Il Panathlon di Molfetta ha celebrato Pietro Mennea: un uomo, un campione, un mito
Sottoscritto il Protocollo d'intesa Comune - Panathlon Club Molfetta
MOLFETTA - Una serata intensa e ricca di testimonianze quella organizzata dal Panathlon Club Molfetta nell’Aula Consiliare G. Carnicella con la Conferenza dibattito sul tema “Pietro Mennea: un uomo, un campione, un mito”.
L’ascolto dell’inno olimpico, dell’inno europeo e dell’inno italiano ha dato il via alla manifestazione seguito dal saluto del Presidente Mimmo Valente alle molte autorità presenti a cominciare da quelle comunali: l’Assessore allo Sport Serena la Ghezza, in rappresentanza del Sindaco Dott. Paola Natalicchio assente per altri impegni istituzionali, il Presidente ed il Vice Presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni e Saverio Patimo.
Per continuare poi con le autorità panathletiche e sportive, quali l’Avv. Oronzo Amato, Segretario Nazionale del Distretto Italia e Governatore dell’Area 8ª Puglia-Calabria-Basilicata, il Delegato Provinciale Barletta-Andria-Trani Dott. Isidoro Alvisi, il M.d.S. Rag. Sergio Gervasio, già Governatore dell’Area 8ª, il Presidente Provinciale CSAIN P.I. Domenico de Candia, il Past President del Panathlon Club di Bari Dott. Franco Leccese.
Presenti anche alcuni club service di Molfetta come il Rotary Club, con il Past President Dott. Vito Valente, ed il Club UNESCO, con il Consigliere Sig.ra Eny Camporeale; per le società sportive erano presenti l’Olimpia Club con il Presidente Gigino de Lillo e l’ASD Pallacanestro Molfetta con il Direttore Sportivo Prof. Franco Gesmundo.
Il lungo ma necessario prologo dei saluti è continuato con la presentazione dei relatori Dott. Angelo Giliberto, Presidente Regionale FIDAL e Vice Presidente Vicario del Comitato Regionale CONI, ed il Dott. Stefano Savella, Direttore rivista web “Puglia Libre.Libri a km. zero” ed autore del libro “Soffri ma sogni. Le disfide di Pietro Mennea da Barletta“, ai quali si è aggiunto a sorpresa all’ultimissima ora, superando il dolore per una costola rotta a seguito di infortunio, il Prof. Franco Mascolo, autentico maestro di sport e di vita e primo allenatore di Pietro Mennea.
Infine, un saluto al giornalista Dott. Gustavo Delgado, all’Avv. Gregorio de Palma al Dott. Corrado Minervini, nonché ai cugini dell’olimpionico residenti a Molfetta Giacomo, Giuseppe, Erika e Rosanna Mennea, tutti testimonials di eccezione della vita sportiva e privata di Pietro Mennea.
Dopo i saluti Valente ha commemorato due sportivi molfettesi recentemente scomparsi: il Prof. Mauro Zaza ed il Prof. Enzo Zaza.
Con il Prof. Mauro Zaza è venuto meno un grande panathleta: socio del Club dal 1980, è stato Consigliere negli anni 1986-87, assumendo la presidenza dal 1988 al 1991 e successivamente ricoprendo gli incarichi di Past President e di Presidente del Collegio Arbitrale.
A distanza di pochi giorni ci ha lasciato un altro sportivo, il Prof. Enzo Zaza, docente di scienze motorie che, formalmente, non era un panatheta, ma sicuramente lo è stato di fatto nell’esercizio della professione e nella scuola di calcio, che è stata una autentica scuola di vita per tantissimi ragazzi.
Dopo l’osservanza di un minuto di raccoglimento, si è dato inizio alla Cerimonia di sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra il Comune ed il Panathlon Club Molfetta.
E’ intervenuta quindi l’Assessore allo Sport Serena la Ghezza: “Mi sento molto piccola – ha detto - nei confronti delle prestigiose personalità presenti nella sala. Sono orgogliosa e felicissima di sottoscrivere a nome del Sindaco Paola Natalicchio, impegnata in un’altra riunione, e dell’intera Amministrazione, il Protocollo d’intesa proposto dal Panathlon Club ed approvato dalla Giunta con Delibera n. 41 del 12 febbraio u.s.: questo è solo un primo step”.
