Il Pastificio Maldarelli
Nella seconda metà del XIX sec. sorsero a Molfetta alcune industrie dedite alla macinatura del grano fu la richiesta sempre crescente dovuta all’incremento demografico locale e non, e al commercio favorito dalla Ferrovia ritenuto mezzo di trasporto più veloce; non è da sottovalutare in questo contesto il commercio marittimo che raggiungeva nazioni più lontane. La molitura del grano fu favorita dall’utilizzo delle macchine a vapore come forza motrice; era impensabile produrre e stare alla concorrenza dei mercati utilizzando la forza animale come nei tempi passati. Nella seconda metà del XIX sec., riscontriamo nella popolazione la presenza di molte maestranze che, per la richieste di manodopera specializzata, esercitavano presso questi opifici il mestiere di mugnaio, maccaronaro e poi pastai. Questa manodopera divenuta numerosa nel 1897 si costituì in una società denominata: Lega di Resistenza fra Pastai e Mugnai Molfetta. Il 15 novembre 1884 alcuni molfettesi costituirono una società di un molino a vapore per macinare il grano, sotto la denominazione Ditta Vincenzo Altomare & C.; l’Altomare era il maggior azionista. La società doveva durare 15 anni. Nello stesso giorno Sebastiano Porcelli fu Giovanni, proprietario di un fondo in contrada Torre Rotonda sulla strada per Giovinazzo, vendette all’Altomare, amministratore della società, un porzione di terreno pari a 49,13 are per £. 4.223,45 per la costruzione di uno stabilimento su progetto dell’ing. Domenico Valente di Gennaro. Il terreno in questione, nel Catasto Murattiano del 1825, ricadeva nella sezione A al n. 330 e confinava a nord con la S. S. 16, a sud col restante terreno del Porcelli, a est con Luigi Salvemini e a ovest con lo stabilimento della ditta Boccardi Carabellese Fontana & C., poi ex Sancilio. Il 6 marzo 1886 i soci approvarono un aumento di capitale sociale con l’entrata di nuovi soci, tra cui Angelo Allegretta fu Cosmo; la società cambiò nominativo in Altomare- Allegretta & C. Il 3 luglio 1888 al molino si aggiunse un pastificio; l’Altomare uscì dalla società che da allora si chiamò Allegretta Maglione Turturro & C. Il 14 dicembre 1899 ebbe termine la società che con l’approvazione del Tribunale di Trani venne sciolta. L’immobile con il macchinario venne acquistato dall’ex socio Angelo Allegretta di Cosmo. Nel 1921 lo stabilimento fu acquistato da Lino Pappalardo di Pietro domiciliato a Livorno fino al 1925 poi, chiuso per forte passivo, fu acquistato nel 1928 da Domenico Maldarelli fu Donato di Giovinazzo che vi impiantò un più moderno molino. All’inizio del XX sec., Donato Maldarelli padre di Domenico aveva già fatto un’esperienza di imprenditore nella molitura del grano con i cugini Vincenzo e Pantaleo Ciocia a Molfetta, ma la società fu dichiarata fallita nel 1906. Dal 1944 Domenico Maldarelli vi impiantò un pastificio e la pasta ivi prodotta fu denominata Gran Spiga. Nel 1946 per penuria di viveri lo stabilimento con altri fu saccheggiato da facinorosi affamati. Nel 1966 venne a Molfetta l’on. Paolo Emilio Taviani e visitò lo stabilimento Maldarelli che nel frattempo aveva ammodernato i macchinari per aumentare la produzione, vi lavoravano circa 60 operai, con una produzione di circa 250 quintali. Il pastificio Maldarelli terminò l’attività il 1973 a seguito del suicidio di Donato figlio di Domenico Maldarelli nei locali dello stabilimento. Lo stabilimento e i terreni circostanti nel 2004-2005 furono acquistati dal Consorzio Meral di Roma per costruirvi civili abitazioni. In questo complesso di abitazioni vi è anche il supermercato Famila. © Riproduzione riservata