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Il metano ti dà una mano?
15 aprile 2010

Il metano ti dà una mano. Era questo lo slogan accattivante che l’allora Italgas recitava per promuovere l’uso del metano, sia per il riscaldamento, sia per l’acqua calda, sia per la cottura dei cibi. In effetti le tariffe che venivano praticate erano vantaggiose in confronto a quelle delle altre forme di energia che si usavano esclusivamente all’epoca. Nell’adozione del metano come combustibile, si scorgevano altri indubbi vantaggi pratici come quello di liberarsi dall’uso dei recipienti di gas liquido, che avevano la diabolica caratteristica di esaurirsi di domenica mattina oppure durante la cottura in forno di un sufflè! Il metano sta “dandoci una mano” da oltre venti anni. In questo lasso di tempo, la Società di distribuzione ha escogitato diversi “espedienti” per …sottrarre denaro anticipato agli utenti. Sono notissime le proteste - fatte anche dal sottoscritto - addirittura alla Direzione di Barletta, a causa della sovrafatturazione che immancabilmente si trova in bolletta. In che cosa consiste questa “tecnica”? L’Italgas effettua delle letture dei misuratori in una certa data. Quindi emette la fattura calcolando la differenza fra la lettura precedente e – non quella reale, effettuata ovvero comunicata dall’Utente – ma incrementando tale differenza di un quantitativo di gas “calcolato” (dicono loro) sulla base della media dei consumi storici del periodo! Allora succede che, la reale differenza fra le letture per 100 giorni sia ad esempio di 100 mc; il Gestore che emette la fattura dopo, diciamo 10 giorni dall’ultima lettura reale, emette una fattura per un consumo di 100 mc (cioè 1 mc/g) più, ad esempio 20 mc o più relativi ai dieci giorni. Vuol dire che l’Utente paga in anticipo del gas (e quindi dell’energia) che forse non ha ancora consumato . In parole povere, l’utente ha consumato 1 mc/g, secondo la lettura reale del misuratore per i 100 giorni, poi per i dieci giorni necessari a permettere al Gestore di emettere la fattura, ne consumerebbe 2 mc/g! (io personalmente, a volte pago in anticipo una quantità “presunta”di gas che consumerò nel successivo periodo). In stretti termini gestionali, la cosa non susciterebbe eccessivo scalpore se non ci fosse il fatto che il Gestore prende soldi in anticipo per gas non consumato – salvo conguaglio. Per contro, se un Utente non paga la fattura nei termini (per le più diverse ragioni), gli va bene se ha l’addebito della “mora per ritardato pagamento”; se gli va male, ha la sospensione della fornitura, con tutti i disagi ed i costi che si possono immaginare. AMMIRATE LA RECIPROCITA’ – si fa per dire – DELLE CONDIZIONI DI CONTRATTO! Qualche tempo fa le cronache riportavano che i “vecchi” misuratori non erano affidabili – ovviamente in sfavore dell’Utenza – per cui il Gestore ha dato avvio ad una campagna di sostituzione dei vecchi misuratori, con altri elettronici (sic!) che forse permettono di effettuare la lettura remota?, come quelli dell’ENEL?, – ed evitare così problemi di extra-fatturazione di consumi. A far fede all’ultima fattura, la situazione non si è assolutamente modificata: L’ENI – l’attuale Fornitore del gas – continua ad emettere fatture su consumi stimati. Come viene calcolato il prezzo unitario di fornitura del gas? E meglio “saltare” a pié pari l’argomento. Ho provato, per curiosità, a documentarmi entrando nel sito “ENI Divisione gas & power”. Ebbene è impossibile per un comune mortale comprendere quanto emerge. Ho solo capito che vi sono otto scaglioni di fornitura, con otto “componenti tariffari di vendita” più, ovviamente IVA, addizionali ed imposte; per non parlare poi dei “Corrispettivi uniformi sull’intero territorio nazionale” e “Corrispettivi differenziati in base all’ambito tariffario della località di fornitura”; il tutto “condito” da “delibere ARG/gas N°… “Roba da farsi venire un attacco di orticaria! E’ tutto finito qui? Mai più! Nell’ultima fattura ho scoperto un nuovo …enigma chiamato “Fattore C”! Come direbbe il caro don Abbondio: …Carneade? Chi era costui. Sembrerebbe un ulteriore fattore di “correzione” del reale consumo, che l’ENI ha appena introdotto. Qualche giorno fa, un lettore scriveva alla rubrica lettere di un quotidiano, denunciando l’esistenza di questa nuova “specie” presente in fattura che veniva definita “criptica” (come dargli torto!). Ovviamente la lettera veniva riportata dal quotidiano, e… deve aver avuto un qualche effetto, perché il 17/2 u.s., niente po’ po’ di meno che un Funzionario dell’”Autorità per l’Energia e Gas”, forniva una breve ma forse ancor più criptica spiegazione. Costui postulava che un mc di acqua ha il medesimo volume a Palermo come a Belluno (riferendosi all’incomprimibilità dei liquidi, anche se a questo proposito, visto che si invoca la fisica, c’è da osservare che anche i liquidi, una certa variazione minima del volume la subiscono, e per compressione, e per variazione termica. Ma lasciamo perdere). Altro discorso – dice il nostro – vale per gli aereiformi (i gas) i quali sono infinitamente più sensibili alle variazioni di pressione e/o temperatura. Quindi, argomentava, il numero di molecole energetiche contenuto in 1 mc di gas, varia a seconda che il gas venga usato a Palermo o a Bolzano, quindi affermava letteralmente: Il coefficiente C serve proprio per convertire il volume misurato dal contatore in una vera quantità di energia/molecole consumata… Tutto ciò a tutela dei Consumatori. Concludeva poi con: Siamo a disposizione con il callcenter 800-166654 o con il sito www.autorita.energia.it. E che cosa vogliamo di più? Io vorrei tanta ma tanta più semplicità e di conseguenza molta più trasparenza. Però mi contento di fare solo queste piccole riflessioni, sulla “spiegazione” del gentile e sollecito Funzionario. Prima considerazione, diciamo così “della serva”, e cioè, noto in fattura che il “fattore C”, almeno in questo periodo ha un valore maggiore di 1 (esattamente 1,024260), quindi se modifica la lettura rilevata, lo fa in aumento! Seconda considerazione: questa “scoperta” (la Termodinamica lo insegna nel corso di fisica della seconda superiore) della variabilità del volume dei gas in funzione delle condizioni termo-bariche, è stata fatta OGGI? Se sì, dobbiamo aspettarci dei “conguagli” per tutti gli anni in cui non se ne è tenuto conto? La chimica ci dice che il metano (il famigerato gas di palude) di formula CH4 (un atomo di Carbonio e 4 atomi di Idrogeno) ossidandosi (bruciando completamente) con 2O2 (due molecole di Ossigeno: O2), genera CO2 (anidride carbonica), due molecole di H2O (vapore acqueo) + energia termica. Da quello che ricordo, salvo errore, il metano non ha altri componenti gassosi che possano “inquinarlo” (salvo gli “odoranti”), pertanto il contenuto di molecole energetiche in un mc di gas dovrebbe essere relativamente sempre lo stesso. Ma prendiamo per buona la spiegazione che ci dà il Funzionario. Allora intuitivamente, se in funzione della stagione invernale, con temperature relativamente fredde, il gas diventa più pesante (più denso! Di quanto poi?) e quindi giustifica il valore del “Fattore C” in una grandezza maggiore di 1, simmetricamente nella stagione estiva, quando a causa delle temperature più alte, il gas sarà più leggero (meno denso! Di quanto poi?), il “Fattore C” dovrebbe necessariamente avere un valore minore dell’unità (cioè 0,…..) correggendo al ribasso il reale valore delle letture. Vedremo!. L’auspicio è che leggendo queste note, che potrebbero essere erronee in certi punti più …tecnici (non me ne vogliate ma il ricordo delle nozioni di fisica e chimica si affievolisce con il tempo), qualche Esperto possa riscontrare inesattezze, nell’interesse veramente di tutti noi Utenti e chissà, aprire un interessante dibattito nel nostro sito.

Autore: Tommaso Gaudio
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