La parola è passata poi al Presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni il quale ha ringraziato il Vice Presidente Saverio Patimo per aver commemorato Pietro Mennea in una seduta pubblica e per aver formulato la proposta di intestargli una strada. “Mennea è stato – ha detto Piergiovanni - un atleta operaio che ha saputo rappresentare al meglio la nostra terra: ricordarlo è il minimo che possiamo fare per lui”.
Apposte le firme dal Presidente Valente e dall’Assessore allo Sport la Ghezza, si è entrati nel vivo della serata iniziando la Conferenza con la visione di due filmati su Pietro Mennea riguardanti uno stralcio di intervista e la vittoria olimpica di Mosca, a cui sono seguiti gli interventi dei relatori.
E’ intervenuto per primo il Presidente Regionale della FIDAL Dott. Angelo Giliberto. “E’ difficile – ha detto – parlare di Mennea dopo aver visto i filmati. Devo dire che il 21 marzo dello scorso anno ero a Roma alla FIDAL con il Presidente Federale Giomi quando fu informato dal Presidente Nazionale del CONI Malagò sulla dipartita di Mennea. Fu un momento drammatico per l’atletica e per il Presidente Giomi che poco tempo prima aveva chiesto di svolgere il ruolo di testimonial nelle scuole a Mennea che però si era riservato di farlo in un momento successivo perché evidentemente non stava bene. Mennea è stato un grande campione ma anche un grande uomo. Ha smesso disgustato perché aveva capito che lo sport non era più pulito ed ha utilizzato il resto della sua vita nelle scuole ribadendo sempre che si può fare sport senza assumere sostanze dopanti”.
All’intervento di Giliberto è seguito quello del secondo relatore, il Dott. Stefano Savella autore del libro su Mennea. “Anch’io mi sento piccolo piccolo – ha detto - di fronte a tante personalità della nostra terra presenti stasera in questa Sala. C’è più di una ragione che mi ha spinto a scrivere un libro su Pietro Mennea: c’erano diverse vite da raccontare, oltre quella sportiva, ed inoltre anch’io, nato dopo la vittoria olimpica di Mosca, sono di Barletta. Per noi ragazzi Mennea è stato un mito perché avevamo visto le sue vittorie attraverso i filmati d’epoca e non direttamente. A Barletta la pista di atletica esiste e resiste grazie all’impegno di Mennea: è necessario conservare il patrimonio delle strutture sportive per i ragazzi”.
E’ arrivato quindi il turno del Prof. Franco Mascolo, preparatore atletico del campione olimpico dal 1965 al 1974. “Sono molto contento di essere qui stasera perché la città di Molfetta è stata sempre presente nei nostri cuori. Ricordo che Pietro Mennea si è incontrato anche con Giosuè Poli ricevendone l’incoraggiamento a fare sempre meglio. Ed è partito proprio da Molfetta il lancio di Pietro Mennea nel 1968, quando in una gara regionale in cui gareggiava l’atleta Maurizio De Giorgi di Lecce, che era riuscito sempre a vincere su Mennea, sforzai Pietro ad avere fiducia in sé stesso ed a non avere paura: il risultato fu che Pietro riuscì a battere De Giorgi e da quel momento è partita la sua carriera.”
A seguire, l’intervento del noto giornalista televisivo Dott. Gustavo Delgado. “Ho frequentato molto Molfetta in veste di giornalista della RAI e di Telenorba – ha detto Delgado – e posso dire di aver goduto dell’amicizia di Pietro Mennea. Ma veniamo a quella sera di agosto del 1980 a Mosca davanti a 100 mila persone. Era la mia prima olimpiade con i giornalisti della RAI diretti da Guglielmo Moretti: tutti avrebbero voluto intervistare Mennea in caso di vittoria e Moretti invece incaricò me di fare l’intervista Subito dopo la vittoria di Mennea dal fossato laterale alla pista scattai verso di lui con il pesante registratore, e prima che fosse prelevato per il controllo antidoping, gli arrivai addosso, lo presi per il braccio e lo trascinai davanti al regista russo il quale mi diede solo due minuti di tempo, anziché i tre previsti, per intervistare Pietro. Tornai in albergo dispiaciuto, ma ebbi la sorpresa di trovare Moretti e tutti i giornalisti italiani ad aspettarmi con una bottiglia di champagne perché la televisione russa aveva mandato in onda anche il mio inseguimento di Mennea”.
