Il nuovo porto commerciale di Molfetta? Vendesi?
MOLFETTA - Il nuovo PORTO commerciale in costruzione a Molfetta: se ne sono dette, scritte di tutti i colori. Da quando, circa cinque anni or sono, iniziarono i primi interventi per la realizzazione dell’opera, si sono cristallizzate diverse “scuole di pensiero”. I pro, che vedevano nella realizzazione dell’opera mastodontica, il trampolino di rilancio per la Comunità, oggi ed in futuro (mitici i tabelloni pubblicitari 3 x 6 m, con l’immagine dell’opera e lo slogan che parlava di “eredità” per i nostri figli!). I contro, che contestavano l’opera costosissima, inutile e addirittura dannosa. Hanno prevalso le ragioni dei sostenitori dell’opera.
Poi è successo quel che è successo! Ai primi di ottobre scorso, è scattato il decreto di sequestro e l’area è stata sigillata. Le attività, che procedevano con una certa speditezza, dopo il primo pagamento di una penale, rivendicata dall’A.T.I., per ritardi dovuti al problema dei problemi: gli ordigni inesplosi che, in gran numero, infestano le acque nelle quali si sta costruendo, si sono bruscamente interrotte. Alcune attrezzature di cantiere sono state portate via; i lavoratori sono rimasti senza lavoro - manco se ce ne fosse stato bisogno!; l’area ha assunto l’aspetto delle zone in cui si realizza qualcosa che poi diventa (more solito, nella nostra Italia) la classica “cattedrale nel deserto”. E’ impressionante il silenzio che si “sente” lì dove, fino a qualche tempo fa, i rumori della piena attività la facevano da padrone. Adesso però, la fanno da padrone i gabbiani, con le loro strida, persino alcuni uccelli di grande taglia sembra stiano nidificando. Lo spettacolo mette davvero malinconia!
Che cosa succederà? I tempi si prevedono lunghi e nessuno, neanche coloro che hanno lottato con le unghie ed i denti, per far avanzare l’opera, sono in grado di dire se e quando si riprenderà. Alcuni di costoro sono indagati e credo che abbiano poca voglia di dire alcunché. I tempi della Magistratura sono biblici.
Che ne sarà di un’opera che competeva, in grandiosità ed impegno finanziario con altre grandi opere, una per tutte, il sitema di regimentazione dell’acqua alta nella Laguna veneta: il MOSE?!
Non si sa, ma, c’è una novità: l’opera è in vendita!
Ovviamente è una sciocchezza: riferiamo quanto realizzato forse da un buontempone, sul lato ovest della famosa CASSA DI COLMATA.
Qualcuno, non si riesce ad immaginare come, ha realizzato una scritta di dimensioni notevoli, in vernice rossa: VENDESI. La scritta è visibilissima, se solo ci si fa attenzione, dal piazzale antistante la Basilica della Madonna dei Martiri.
E’ straordinario: quale impegno ha profuso l’esecutore della scritta e, ripeto, risulta davvero difficile capire come l’abbia realizzata; ma c’è!
Tornando al problema del Porto ed alle implicazioni penali che la Magistratura invoca per il blocco dell’attività e l’iscrizione nel registro degli indagati di una quantità di funzionari (Sindaco – ex, Capo U.T. comunale e Responsabile unico, Amministratore della Capo fila dell’A.T.I. e tanti altri), allo stato delle cose dobbiamo solo sperare che le complicate faccende siano chiarite in tutti i loro aspetti opachi; chi e se ha sbagliato venga sanzionato; l’Opera possa riprendere il completamento, risolvendo soprattutto la drammatica situazione dei senza-lavoro.
Pensare, anche come puro esercizio dialettico, di lasciare così l’opera sarebbe un delitto immane che davvero le generazioni future non ci perdonerebbero.
Per ora, il nuovo porto è IN VENDITA! Chi fosse interessato, non ha che da prenderne visione e poi: “visto, piaciuto ed acquistato”.
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Autore: Tommaso Gaudio