Recupero Password
Il Partito democratico critica l'Udeur a Molfetta: si allontana dal centrosinistra “Ma anche la maggioranza di centrodestra perde pezzi”, dice il capogruppo consiliare del Pd, Mino Salvemini
29 novembre 2007

MOLFETTA – Dopo le vicende dell'ultimo consiglio comunale con i colpi di scena dell'uscita dalla maggioranza di Enzo de Cosmo e del movimento “Molfetta prima di tutto”, posizione contestata dall'assessore Corrieri che non vuole dimettersi e sconfessa il suo referente politico invitando gli iscritti ad abbandonarlo al suo destino, e la dichiarazione dei consiglieri dell'Udeur (Minervini e Caputo) di non riconoscersi più nel centrosinistra, il Partito Democratico ha reagito con un documento del capogruppo consigliare Mino Salvemini. «Quel che è accaduto nel Consiglio comunale dello scorso lunedì è sconcertante dice Salvemini. La maggioranza perde pezzi, con l'uscita del movimento “Molfetta prima di tutto”, ma tenacemente resiste, tenuta assieme dalla volontà di conservare il potere, più che da un progetto politico, posto che ve ne sia mai stato uno. Esiste una forza politica, ”Molfetta prima di tutto”, che ne fa parte, che da tempo non ha più rappresentanti in Consiglio e nominalmente esprime un assessore, Mimmo Corrieri, da lunedì “scomunicato” da Enzo De Cosmo, ma che non ha intenzione alcuna di abbandonare il suo ruolo. Una rottura, fa notare il consigliere Salvemini, avvenuta con motivazioni assai serie, “al momento dell'individuazione del presidente del collegio dei revisori dei conti, in relazione alla quale ”Molfetta prima di tutto” ha posto la questione dell'assenza di trasparenza della scelta operata dalle altre forze di maggioranza in relazione ai requisiti soggettivi della persona che è risultata eletta”. Obiettivo del Partito Democratico, a livello cittadino, così come nazionale, è quello di semplificare e con questo rafforzare il centro sinistra, traendone slancio per proporsi, anche a Molfetta, quale forza di governo. Un obiettivo che pare non condiviso da altri esponenti dello schieramento. Il neoconsigliere Paolo Minervini, che ha preso il posto del dimissionario Lillino Di Gioia, ha dichiarato di aderire all'Udeur, costituendo un nuovo gruppo con Mariano Caputo, un gruppo che, pur restando all'opposizione, non si riconosce più nella coalizione di centrosinistra, riservandosi di valutare volta per volta come votare. Se ne è avuto subito un assaggio: i due consiglieri dell'Udeur si sono accordati con la maggioranza per eleggere il membro del collegio dei revisori dei conti “spettante” all'opposizione, senza previa consultazione con gli altri sette consiglieri della minoranza, di fatto dando al centrodestra la possibilità di decidere in toto la composizione di tale importante organo di controllo e garanzia. Mariano Caputo e Paolo Minervini si sono anche astenuti nella votazione sull'assestamento del bilancio, mentre gli altri consiglieri dell'opposizione hanno espresso voto contrario; una scelta stravagante, dal momento che Lillino Di Gioia, prima di cedere il posto di consigliere a Paolo Minervini aveva tuonato contro il bilancio, esprimendo voto contrario, come, peraltro, aveva fatto Caputo». Secondo Mino Salvemini, Lillino Di Gioia e l'Udeur, ultima sua casa, hanno imboccato una rotta di avvicinamento alla maggioranza, indubbiamente sconcertante se si pensa alle barricate erette fino a pochissimo tempo fa dallo stesso. Salvemini facendo riferimento alla lunga intervista pubblicata sull'ultimo numero della rivista Quindici in edicola, afferma che lo stesso Di Gioia, già candidato sindaco del centrosinistra nelle ultime elezioni amministrative, non chiarisce la sua posizione. «Di Gioia – attacca Salvemini - ha scelto di rivolgere i suoi strali al Partito Democratico e alle forze politiche che allo stesso hanno dato vita. Non ci aspettavamo di certo che i problemi reali, pur posti da Di Gioia, si sarebbero tradotti in una posizione politica di sgabello dell'amministrazione di centrodestra. Tanto rumore per nulla!» Una valutazione della posizione assunta da Di Gioia e dalla Udeur che trova concorde Giovanni Abbattista, portavoce del Comitato che regge il Pd cittadino e che afferma: «Noi, dal canto nostro, continueremo a batterci per la costruzione di un'alternativa politica nella nostra città con spirito unitario e senza indulgere ad alcuna tentazione di pateracchi, ma ricercando le ragioni di una comune visione del futuro della nostra comunità nell'ambito delle forze politiche che a tutti gli altri livelli istituzionali garantiscono la governabilità del Paese. Nonostante tutto confidiamo che l'Udeur locale, dopo questo deprecabile giro di valzer, sappia vincere la tentazione di beccare qualche briciola del banchetto della maggioranza, riprendendo la strada maestra della solidarietà di coalizione».
Autore:
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet