Il lavoro? Meglio cercarlo da parenti e amici
I canali ufficiali per la ricerca di un lavoro in Italia non funzionano ed è così da decenni. A confermarlo sono anche le statistiche: secondo l’Eurostat, quasi l’82% di chi cerca un impiego preferisce chiedere una raccomandazione ad amici e parenti. Appena il 25% si rivolge agli uffici pubblici: è l’Italia in questo registra il dato peggiore in Europa. Meglio rivolgersi ad amici e parenti in Italia, mentre negli altri Paesi Ue le cose sono diverse: chi si affida ad amici e parenti è solo il 38,1% in Germania, il 45,1 in Gran Bretagna, contro una media dell’Ue a 28 al 68,9%. Nonostante il Jobs Act abbia puntato su politiche attive e sulla ricollocazione dei disoccupati come elemento fondante della riforma, in Italia c’è ancora scarsa fiducia sulla possibilità di ottenere risultati positivi nella ricerca di un lavoro rivolgendosi agli uffici pubblici: chi lo ha fatto rappresenta appena il 25%, contro il 73,4% della Germania e il 55,7 della Francia. Si tratta del peggior risultato in Ue: solo 1 italiano su 4 si rivolge agli uffici di collocamento. Non va meglio nemmeno per quanto riguarda le agenzie di lavoro private: appena il 14,4 % di chi cerca un impiego si è rivolto a loro per avere un aiuto. Ecco perché una riforma del collocamento, non solo è necessaria, ma anche doverosa.