Il Giorno della Memoria entra nelle scuole di Molfetta
Dalla "Valente" alla "Savio", gli studenti ricordano la Shoah
MOLFETTA - Sapere fin da piccoli, capire, e non dimenticarselo più: anche le scuole di Molfetta vivono con consapevolezza la Giornata della Memoria, che commemora, come stabilito dalla legge n.211 del 20 luglio 2000, l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz il 27 gennaio di 64 anni fa, e tutto ciò che venne prima, gli orrori della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico.
Lo ricordano un po' tutte le scuole, a partire dalla lettura della lettera del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, indirizzata ai giovani: “ricordare la Shoah è un dovere”, afferma il capo dello Stato, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario", citando Primo Levi.
Lo ricorda la Scuola Secondaria di Primo Grado “San Domenico Savio”, che, in collaborazione con l'Ansi di Bari, realizzerà un reading sul tema, sabato 31 gennaio 2009, alle ore 10.30 presso il teatro Royal di Bari.
Gli alunni leggeranno dei brani tratti dai testi del prof. Gianfranco Branchi, ex deportato al campo di Dachau, che sarà presente in sala, e reciteranno alcune poesie; inoltre, gli alunni delle seconde e terze classi dell'Orchestra e del Coro della scuola Savio eseguiranno intermezzi musicali e canori tratti da colonne sonore di film sui temi della shoah.
L'ha ricordato anche la Scuola Primaria "Vincenzo Valente": nella mattinata di ieri, a cui si riferisce la foto che correda l'articolo, i bambini delle classi quarta e quinta elementare, dopo la lettura di testi narrativi e poetici sull' argomento, la visione di film e l'ascolto di brani musicali, hanno realizzato uno striscione con l'icona scelta dal Ministero della Pubblica Istruzione per rappresentare l'evento: una farfalla, che vola oltre il filo spinato, verso l'azzurro.
E' una farfalla che oggi, 64 anni dopo, deve rappresentare la libertà conquistata allora, ma anche la consapevolezza di ciò che ancora accade nel presente, e che oltre mezzo secolo dopo presenta sinistre assonanze con il più grande orrore di sempre: le continue notizie di pulizie etniche in Africa, gli scempi datati non più tardi di 15 anni fa nei Balcani come in Ruanda, ma anche le imbarazzanti condotte di una Cina olimpica.
E' una farfalla che guardandosi intorno, oltre quel filo spinato, deve dirlo ancora più forte, il suo “mai più”.
Autore: Vincenzo Azzollini