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Il Movimento 5 Stelle vuole un cittadino in Comune
15 aprile 2013

Anche il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ha individuato il suo candidato sindaco per Molfetta: Antonio de Robertis, nato il 18 maggio del 1965, sposato, lavora alla Mec System come programmatore e preparatore macchine utensili a Cnc. De Robertis è impegnato nella politica attiva da quasi 5 anni. Abbiamo chiesto al Gruppo Movimento 5 Stelle quale ruolo intendono svolgere nella politica cittadina. Dopo il soddisfacente risultato delle politiche, da dove riparte il M5S a Molfetta? Pensate di ripetere lo stesso risultato? «Siamo consapevoli che le elezioni amministrative sono ben diverse dalle politiche, dalle regionali e dalle europee. Ripartiamo come agli inizi del Movimento 5 Stelle a Molfetta, quando nel 2010 quattro persone si incontravano sotto il porticato dei vigili urbani, si conoscevano, si scambiavano le idee e iniziavano a diffondere le idee del Movimento. Ripartiamo da zero considerando ogni voto che prenderemo un successo dei cittadini perché il voto dato al M5S è libero da qualsiasi logica partitica e clientelare. Certamente oggi non siamo più quattro ma un grande gruppo affiatato con una voglia spropositata di crescere. Le percentuali le lasciamo ai sondaggi». Perché Antonio de Robertis candidato sindaco? Come è stato scelto: dal vertice o con un sondaggio? «Tutto si decise in una fredda sera di novembre dove attivisti e simpatizzanti si riunirono e con votazione nominale palese fu deciso il candidato portavoce. Sembrerà strano ma siamo riusciti a far rimanere segreto il nostro candidato sindaco fino ad oggi, nonostante la stampa in maniera del tutto illogica indicava altre persone. Questo fa capire come il gruppo sia veramente affiatato. Quasi all’unanimità fu nominato Antonio de Robertis, un attivista sempre presente al banchetto, con certificato penale pulito (come tutti i candidati del M5S), padre di famiglia, onesto lavoratore che conosce il territorio molfettese perché lo vive quotidianamente con i parenti gli amici e la sua attività lavorativa. Impegnato nel sociale tanto da essere uno dei soci fondatori del S.E.R. (Servizio Emergenza Radio). Perché lui? La motivazione è molto semplice con lui gli attivisti si sentono cittadini in Comune». Da qui nasce anche il nostro slogan Antonio de Robertis un cittadino in Comune». Sul vostro blog, nella premesse al programma amministrativo, indicate la democrazia partecipata come punto di partenza per la realizzazione del vostro programma elettorale. Quali sono i punti focali con cui intendete scendere in campo? «Il nostro programma è stato scritto facendo un lavoro minuzioso di ascolto di quasi un anno, da quando raccoglievamo le firme per “Zero Privilegi Puglia”, passando per i “quartieri a 5 stelle” e “scrivilo a San Nicola”, fino ai giorni nostri ai banchetti. Possiamo affermare di aver stilato un programma fatto dai cittadini che si può scaricare sul nostro sito, sul blog di Grillo e avere in formato cartaceo presso il banchetto. Abbiamo scelto 20 punti principali su cui intendiamo costruire tutta la campagna elettorale. Ne enunciamo solo alcuni perché i restanti devono essere i cittadini a scoprirli: ampliamento zone pedonali, espansione verde urbano, favorire le produzioni locali, rifiuti zero». In che modo intendente affrontare il problema legalità e sicurezza? «In primis devono essere gli amministratori ad essere persone che agiscono nella legalità. Per questo tutti i candidati del M5S consegnano il loro certificato penale. Un cittadino si sente sicuro se tutti rispettano le leggi, se vi sono autorità che le fanno rispettare e che sanzionino i trasgressori. Quindi prima di tutto la formazione alla legalità nelle scuole e poi un potenziamento del servizio di polizia municipale, l’istituzione di un commissariato di pubblica sicurezza e attivare il sistema di videosorveglianza. Ricordiamo che grazie alla petizione ad iniziativa del M5S “io passo dal sottopasso” è stata installata una videosorveglianza alle spalle del