Il “pasticcio” del Palazzo della musica a Molfetta: un’omonimia che non fa chiarezza. La scuola “Dvorak” di don Salvatore: non siamo noi
MOLFETTA – Il “pasticcio” del Palazzo della musica a Molfetta: bando di gara contestato dal movimento politico “Rinascere” e polemiche al seguito. Oggi alla mancanza di chiarezza contribuisce il nome della società vincitrice della gara: Ats “A. Dvorak”.
Ma non si tratta della nota scuola di musica fondata da don Salvatore Pappagallo, bensì di una omonimia (voluta?) da parte di un’altra società: una scelta che aggiunge confusione alla confusione.
A precisarlo è la stessa scuola di musica “Dvorak” quella autentica, doc: «Con riferimento al Palazzo della Musica, prendiamo atto dell'esito della gara conclusasi con l'assegnazione per la gestione dell'immobile di proprietà comunale all' Ats "A. Dvorak".
La scuola popolare di musica "A. Dvorak", con i migliori auguri di buon lavoro all' Ats vincitrice del bando di assegnazione, precisa ancora una volta, di NON ESSERE l'aggiudicataria del Palazzo della Musica.
Tale precisazione, già rappresentata alcuni mesi fa agli organi di stampa, è doveroso ancora una volta, ma soprattutto oggi ribadirla; ne avremmo fatto volentieri a meno se non fosse per quell' omonimia tra la nostra Associazione e l'Ats vincitrice che, senza dubbio, provoca confusione e disorientamento.
La Scuola Popolare di Musica "A. Dvorak", nata nel 1977, continuerà ad insegnare musica nella nostra città nel nome del suo fondatore "Don Salvatore Pappagallo", a dieci anni dalla sua morte e con i valori da quest'ultimo ereditati della solidarietà, onestà e della lealtà, nell'auspicio che tale omonimia, come già paventato, non metta a repentaglio il futuro stesso della scuola popolare di musica».
Questa la precisazione, ma a Molfetta si sa, con questa amministrazione “ciambotto” la confusione (voluta) è di casa.
In attesa di “scoprire” di quale Ats si tratta e del perché abbia scelto di utilizzare lo stesso nome della scuola di Don Salvatore Pappagallo, registriamo la precisazione, che serve, quantomeno, a cercare di fare chiarezza.
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