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Il segretario del Pd di Molfetta Giulio Calvani replica alle affermazioni della consigliera Annalisa Altomare: “Dichiarazioni rilasciate a titolo personale”
10 novembre 2014

MOLFETTA – Non sono piaciute al segretario cittadino del Pd, Giulio Calvani (foto), alcune dichiarazioni della consigliera comunale del suo partito, Annalisa Altomare, in rotta con il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio e sotto accusa nel Pd per le ripetute assenze nelle votazioni importanti in aula. In una conferenza stampa per pochi intimi, alla quale non sono stati invitati tutti i giornalisti, ma solo gli amici, fra cui quelli dell’altro foglio locale che si riconosce nel centrodestra, unici presenti fra i quattro gatti in sala, come confermano foto e immagini, accanto ad alcuni personaggi della destra locale). Una scelta forse per evitare domande scomode (ma qualcuno ha fatto domande o è stato un monologo?). Insomma, in questo incontro quasi a porte chiuse, Annalisa Altomare si sarebbe messa anche contro il partito, almeno a giudicare dalla reazione di Calvani. Il riferimento sembra soprattutto quello della mancata elezione di un consigliere di Molfetta nell’area metropolitana per colpa di tre franchi tiratori, uno dei quali, negli ambienti politici locali, viene ipotizzato proprio nell’Altomare.

Il vicino appuntamento con le primarie per la designazione del candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrosinistra, sta animando la contesa e l’Altomare, schieratasi con l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano e contro l’assessore regionale Guglielmo Minervini, che lei e Lillino Di Gioia considerano il nemico storico da abbattere, è scesa in campo a sostegno del primo, in vista di una possibile candidatura della stessa Annalisa al consiglio regionale o nella speranza, come sostiene qualcuno, di ottenere un eventuale assessorato in caso di vittoria di Emiliano.
Insomma, per ora, con il suo comportamento l’Altomare sembra agitare le acque all’interno del Partito Democratico e inasprire la lotta con l’altra donna della politica del centrosinistra locale, Paola Natalicchio (gelosia politica femminile tra passato e presente?).

Ecco la nota del segretario Giulio Calvani, destinata anch’essa a far discutere:

«Con riferimento alle dichiarazioni espresse nei giorni scorsi dalla consigliera Annalisa Altomare e riportate in queste ore da taluni organi di informazione, il segretario del Partito Democratico, Giulio Calvani, precisa che le stesse sono da considerarsi come rilasciate a titolo esclusivamente personale, non interpretando in alcun modo la posizione politica del PD.

“Desta stupore – ha commentato Calvani – che la consigliera Altomare scelga, per esporre le sue discutibili posizioni politiche, i salotti ovattati di un circolo privato, dinnanzi ad una platea trasversale composta in larghissima parte (al di là dei giornalisti) da esponenti di centrodestra, residuati della Prima Repubblica e avanzi rancorosi di una stagione che non tornerà più e che ha lasciato cumuli di macerie in città. E desta ancor più meraviglia che lo faccia utilizzando uno slogan, ‘cambia verso’, mutuato dalla narrazione di quel Matteo Renzi che ha fatto del ricambio generazionale, di un approccio innovativo alla politica da contrapporre a chi vive nella esaltazione di pratiche e metodi ormai vetusti, e della ‘rottamazione’ di una intera classe politica che ha devastato il nostro Paese (e, per quel che ci riguarda, la nostra città), la sua cifra caratterizzante. Siamo proprio certi che la platea eterogenea di vecchi amici, dinnanzi alla quale la consigliera Altomare ha fatto il suo comizio, sia da considerarsi ‘renziana’ in senso stretto? Siamo proprio certi che a tutti i cosiddetti renziani molfettesi sia ben chiara la portata per certi versi rivoluzionaria del messaggio del nostro segretario nazionale, che intende archiviare metodi, pratiche e uomini della Prima Repubblica?”.

“Dai resoconti giornalistici – prosegue Calvani – emerge che la consigliera Altomare, nel corso della sua conversazione, si sia intrattenuta sul rimpasto in Giunta e sulla recente consultazione per il Consiglio Metropolitano che non avrebbe portato all’elezione di un nostro rappresentante per un presunto errore politico nella scelta fatta dal PD locale. Ebbene, a questo proposito mi sarei aspettato, per esempio, che nel corso della conversazione dinnanzi ai soliti amici di vecchia data la consigliera Altomare rispondesse al mio appello di qualche giorno fa, finalizzato a chiarire una volta per tutte il dubbio su chi abbia fatto mancare il proprio appoggio a Saverio Patimo, candidato scelto all’unanimità dal nostro gruppo consiliare (con il sostegno della stessa Altomare) come rappresentante del PD della nostra città in quella consultazione. Mi sarei aspettato, in una occasione così ‘solenne’, una parola di verità su questo, per chiarire in modo trasparente se la consigliera Altomare abbia votato (coerentemente con la firma apposta sulla proposta di candidatura del consigliere Patimo) per un rappresentante della sua città o, magari, per qualche esponente di altre comunità, come, per esempio (ma è solo una ipotesi tra le tante…) per il Sindaco di Polignano a Mare, esponente della medesima corrente cui ella stessa fa riferimento. Come a tutti noto se il gruppo consiliare del nostro partito fosse stato coeso, oggi avremmo un nostro rappresentante nel Consiglio metropolitano, ed è davvero sorprendente che Annalisa Altomare, pur avendo avuto molte occasioni per farlo (tra conferenze stampa, riunioni del direttivo e assemblee di partito), non abbia ancora dichiarato esplicitamente, né all’interno del PD (come hanno fatto altri consiglieri) né pubblicamente, a chi sia andata la sua preferenza. Questo imbarazzato silenzio vorrà dire qualcosa?”.

“Allo stesso modo – continua Calvani – comprendo sinceramente il disagio profondo che prova la consigliera Altomare  sentendo giustamente tutta sulle sue spalle la responsabilità politica e umana rispetto alla fuoriuscita dalla Giunta di Serena La Ghezza, ma chi come lei ha attraversato oltre trent’anni di vita politica cittadina dovrebbe sapere che non si possono tenere due piedi in una scarpa e che la scelta di interrompere il rapporto fiduciario con l’ex assessore allo sport è maturata proprio per evitare che potesse proseguire l’anomalia di una stessa area politica (quella dei ‘renziani’ di vecchia data…) che esprimeva, da un lato, una esponente in Giunta, e, dall’altro, una consigliera comunale che non perde occasione per contrapporsi a quella stessa amministrazione, facendo anche ripetutamente mancare il suo voto in Consiglio Comunale. Questa situazione singolare, andata avanti per troppo tempo, non poteva che portare allo sbocco inevitabile che ha avuto. Si è trattato di una scelta politica chiara e netta, assunta dinnanzi alla città, non certo di una ‘mascalzonata’. Di mascalzoni nel Partito Democratico di Molfetta e nell’amministrazione non ce ne sono, e respingo con la massima fermezza espressioni ingiuriose che sono del tutto intollerabili, a maggior ragione quando provengono da esponenti del mio partito e della stessa maggioranza!”.

“Sulle questioni di merito evidenziate dalla consigliera Altomare – ha spiegato il segretario locale del PD –, dal Porto all’Urbanistica, l’amministrazione comunale, convintamente sostenuta dal Partito Democratico, è impegnata ogni giorno da 18 mesi, con passione, competenza e rigore per fornire risposte adeguate, concrete ed efficaci alle tante criticità ereditate dal passato, e per rilanciare (pur in un contesto economico di profonda crisi che riguarda l’intero Paese) una città malgovernata per troppi anni”.