sottopasso ferroviario e si è agito perché i vandali non si divertissero a lasciare completamente al buio il sottopasso». Quali misure attuerete per sanare l’ambulantato diffuso? «Basta applicare le leggi che ci sono e farle rispettare. Rispettare la legge vuol dire avere rispetto per l’altrui libertà e di conseguenza ne trae vantaggio tutta la collettività. Il Comune e le forze preposte devono fare la loro parte ma anche i cittadini devono collaborare. Perché è inutile lamentarsi se poi vige l’omertà». Quali sono le vostre proposte per la riqualificazione urbana di Molfetta e, in particolare, la valorizzazione del suo litorale e del suo paesaggio interno (es. le lame)? «Non rientrano nel nostro programma grandi opere di riqualificazione che portano solo ad uno sperpero di denaro pubblico, ma piccoli e selettivi interventi. Tutto il programma è stato stilato tenendo presente il rapporto costi-benefici. Una pulizia accurata di un tratto di spiaggia con dei servizi e attrezzature è un primo passo per poi far si che da uno tratto si passi a due a tre e perché no tutto il litorale. Nella zona d’espansione dietro l’ospedale non sono state previste zone verdi perché la presenza della lama doveva diventare un grande parco naturale. Allora valorizziamo il nostro territorio facendo delle piste e/o sentieri ciclopedonali che possono utilizzare le tantissime persone che fanno footing oggi proprio nelle vicinanze della lama». Quale pensate possa essere l’impatto sull’elettore molfettese per le amministrative, dopo le politiche? «Noi abbiamo tenuto fede a quello che affermavamo in campagna elettorale. Ci siamo presentati da soli perché sia la destra che la sinistra sono responsabili dello sfascio dell’Italia. Continuiamo a tener fede alle nostre affermazioni fatte in campagna elettorale verso gli elettori senza compromessi con nessuno. Oggi sentiamo parlare degli otto punti di Bersani e Berlusconi solo perché uno vuole rimanere attaccato alla poltrona e l’altro non vuole riempire le fila delle patrie galere. Se chi ha votato M5S pensava di votare il meno peggio si è sbagliato e probabilmente voterà altro. La nostra rivoluzione culturale sta proprio nel tener fede a quello che è il programma». In un eventuale ballottaggio, tra i due maggiori candidati di queste amministrative (Natalicchio e Camporeale), quale sarà la posizione del M5S? Ripeterete il vostro atteggiamento assunto a Roma con il Pd e il Pdl? «A noi verrebbe voglia di pensare invece quale sarà la posizione di questi due candidati e degli altri se il M5S andasse al ballottaggio. Noi non facciamo alleanze né prima né dopo le elezioni. I cittadini che votano o voteranno il M5S devono sentirsi liberi di esprimere liberamente le loro idee e il loro voto. Noi non consideriamo gli elettori come sudditi che operano secondo le indicazioni che gli vengono impartite dall’alto ma cittadini liberi di pensare e agire per il bene della collettività. Saranno i cittadini di Molfetta a scegliere il candidato sindaco che ritengono più meritevole. A questo proposito vogliamo esortare i cittadini a non vendere mai il proprio voto». Una volta in consiglio comunale, il M5S sceglierete l’isolamento, come in Parlamento, o punterete a un dialogo costruttivo con gli altri consiglieri e gli altri gruppi consiliari? «Noi siamo e saremo sempre per il dialogo e se nel Parlamento sembra non esserci è perché noi siamo coerenti con quello che abbiamo detto in campagna elettorale (non ci alleiamo con nessuno). Tutti i sabati e le domeniche siamo presenti da mesi con il banchetto al Corso Umberto presso il quale si fermano anche esponenti politici. Tutte le proposte fatte in consiglio comunale che saranno in linea con i principi e il programma del M5S saranno sicuramente non solo discusse e integrate in maniera costruttiva ma anche sostenute. Il nostro augurio è che tutte le proposte del consiglio comunale siano in linea con il programma e le idee del Movimento così da poterle sempre votare favorevolmente ».

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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