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Il Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta supera i tre milioni di clienti Premiata con un buono acquisto di 200 euro la tremilionesima cliente
07 ottobre 2008

MOLFETTA - E' una giovane signora il tremilionesimo cliente del Centro Commerciale Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta (Bari). Si chiama Elisabetta Sgherza, ha 35 anni, due figli, è di Molfetta ed è una cliente abituale del Centro Commerciale, come lei stessa ha dichiarato. Per festeggiare l'importante risultato raggiunto, il Gran Shopping Mongolfiera ha voluto premiare il tremilionesimo cliente con un buono acquisto da 200 euro (spendibile in 10 buoni da 20 Euro ciascuno), consegnato personalmente dal direttore alla signora al suo ingresso nella struttura insieme al marito. Nessun dubbio sull'utilizzo del premio. “Spenderò i buoni vinti per i miei figli”, ha affermato subito la donna.
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Caro sig. Felice, L'obbiettivo di qualche decina di anni fa nella costruzione dei centri commerciali era quello di realizzare in edifici nuovi, quello che era impossibile fare nei centri cittadini storici delle città. il commercio è l'ultima ruota del carro di produzione preparazione logistica distribuzione, che lega tutta la filiera economica italiana, e mondiale. Se la vetrina che permette di mettere in mostra la merce che ognuno di Noi vuole (o se non vuole come Lei) acquistare è sinceramente messo in visione in modo migliore in un centro commerciale. Solitamente i centri storici, fasccio esempio di quelli Italiani, sono stati costruiti centinaia di anni fa, e in quei tempi di certo non si pensava che nel xx secolo il mercato si evolveva a tal punto da dover programmare un urbanistica a lungo termine, nelle migliori delle ipotesi, si prevedevano delle botteghe che permettevano di vendere le materie prime, e poi c'erano i mercati, con tutte le problatiche della precarietà, e dell'igiene. Insomma queste "cattedrali lussureggianti" sono state realizzate per soddisfare le esigenze di commercianti e consumatori, i primi per poter permettere di "mostrare" il proprio prodotto nel migliore dei modi, i secondi per poterlo valutare e apprezzare meglio, le ottimizzazione della catena distributiva per poter mantenere i prezzi più bassi non sto qui a spiegarglielo e la tedierei, ma si ricordi che realizzare una struttura del genere a prescindere della ricchezza che porta al territorio (costruzione, manutenzione, progettazione, oneri, manutenzione, impieghi, e tasse) fa da volano alla cultura della programmazione della pulizia e della gestione. Con questo le chiedo di farci due passi per vederne la diversità, non costa nulla abbiamo messo a disposizione un pulman gratuito dal centro città, e il caffè glielo offro io. Marco Mutti
Caro sig. Marco, le nostre anime culturali sono a ragione, diverse sia come etica umana, sia come etica sociale: non ci potrà mai essere un "incontro", ne un pensiero condivisibile. Tu sei figlio a ragione , del tuo tempo, del consumismo votato come tu dici , a soddisfare commercianti e consumatori e così vivi e soddisfi le tue esigenze di vita. Siamo due poli opposti. Io sono figlio, a ragione, del mio tempo in cui ragionavamo in termini politici e sociali: pensavamo e descrivevamo il mondo in base alle categorie di ordine e di disordine, potere e stato, Repubblica e popolo. Dopo la rivoluzione industriale abbiamo sostituito le categorie politiche con quelle sociali ed economiche di classe e ricchezza, borghesia e proletariato, sindacati e scioperi, disuguaglianza e ridistribuzione. Ma oggi? La visione della soddisfazione del "commerciante e consumatore" hanno imposto criteri di valutazione quasi esclusivamente economici, che hanno portato al trionfo di un individualismo disgregatore del sociale, politico e umano. I sintomi si leggono ovunque ( tu no? ): nella guerra, che ha perso il suo significato politico o sociale, nelle ondate di irrazionalismo, nella crisi degli individui, pieno di problemi e impossibilitati ad affidarsi, per risolverli, alle istituzioni civili e giuridiche tradizionali. Aleggia la sensazione che il vecchio mondo sia andato in frantumi e che niente possa sostituirlo. Per molti uomini il mondo è diventato una prigione e la sensazione angosciante della totale perdita di significato. La TV è stata ed è una vostra fedele alleata e viceversa, tanto che quando ci sono promozioni lancio di nuovi prodotti inutili e doppioni, organizzate spettacoli e manifestazioni con "belloni e bellone" del momento televisivo, distraendo e offuscando le menti di quelli che oltre ad essere "il popolo della televisione", sono diventati il "popolo del consumo". Nella società votata a "soddisfare commercianti e consumatori" lo sciame popolare ha sostituito la massa, il gruppo. La società a cui tu guardi con amore e soddisfazione, aspira alle gratificazioni dei desideri più di qualsiasi altra società del passato ma, paradossalmente, tale gratificazione deve rimanere una promessa e i bisogni non devono aver fine, perchè la piena soddisfazione sfocerebbe nella stagnazione economica. Il tuo e vostro uomo ideale è l'homo consumens. Il contraltare dell'homo consumens è "l'homo saccer", il povero che, per carenza di risorse, è stato estromesso dal gioco in quanto consumatore difettoso o "avariato": questi sono i tuoi e i vostri nemici. La miseria degli esclusi non è più considerata un'ingiustizia da sanare, ma il risultato di una colpa individuale, così le prigioni si sostituiranno al welfare. Questo , a parer mio è la società che tu forse, inconsapevolmente proponi e difendi. Consideriamo la grande crisi economica che sta stravolgendo in questi giorni, il mondo intero: la dimostrazione chiara di una economia malsana e corrotta. Io sto' anima e corpo dalla parte opposta alla tua. Non me ne volere caro Marco, ti ringrazio del caffè, il mio non è un rifiuto alla tua persona, ma l'impossibilità di gustare la bevanda in ambienti che, a parer mio, oscurano quella che è la vera essenza e natura umana. Non me ne voglia, come anch'io per te. Un caro saluto.

