigliere comunale, arrivate a suo dire con un “interessante tempismo”, il sindaco ha ricordato la sua posizione garantista, una scelta da carattere culturale, prima ancora che politico.
Ha lasciato inevasa, invece, la richiesta sollevata dal consigliere dei Democratici di Sinistra, Mino Salvemini, di conoscere l'orientamento dell'attuale dirigente dell'ufficio urbanistico, ing. Rocco Altomare, sulla questione delle palazzine sotto sequestro.
Il consigliere Salvemini ha dichiarato che non sarebbe stato possibile al Consiglio esprimersi con serenità sulla questione senza sapere preliminarmente “se l'ufficio ritenga o meno che vi sia stata lottizzazione abusiva”, cioè se l'ing. Altomare concordi o meno con le valutazioni del precedente responsabile dello stesso ufficio. “Si deve partire – ha concluso il consigliere diessino - da un preciso presupposto, che l'organo tecnico ci dica qual è il suo giudizio a riguardo”.
Ma il sindaco Azzollini non ha ritenuto, pur essendo l'ing. Altomare presente alla seduta nell'aula Carnicella, di doverlo interpellare.
La discussione, cui nessun consigliere di maggioranza è intervenuto tranne l'appena entrato supplente di Pino Amato, avrebbe dovuto terminare con la presentazione da parte dell'opposizione di un o.d.g, che il presidente della assise comunale, Nicola Camporeale ha ritenuto non ammissibile. Una decisione che secondo i proponenti ha rotto una prassi consolidata della vita consigliare e che, dopo un acceso scambio di battute fra lo stesso Camporeale ed il consigliere Annalisa Altomare del Riscatto della città, ha portato a ritirare l'o.d.g. con l'intento di ripresentarlo come punto della prossima seduta, così come affermato da Nino Sallustio, consigliere della Margherita
Eppure questo ordine del giorno non prevedeva una rivoluzione, quanto che si desse “mandato alla prima commissione consiliare di individuare lo stato di attuazione dei comparti, individuando con precisione gli standard relativi e di individuare una proposta di provvedimenti amministrativi tesi a salvaguardare i diritti dei cittadini alla fruizione piena del bene-casa”. Vero è che si concludeva con il chiedere “un atto di sensibilità all'assessore all'Urbanistica Pietro Uva perché si astenga dalla prosecuzione del suo mandato”.
E su quest'ultimo punto, di sicuro, anche senza la discussione dell'o.d.g, s'è ben capito come il sindaco la pensi e si presuppone anche la maggioranza che lo sostiene, data l'assenza non di voci fuori dal coro, ma di voci tout court.
Sempre “per fatto grave” in apertura di seduta il consigliere della Margherita, Nino Sallustio, ha espresso solidarietà al Comandante dei Vigili Urbani, Gadaleta, chiedendo al sindaco che il Consiglio fosse informato sull'aggressione di cui questi è stato oggetto e di assicurare che tutto venga posto in opera dall'Amministrazione affinché il Comandante non sia lasciato solo nella sua attività volta a garantire il rispetto della legge.