Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti premia i marittimi di Molfetta
La cerimonia si è svolta all'Istituto Amerigo Vespucci
MOLFETTA – Insolito ma significativo scenario per la consegna dei diplomi e delle medaglie d’onore per lunga navigazione, conferite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai marittimi italiani.
Per la prima volta, infatti, la cerimonia di consegna si è svolta nell’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Amerigo Vespucci”. Scelta non casuale ma concordata tra il comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera C.F.(C.P.) Michele Burlando e il dirigente scolastico Carmelo D’Aucelli, legata al lusinghiero traguardo raggiunto dalla scuola che celebra il suo primo secolo di vita (a tale proposito va ricordato che nella sala dei Templari è in corso una interessante mostra relativa alle attività dell’Istituto “Vespucci”) e al fatto che molti dei premiati avessero studiato all’ENEM, oggi Amerigo Vespucci.
La giornata ha avuto inizio con una seguitissima conferenza dell’Ammiraglio di Squadra Michele De Pinto che ha presentato cenni sulla formazione e addestramento della Gente di Mare, soffermandosi sulle attività del MARICENTADD (centro di addestramento aeronavale della Marina Militare italiana, che dal 1972 forma tutti i membri della marina militare con “elevato realismo addestrativo”, grazie all’impiego di strumenti e software all’avanguardia).
Successivamente la cerimonia è entrata nel vivo, con la deposizione di una corona d’alloro dinanzi al monumento ai caduti sul mare, ideato da Vincenzo Maria Valente e collocato nel giardino dell’istituto scolastico, alla presenza della Autorità, dei premiati e dei loro familiari, di docenti e allievi del Vespucci. E proprio un allievo dell’Istituto Nautico ha letto la Preghiera del navigante.
Quindi la consegna dei riconoscimenti, che vengono conferiti dopo 15 anni (medaglia d’argento) e 20 anni (medaglia d’oro) di navigazione effettiva sul naviglio mercantile, a 24 marittimi iscritti nelle “Matricole della Gente di Mare” di Molfetta, cioè i registri tenuti dalla locale Capitaneria di Porto dove, dal momento dell’iscrizione fino a quello del pensionamento, vengono annotati tutti gli imbarchi, le abilitazioni e le varie vicende professionali occorse nell’arco dell’intera vita di ogni marittimo.
Palese l’emozione degli insigniti, sicuramente più avvezzi ad affrontare onde e intemperie che a ricevere i meritatissimi onori. Alcuni tra i premiati, però, non hanno vissuto abbastanza per godere di questo momento e le loro medaglie sono state ritirate dalle vedove, ancora più schive e commosse.
Già le vedove ma anche le mogli, coloro che, al pari dei loro uomini, sopportavano i grandi sacrifici che il lavoro del marittimo comporta, “portando avanti la famiglia e crescendo i figli da sole”, come hanno evidenziato alcuni premiati.
Alla cerimonia hanno preso parte il vescovo Monsignor Domenico Cornacchia, il sindaco Tommaso Minervini, il presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni, il Comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta Michele Burlando, l’Ammiraglio di Squadra Michele De Pinto, in qualità di Consigliere nazionale dell’Anmi, i presidenti e i soci dei gruppi Anmi di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi.
I diversi interventi hanno rimarcato lo strettissimo legame tra la nostra città e il mare; mare che, come ha ricordato il sindaco Minervini, rappresenta un elemento di crescita. Il primo cittadino ha tenuto a sottolineare come l’attività dei nostri marittimi non abbia rappresentato solo un grande contributo economico, grazie alle rimesse che hanno consegnato alle famiglie, favorendo lo sviluppo di Molfetta ma, negli anni ’50-’60 del Novecento, abbia rappresentato un fenomeno paragonabile all’attuale “internet”: portavano in città le esperienze vissute nei loro viaggi, le notizie, le informazioni di altre culture. In altre parole, portavano cultura e importavano cultura.
Una cerimonia che ha fortemente voluto sottolineare l’imprescindibile collegamento tra i marittimi di ieri e i giovani che seguiranno le loro orme, perpetrando la tradizione marinara molfettese.
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Autore: Isabella de Pinto