“Il Poeta di Dio” Don Tonino Bello, sabato 28 settembre nella Cattedrale di Bari
Rappresentazione promossa dal Laboratorio di Teatro "Giovanni Paolo II” nell'ambito della rassegna "Notti Sacre 2013"
BARI - Sabato 28 settembre, nella Cattedrale di Bari, alle ore 21 il Laboratorio di Teatro "Giovanni Paolo II" porterà in scena lo spettacolo “Il Poeta di Dio”, Don Tonino Bello.
Interpreti: Simone Bracci, Vito Calabrese, Daniele De Bartolo, Sara Di Canosa, Simona Di Canosa, Fabrizio Fasano, Annalisa Giaculli, Benedetta Induddi, Leonarda Lorusso, Mariella Lorusso, Claudia Loseto, Pasqua Magro, Riccardo Marvulli, Francesca Matinelli, Samantha Minnielli, Marcello Moccia, Cecilia Ranieri, Maurizio Sarubbi, Vito Sgaramella, Giuseppe Trotta, Canio Vitrani.
Danzatrici: Floriana La Martire, Anna Armato, Michela Tamma. Video editing - fonica: Paolo Cacciapaglia. Designer luci: Pietro Matarrese. Direttrice di scena: Floriana Uva. Coreografie: Simona De Tullio. Drammaturgia e Regia: Lino De Venuto.
“Don Tonino Bello - ha scritto qualcuno - è quanto di più fresco e di più giovane abbia prodotto la sua terra e il suo popolo negli ultimi secoli”. Un giudizio totalmente condiviso che è stato il motore primo del progetto teatrale “Il Poeta di Dio”. Leggere, ricercare, approfondire e scrivere una drammaturgia per l’allestimento di uno spettacolo su Don Tonino, per la profondità e nello stesso tempo per la semplicità disarmante del personaggio, è stato arduo ma anche avvincente e per certi versi rigenerante: una esperienza forte che trascende l’aspetto meramente artistico e permea l’aspetto etico delle relazioni umane.
Per chi, credente o meno, abbia a cuore un sistema di valori alti e condivisi su cui costruire una convivenza civile e democratica, attraversare la vita umana e spirituale di Don Tonino è un’autentica lezione di vita. Una figura dalla personalità ricca di fascino quella del prete di Alessano, un prete di “estrema periferia”, legato visceralmente alla sua terra e alla sua gente, ma di fatto impegnato in una Chiesa Universale, con percorsi inediti e coinvolgenti, a volte persino sconcertanti per l’arditezza della prospettiva, percorsi nei quali domina inesausta, fino alla fine, la speranza in un’altra Chiesa possibile, in un’altra politica possibile, in un altro impegno civile possibile, in un altro mondo possibile.
Don Tonino, “apostolo con i piedi per terra e mistico con la testa per aria”, è venuto a metterci spine nei fianchi, ad interrogare e scuotere le nostre coscienze pigre e addormentate. Lo spettacolo ripercorre le tappe essenziali del magistero religioso e civile di Don Tonino: il sottotesto spirituale di tutta la rappresentazione è l’amore sconfinato per la figura di Cristo che si traduce nella costante attenzione ai poveri, agli emarginati, nell’impegno civile e sociale espresso in diverse situazioni storiche ben precise.
La drammaturgia (prosa, pantomima, poesia, danza, musica, videoproiezione) rielabora e mette in scena parte di alcuni scritti di Don Tonino, include i commenti della gente, qualche aneddoto della sua vita, si sofferma sul tema della pace (convivialità delle differenze) e sul rapporto con i giovani. Singolare risulta, tratta da un suo scritto, la simulazione di un momento processuale.
Il Laboratorio di Teatro “Giovanni Paolo II” dedica questo suo tributo a Don Tonino Bello, straordinario figlio della terra di Puglia, nella piena convinzione che il modo migliore per ricordarlo è continuare ad apprendere e testimoniare i suoi insegnamenti.