Sono anni che mi porto "dentro" un dubbio che mi accompagna nel quotidiano vivere, nel vedere spuntare come funghi alle prime piogge questi grossi Centri Commerciali come "Ipercoop"-"Gran Shopping Mongolfiera"-"Città Mercato" - altri in apertura e forse anche in chiusura. Molfetta è un esempio, tanto da essere definita maldestramente "Principessa del Sud". Non ho mai avuto e mai avrò, la curiosità di visitare queste abbaglianti strutture perchè alla loro vista, un nodo mi attanaglia la gola. Non nego però la bellezza visiva di queste pseude faraoniche costruzioni stando a quello che non tutti i frequentatori dicono, una certa convenienza e praticità. Il "dubbio". Circa 40 anni fa, per motivi di lavoro come si suol dire, giravo il mondo. Già allora queste megalattiche strutture commerciali che stanno meravigliando e stupendo Molfettesi e non, io le vedevo stranamente in quei Paesi dove "la fame e la miseria" più nera e la pessima qualità di vita, erano le priorità da risolvere. Entravo in queste meravigliose strutture commerciali lasciandomi alle spalle una povertà allucinante, uscivo dalle stesse e mi ritrovavo di fronte la stessa realtà: era come attraversare un Stargate. Era difficile poi, attraversare il paese carico di ogni ben di dio, senza cedere alle richieste di aiuto di bambini, adulti e vecchi del posto che ti guardavano con occhi imploranti. In Italia eravamo a livello di "Upim" e "Standa, che rispecchiavano la vita agiata degli Italiani tutti. Oggi, a distanza di tanti anni, considerando la recessione economica che sta colpendo i nostri paesi opulenti, e la continua costruzioni di cattedrali economiche come meticci consumistici mi domando: si stanno creando le stesse situazioni sociali di quei Paesi lontani di allora? Mi auguro di no, ma la risposta forse, negli anni futuri.

Mi spiace contraddire, ma ad oggi sono stati battuti (escluso ipercoop) 2.000.000 di scontrini ( in sei mesi non è poco) e non solo dai Molfettesi che lo frequentano, il "GRAN SHOPPING Mongolfiera" non è la classica Mongofiera di Barletta, Andria o Bari, ma è completamente diversa, è un posto dove puoi trovare belle cose a prezzi ottimi in un ambiente elegante che non vi chiede nulla in cambio, se volete continuare a denigrare il lavoro degli oltre 800 ragazzi, e lo stanno facendo con parecchia professionalità, mi spiace. Bando a tutto l'Ipercoop è il gestore dell'ipermercato e Foruminvest gestisce i 109 negozi e a presto aprirà anche Mc Donald's. L'Emilia Romagna non ha nulla a che fare con Noi, siamo investitori Olandesi e l'IPERCOOP è un negozio nella Nostra Galleria. Abbiamo investito nel territorio Molfettese oltre 150 milioni di euro, sponsorizziamo eventi e per mantenere l'immobile 8 aziende di Molfetta solo incaricate per le manutenzioni, crediamo di aver creato un luogo, piacevole dove tutti possono passeggiare e decidere se comperare o meno. Il successo per noi è che la gente lo giudica un posto dove è bello passarci del tempo, in sicurezza e senza essere obbligati a spendere nulla. la mia è solo una precisazione per non vedere scritte cose inesatte e per informare a chi le cose, non le conosce perfettamente. Ad oggi inoltre abbiamo regalato ai nostri clienti Automobili, buoni sconto ed emozioni. Alla prossima Marco Mutti Amministratore Delegato Foruminvest


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