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Il Pd di Molfetta: il sindaco Azzollini impedisce la partecipazione dei cittadini
09 aprile 2009

MOLFETTA - Il Partito Democratico di Molfetta, si sta interrogando sulle ultime vicende della nostra città riguardanti l'osservanza dello Statuto comunale (art.37 ) e la partecipazione dei cittadini. Ci si sta rendendo conto, alla luce del testo dello Statuto Comunale, elaborato e approvato nell'anno 1996 e mai messo in discussione in questi anni di amministrazione, che nella nostra città c'è una forte involuzione sul piano dell'informazione, del coinvolgimento dei cittadini così come normato nel Capo II dello Statuto e riguardante gli istituti di partecipazione. Questa Amministrazione Comunale si sottrae ad una più ampia informazione cittadina e sottovaluta l'apporto che i cittadini possono e devono dare per migliorare alcuni aspetti della vita della città. Si riconosce il ruolo del Consiglio Comunale e dei Consiglieri ma non si può delegare ad essi l'unica rappresentanza dei cittadini. Lo Statuto, infatti, uno dei migliori nella Regione, ha previsto strumenti, tempi e luoghi della partecipazione anche dei singoli cittadini e delle associazioni. Oltre la Consulta Femminile, nel 2000 è stato approvato il Regolamento della Consulta Comunale degli Operatori della Solidarietà delle associazioni ( C.A.V.S.) e altre Consulte sono state istituite ma non sono operanti perché mancano i regolamenti attuativi. Questa è la riflessione che il PD intende sottoporre alle associazioni presenti sul territorio e che invita ad un incontro presso la sala stampa, palazzo Giovene, giovedì 16 aprile alle ore 18,30.
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Con la “loro consueta prosopopea liberal”, vogliono forse farci intendere che, a differenza di quelli che comandano oggi, avrebbero garantito meglio "una partecipazione + diffusa" di singoli e/o d'associazioni ai processi decisionali? Vogliono forse farci intendere che le decisioni importanti per la comunità, sarebbero state assunte in “filodiffussione”, con la “cittadinanza attiva all'ascolto”, o in “video conferenza” con la c.d. “società civile in assemblea permanente”? Se qualcuno crede ancora a “questi vecchi arnesi propagandistici”, a “queste favole”, che servono solo a “fare palcoscenico”, è pregato di farsi avanti... Certa “area professionale & aristocratica”, "coreograficamente di sinistra", non ha perso ancora la deprecabile abitudine di ergersi ad autentica interprete, della “democrazia partecipata”, e dell'informazione diffusa sull'attività amministrativa, non avendone però mai avuto, "reale cognizione di causa". Infatti, al “primo qui pro quo”, è solita inciampare sul terreno della più “bieca intolleranza”, e “arroganza censoria”, il che la dice lunga da quale reale spirito democratico, da quale reale interesse all'informazione, e da quale reale disinteresse nelle cose “municipalizzate” amministrate, è permeata! (Trasversalismo a parte..., sulla “nettezza”, ad es., per la quale “qualcuno”, “stenta a deambulare”, per “approvigionarsi dei documenti” utili ad una corretta informazione, per non arrecare disturbo agli “amici e amici degli amici della sinistra ambientale di facciata...”, lì ancora “allocati”, per cui ci si limita alla critica per i “minori approvigionamenti”, pervenuti agli stessi... ). Questo tema, quello della “democrazia partecipata”, è un'altro “cavallo di battaglia virtuale”, della “sinistra salottiera”, della “sinistra soft & glamour”, della “sinistra annacquata”, che ama “crogiolarsi e autoreferenziarsi” in questi “plumbei seminari”, in qs. “autocelebrative messinscene” con “testata coreografia”, soprattutto, quando al potere ci sono gli altri... Questi “demagoghi”, “scafati” nel “filone aureo” della “sinistra professionale”, sono “ottimi professori di innumerevoli libertà”, peccato, però, che nelle “loro lezioni”, manchi sempre “l'esempio concreto”. Per cui, anche questo “spot”, ripropone un “prodotto taroccato”, analogamente a quelli a suo tempo proposti da Vanna Marchi e il Mago do Nascimiento! Se abbadonassero queste “loro consuete, risibili e logore liturgie”, e soprattutto, se a “celebrare la messa”, avessero lasciato altri, quelli “non scafati nel filone aureo della sinistra professionale & annessi e connessi”, i temi sollevati, forse, avrebbero avuto piena dignità d'attenzione!

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