Il regresso ambientale delle nostre campagne
Spesso ci capita di guardare vecchie foto, di trenta o vent'anni fa, foto scattate in luoghi a noi familiari, eppure così diversi ad uno sguardo più attento! Provate a recarvi presso le strade di campagna, addentrandovi nei sentieri costeggiati dai nostri caratteristici muretti di pietre al di là dei quali sorgono gli alberi di ulivo tipici della nostra regione… rimarrete proprio delusi nel vedere, malridotti e sporchi, quegli stessi prati, torrette e sentieri nei quelli, anni fa, era possibile passeggiare, fare picnic, sdraiarsi sull'erba senza il terrore di trovare vetri, fazzoletti sporchi, buste di spazzatura, cartoni di pizze, bottiglie di birra e altri rifiuti di questo tipo alcuni dei quali anche tossici. E' così difficile rispettare l'ambiente o semplicemente usare gli appositi cassonetti ed essere civili? E' molto triste sentir dire da parenti o amici che REPORTAGE FOTOGRAFICO Il regresso ambientale delle nostre campagne COM'ERA… vengono da altre città e anche da altre nazioni che siamo sciocchi poiché, pur avendo a disposizione luoghi così belli e caratteristici, forse apprezzati più da loro che da noi, non solo non li viviamo preferendo altre forme di divertimento, ma li riduciamo addirittura a discariche abusive. Si ascoltano spesso lamentele per la mancanza di norme e provvedimenti per arginare il problema dell'inquinamento urbano, e questo in certi casi è giusto. Ma una domanda sorge spontanea: non saremo anche noi diventati più incivili che in passato? Ne è una dimostrazione la presenza di innumerevoli rifiuti lasciati in luoghi nei quali sono visibilmente presenti cartelli per il divieto di discarica, o la presenza di cartoni di pizze, lattine, bottiglie lasciati a pochi metri dai cassonetti. Tutto questo dimostra che la possibilità di tener puliti questi luoghi c'è, manca piuttosto la volontà di farlo; una mancanza dovuta ad una sorta di pigrizia, ignoranza, stupidità, noncuranza. L'intento di questo reportage non è certo quello di colpevolizzare qualcuno, ma quello di rendere noto lo stato di degrado, in questo caso delle campagne molfettesi, ma soprattutto quello di invitare tutti ad una maggiore attenzione per l'ambiente che direttamente ci circonda, nell'interesse di tutti. Si prova molta rabbia nel vedere la differenza tra il passato (nelle foto di Ignazio Pansini) e il presente poiché emerge chiaramente un regresso dei modi di fare soprattutto dei giovani proprio in un'era in cui l'importanza della “questione ambientale” assume dimensioni mondiali. Forse l'imperativo proposto dal filosofo Hans Jonas, fondatore di una nuova etica della responsabilità, “agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la presenza di un'autentica vita umana sulla terra”, sarebbe chiedere troppo a questa nuova generazione tutta presa da videofonini, discoteche, e quant'altro. Di concreto però ognuno di noi può fare qualcosa per il rispetto e la salvaguardia delle proprie campagne, delle proprie spiagge, dei propri parchi… della propria città.