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IL PARERE DI UN AVVOCATO AMMINISTRATIVISTA Cosa succede adesso: demolizione o sanatoria?
15 febbraio 2007

Avvocato Abbattista, in questi giorni i cittadini che avevano acquistato gli appartamenti nelle palazzine sequestrate vivono momenti di angoscia. Quale crede che sarà, da un punto di vista giuridico, il destino delle loro case? «Il sequestro che ha investito le palazzine realizzate nella zona B/4 e, quindi, tutti gli appartamenti degli ignari acquirenti è stato disposto nell'ambito di una vicenda penale nella quale è stato contestato il reato di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio, per il quale l'art. 44 del DPR n. 380/2001 prevede la sanzione accessoria della confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite che vengono acquisite gratuitamente al patrimonio del Comune. La confisca, nel regime di cui al DPR 380/2001, configura una sanzione amministrativa applicata dal giudice penale in via di supplenza rispetto al meccanismo amministrativo di acquisizione dei terreni lottizzati da parte del Comune. Tale particolare natura della confisca ha indotto la giurisprudenza a considerare tale misura come obbligatoria, pur prescindendo dalla condanna degli imputati, essendo unico presupposto l'accertamento giudiziale della lottizzazione abusiva. Invero, l'acquisizione del terreno abusivamente lottizzato potrebbe derivare, a danno degli acquirenti degli appartamenti, anche dal potere (di cui all'art. 30, commi 7 e 8 del DPR 380/2001) attribuito all'amministrazione comunale, allorquando questa ravvisi la fattispecie della lottizzazione abusiva. In tal caso l'amministrazione ordina la immediata sospensione dei lavori con il conseguente divieto di disporre dei suoli e delle opere realizzate. La norma prevede poi che, in difetto di revoca di tale ordinanza di sospensione entro novanta giorni dalla sua emanazione, venga disposta l'acquisizione delle aree al patrimonio comunale e la conseguente demolizione delle opere eseguite. Pertanto tecnicamente esiste il pericolo della confisca e dell'abbattimento delle abitazioni degli acquirenti sia per effetto di un provvedimento del giudice penale che per effetto di un provvedimento dell'amministrazione comunale. Devo peraltro precisare che le mie valutazioni partono da una conoscenza dei fatti così come si evincono dall'ordinanza di sequestro del giudice penale, nonché dalle informazioni rese note dai media locali, non avendo potuto consultare tutta la corposa documentazione che riguarda tale vicenda». Occorre distinguere tra chi vive in quelle case sequestrate e chi invece non ha potuto ancora prenderne possesso perchè gli edifici non sono completati. I primi sono attualmente custodi di beni sequestrati, ma i secondi vedranno mai i loro appartamenti ultimati? «Non esiste un regime differente ai fini dei provvedimenti sanzionatori tra chi abbia già acquistato e sia nel possesso degli immobili e chi, invece, si sia impegnato per l'acquisto di immobili in corso di costruzione. Ciò vuol dire che nella ipotesi in cui un provvedimento di confisca/acquisizione e demolizione dovesse essere adottato esso coinvolgerebbe indistintamente tutti gli immobili, realizzati e realizzandi ». Ma l'amministrazione ha gli strumenti per ricercare una soluzione che risolva innanzitutto i problemi degli ignari acquirenti? «In una vicenda come questa tutte le possibilità di evitare la sanzione definitiva della confisca/demolizione sono nelle mani dell'amministrazione, che, anche in pendenza del procedimento penale (che prosegue in via autonoma) conserva il proprio potere di tutela dell'assetto urbanistico del territorio». Quale crede possa essere, quindi, una soluzione praticabile per consentire di uscire da questa situazione, salvaguardando i diritti dei cittadini coinvolti? «In proposito, sebbene una vicenda così complessa meriti uno studio accurato, credo che l'amministrazione possa valutare l'ipotesi di adottare un piano di lottizzazione ex post che avrebbe l'effetto di rendere gli interventi edilizi conformi alla normativa urbanistica. Vi sono in giurisprudenza precedenti in cui la confisca dei terreni lottizzati abusivamente è stata esclusa in presenza di un provvedimento di autorizzazione della lottizzazione abusiva, adottato successivamente dall'amministrazione. Tale ipotesi, che tuttavia richiede un approfondimento in particolare per ciò che attiene al rispetto degli standard, ovviamente implica la necessità di ristabilire un equilibrio nel contemperamento degli interessi privati e di quelli pubblici che si sarebbe realizzato naturalmente laddove fosse stato adottato il piano di lottizzazione prima dell'esecuzione degli interventi edilizi».
Autore: Giulio Calvani
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