“Non abbiamo bisogno di grilli parlanti – ha concluso il segretario Calvani –, che dall’alto di non si capisce quale pulpito, dispensano bacchettate e giudizi a destra e a manca, ma della passione, della competenza e dell’esperienza di chi vuole fornire il proprio contributo concreto al progetto politico che nel giugno 2013 ha ottenuto un consenso larghissimo tra i cittadini. Per chi intende dare una mano in questa direzione, con spirito costruttivo e non distruttivo, pur rappresentando una voce critica all’interno del nostro partito e della maggioranza come stimolo per poter fare sempre meglio e di più, ci sarà sempre posto. Per tutti gli altri non resteranno che i salotti barocchi e un po’ demodè dei soliti vecchi amici”».

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Non desidero entrare nel merito delle parole della sig.ra Altomare, nè in quelle del sig. Calvani. Solo due piccole considerazioni, da elettore di centro-sinistra. Noto che la prima parla ANCORA dell'"imboscata" tesa ai Candidati molfettesi alla Città metropolitana, lamentando complotti oscuri. Allora, cara signora, se hai qualcosa da dire in proposito, smettiamola di parlare al vento. Sai i nomi e cognomi dei così chiamati "franchi tiratori"? - Sembra, questo, un nuovo mestiere molto apprezzato da tutti gli schieramenti politici, indistintamente, utili idioti? (personalmente lo ritengo uno dei più viscidi e ignobili comportamenti: gentaglia che si nasconde dietro l'anonimato, con obiettivi innominabili, magari per poi starnazzare a vocepiù alta di tutti, sull'infamia consumata! Ma è una mia opinione). Per tornare alla mia domanda di sopra, allora, signora Altomare, 'sa chi sono costoro'? E se si, perché non fa i nomi e cognomi? Abbiamo il diritto, noi che concediamo la nostra fiducia a voialtri, di sapere chi è intellettualmente onesto e chi invece trama nell'ombra. Ogni riferimento NON è casuale. Stessa questione al segretario. Non sai chi ha "tradito"? Allora c'è da pensare che hai uno scarso controllo del partito che ti è stato affidato. Smettiamola con queste schermaglie che allontanano sempre più dalla politica e che la rendono sempre più indigesta, se non vomitevole! P.S.: Bello Emiliano nel suo "selfie", niente pò pò di meno che con il sig. RAZZI!!!! Fior di rappresentante dell''elite' parlamentare italiana. Lo ha fatto per ridere? Beato lui. Avrò uno strano senso dell'umorismo?, ma a me non ha fatto per niente ridere, anzi!

Problemi di invidia e gelosia. "L'invidia è il sentimento che noi proviamo quando qualcuno, che noi consideriamo del nostro stesso valore ci sorpassa, ottiene l'ammirazione altrui. Allora abbiamo l'impressione di una profonda ingiustizia nel mondo. Cerchiamo di convincerci che non lo merita, facciamo di tutto per trascinarlo al nostro stesso livello, di svalutarlo; ne parliamo male, lo critichiamo. Ma se la società continua ad innalzarlo, ci rodiamo di collera e, nello stesso tempo, siamo presi dal dubbio. Perché non siamo sicuri di essere nel giusto. Per questo ci vergogniamo di essere invidiosi. E, soprattutto, di essere additati come persone invidiose. In termini psicologici potremmo dire che l'invidia è un tentativo un po' maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell'altro". "È facile passare dall' applauso alla gogna, dalla gloria all' insulto. Anche per la persona più nobile e innocente, basta uno schizzo di fango e subito c' è gente che incomincia a trovarle difetti, a scoprire errori, colpe che vengono ingigantite. La stessa gente che gridava "evviva" ora grida "abbasso", chi gridava "ti amo" ora grida "ti odio", chi gridava «vita» ora grida "a morte". Però, attenti, questo mutamento improvviso di opinione non avviene spontaneamente, è sempre opera di qualcuno che odiava già da prima e approfitta del momento adatto per convincere gli altri. Infatti, tutti coloro che emergono, che valgono, che sono ammirati e amati, hanno sempre dei nemici che li odiano e li invidiano in modo feroce". (Francesco Alberoni)

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