Altro invitato d’eccezione è stato l’Avv. Gregorio de Palma, già atleta mezzofondista della Polisportiva Landolfi e già Presidente Regionale della FIDAL. ”Scusate l’emozione – ha detto de Palma - perché con Pietro ho vissuto momenti felici e di amarezza. Era duro, ferreo, capace di grandi sacrifici ed ha costruito la sua psiche. E’ importante parlare dell’uomo da anteporre al campione ed al mito come giustamente è stato fatto nel tema della Conferenza di stasera. Era un contestatore nato perché voleva vincere sempre. Mennea, oltre che raggiungere i più alti livelli nello sport, ha conseguito altri grandi targuardi che solo lui poteva raggiungere. Insieme abbiamo fatto una grande battaglia di politica sportiva puntando alla presidenza nazionale della FIDAL: eravamo quasi alla fine della campagna elettorale, ma ad un certo punto Pietro ritirò la candidatura perché aveva capito di non avere i voti della Puglia e quindi mi disse che preferiva rinunciare alla candidatura. Questa è stata la sua unica sconfitta”.
E’ stato quindi il turno del Dott. Corrado Minervini, già atleta della Polisportiva Landolfi. “Il filo conduttore della vita di Pietro - ha detto Minervini - è stata la sua capacità di reagire ad ogni sconfitta. Un esempio per tutti. Nel mese di giugno 1968 in Coppa Italia allo Stadio della Vittoria di Bari fu battuto per ben tre volte da Maurizio De Giorgi di Lecce che nell’aspetto e nella struttura ricordava il velocista russo Valery Borzov. A distanza di pochi mesi ai Campionati Regionali Allievi di Molfetta nella gara dei 300 metri Pietro si ritrovò di fronte De Giorgi: ebbene, partì con una determinazione ed una grinta che nessuno avrebbe attribuito ad un ragazzo di sedici anni ed arrivò letteralmente stremato al traguardo con 5/10 di vantaggio!!! Auspico una medaglia per commemorare Mennea: sarebbe bello eternare nel bronzo l’effige e le gesta di Mennea”.
E’ poi intervenuto in rappresentanza dei familiari di Pietro Mennea il cugino Mimmo Mennea. “Ringrazio il Panathlon per aver organizzato la manifestazione e per aver invitato la famiglia Mennea. Vedo con piacere che ricordate Pietro con simpatia e con grande affetto. Personalmente mi dispiace di non aver potuto essergli vicino durante la sua carriera sportiva perché ero in marina. Mi diceva sempre che voleva diventare qualcuno e sfondare nell’atletica leggera: ed è quello che ha fatto. Sono veramente contento per la serata e ringrazio tutti quanti”.
Infine ha preso la parola l’Avv. Oronzo Amato. “Esprimo all’Assessore allo Sport Serena la Ghezza il compiacimento del Distretto Italia del Panathlon International – ha detto Amato - per l’accordo di collaborazione ed il protocollo d’intesa stipulato in pochi mesi dall’Amministrazione Comunale e dal Panathlon Club di Molfetta. Per quanto riguarda il tema della conferenza di questa sera devo dire che un campione nasce campione; poi però bisogna allenarsi, allenarsi ed allenarsi ancora. Occorre avere fame di riscatto e di vittorie: ed è su questa fame che Mennea ha costruito la sua grandezza”.
A conclusione della lunga serata il Presidente del Panathlon Club Mimmo Valente ha donato una targa ai relatori Dott. Angelo Giliberto Dott. Stefano Savella e Prof. Franco Mascolo, mentre ha consegnato il guidoncino del Club ai testimonial Dott. Gustavo Delgado, Avv. Gregorio de Palma, Dott. Corrado Minervini e Mimmo Mennea.