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Il rischio dell’assuefazione alla violenza
15 settembre 2016

È impressionante! E’ sconvolgente! Non troviamo i termini giusti per poter descrivere l’evento delittuoso verificatosi il 3 settembre scorso, alle prime ore, e che ha prodotto il ferimento di alcuni giovani e l’arresto di due pregiudicati, uno dei quali poco più che adolescente. Sintetizzando i fatti, così come ce li racconta la cronaca, vediamo che cosa è successo; poi cercheremo – se potremo – di dare un senso all’accaduto, allo smarrimento, alla paura di eventi sempre più feroci ed incomprensibili nel contesto umano e civile, che attanaglia tutti. In un noto locale si svolge una normale serata che coinvolge giovani, meno giovani e, ci sembra di capire, sentendo ‘voci di popolo’, giovanissimi!, che desiderano stare insieme, ascoltare musica, ballare, bere qualcosa e… basta (si spera!). Un gruppo di altri giovani, sentendosi forse liberi, data la loro condizione culturale e sociale, di imporre la propria prepotenza e ineducazione agli altri, incomincia a molestare una giovane donna. La reazione della maggior parte degli altri ospiti, fa sì che le molestie cessino, anche per l’arrivo delle forze dell’ordine, che provvedono a “sedare” gli animi ed ad invitare i molestatori ad abbandonare il luogo. Lo strascico naturale di questo tipo di eventi (al netto di quel che è accaduto, nello specifico), che si protraggono fino a tarda ora, è come sempre, date le ore piccole in cui cessano, la colazione con croissant e caffè offerti da uno o più bar che, non si sa se aprono nottetempo ovvero non chiudono mai. I molestatori, non hanno… ingoiato il fatto che forse l’oggetto delle loro molestie abbia rifiutato le loro avances; di più, che ci sia stata una specie di sollevazione a difesa della signora; colpiti nel loro discutibile senso dell’onore? e di immunità, auto-conferitasi – a torto – dal fatto che pochi contrastano i loro comportamenti incivili, arroganti e prepotenti, non volendo avere nulla a che fare con loro, addirittura tornano alle loro case, si armano e ripartono verso Molfetta, per una sorta di spedizione punitiva nei confronti di coloro che hanno osato sfidarli, impedendo loro di fare i propri comodi! Il risultato? Alcuni giovani (che avevano difeso la signora oggetto delle attenzioni volgari dei molestatori) feriti, alcuni in modo serio. Due dei molestatori, fra cui uno poco più che adolescente, tratti in arresto, dopo la “spedizione punitiva”, rintracciati dai Carabinieri, immediatamente intervenuti nel luogo del fattaccio (a chilometri di distanza dal luogo della ‘molestia’). Fatti del genere sono quasi informazione quotidiana nei media; li viviamo con stupore e relativa preoccupazione,visto che malgrado abbiano quasi sempre un finale di arresto per i malviventi, danni fisici per le vittime,se non addirittura morti e/o feriti gravi, perché avvengono relativamente… lontano dal nostro mondo! Questo no! E’avvenuto in casa nostra! Le domande che ci poniamo, allora, sono diverse: Che cosa spinge alcuni individui, ben consci del fatto che possono essere soggetti a pene più o meno severe, se scoperti dopo eventi cruenti e violenti, a continuare nei loro comportamenti delittuosi? Quale molla interiore spinge anche giovani o giovanissimi nell’emulazione di comportamenti al di fuori delle norme elementari di convivenza civile? E’ ‘cultura’? E’ tradizione? E’ rituale di iniziazione? E’ una loro scelta di vita oppure l’ambiente, le circostanze, gli eventi che vivono dà loro una sorta di malinteso complesso di superiorità che condiziona i loro comportamenti e brucia – letteralmente – il loro futuro? Indubbiamente le condizioni sociali e familiari nelle quali vivono sono fondamentali nel fornire loro un imprinting che li rende aggressivi, convinti come sono, che loro siano più forti e quindi nessuno può e deve discutere le loro scelte, fatte sempre a scapito degli altri. Il (malinteso) rispetto! Le così dette vittime, quelli che, secondo la logica dei primi, dovrebbero… accettare/subire questi comportamenti, sono consce del fatto che, frequentando determinati luoghi di… svago e divertimento, corrono il rischio di doversi misurare con situazioni così estreme? Con tutta la rischiosità che tali situazioni comportano? Esiste un luogo nel quale questi giovani e meno giovani possono trascorrere del tempo in relax, senza correre dei rischi di trovarsi coinvolti in frangenti critici? Che cosa si fa per evitare problemi di questo tipo? I gestori dei locali hanno sistemi/strutture idonee ad assicurare lo svolgimento di eventi senza il rischio di avere problemi come quelli accaduti? A chi competono le responsabilità penali e, perché no, anche sociali di avvenimenti delittuosi che coinvolgono innocenti, responsabili solo di aver voluto trascorrere in allegria, alcune ore. Forse abbiamo sviluppato una certa assuefazione alla quale la frequenza inusitata di eventi violenti di questo tipo ci sta gradualmente abituando. Le Forze di polizia, pur con le criticità delle loro strutture – inadeguate ed insufficienti per fronteggiare il trend al rialzo degli eventi delittuosi – fanno del loro meglio per garantire la sicurezza. Emblematico è il caso corrente: malgrado il primo intervento (che sembrava aver rasserenato gli animi), sono riusciti con grande tempestività a rintracciare i delinquenti e ad assicurarli alla giustizia, dopo che costoro, addirittura erano tornati alle proprie casere ad armarsi e lavare l’onta (nella loro logica perversa) subita, perché non erano state accettate le loro avances. Gli Inquirenti certamente continueranno ad indagare per comprendere tutte le implicazioni del tragico avvenimento: scoprire, ad esempio, chi ha aiutato, indirizzato i vendicatori nel luogo in cui sicuramente avrebbero trovato quelli che avevano mancato loro di rispetto (sempre, secondo la loro perversa logica). Tuttavia, senza voler invocare coprifuoco indesiderati ed inutili, ci si domanda: quale grado di sicurezza garantisce un ritrovo di gente… eterogenea che, pur dichiarando di andare a divertirsi, fra canti, balli, bevute, e…, potrebbe oggettivamente correre rischi diversi da quelli accettabili in simili situazioni.

Autore: Tommaso Gaudio
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