Il fu Carnevale molfettese amministratori latitanti
Assessore introvabile, dipendenti comunali all'oscuro di tutto, ufficio stampa (propaganda) muto. Sembra che si arrabatterà un veglioncino dei bambini per salvare la faccia
Quelle che all'inizio erano semplici voci vanno acquisendo il crisma dell'ufficialità. Anche quest'anno Molfetta dovrà rinunciare al Carnevale, per limitarsi a frugali festeggiamenti, in un clima d'austerity già quaresimale, con corollario di digiuni e penitenza in espiazione degli sciali che hanno causato la recessione. Che le casse comunali siano a secco è ormai il classico segreto di Pulcinella: è la ragione che ha indotto alla rinuncia alla Stagione Teatrale Invernale, che provoca il ristagno delle iniziative culturali molfettese e, problemi ben più gravi, ha dato il là alla questione Co.co.co. e all'affaire Filippetto. Ora a farne le spese il Carnevale molfettese: niente carri allegorici né manifestazioni di rilievo. L'amministrazione sta cercando di arrabattare un veglioncino dei bambini, sebbene sulla sua fattibilità sussistano tuttora molti dubbi (e su questo l'amministrazione comunale è latitante: impossibile parlare con l'assessore Spadavecchia, dipendenti comunali all'oscuro di tutto, ufficio stampa-propaganda muto, ndr). S'ipotizzano alcune soluzioni tappabuchi, ma l'impressione che se ne ricava è quella di un estremo grigiore e di un'assoluta confusione d'idee. Siamo dunque ben lontani dagli scenari carnascialeschi, che ci descrivono i nostri genitori, quando l'allestimento delle sfilate impegnava, in gran dispiegamento, l'intera città e, a conclusione dei bagordi del Martedì grasso, comitive in maschera assistevano silenziose all'uscita della Croce dalla Chiesa del Purgatorio. Ci capita, grazie alla gentilezza di un funzionario dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico, di sfogliare un bel depliant illustrativo (voluto dal 'Comitato Carnevale molfettese' e realizzato da “L'Immagine”) delle iniziative di un'edizione recente, la 44ª: si parla di circa quattro anni fa. I festeggiamenti iniziavano dal 17 gennaio per concludersi il 4 marzo, con, nel pomeriggio, la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati in Piazza Aldo Moro e una serata danzante presso il Palazzetto dello Sport “don Luigi Sturzo”. Il programma prevedeva mostre, Luna Park per bambini, cacce al tesoro, performances teatrali a cura del gruppo “Il Torchietto” o del Collettivo “Il gioco del teatro” dell'Associazione Musica Cultura e Tradizione “Luigi Capotorti”, persino una “Contesa dei poeti” in Piazza Immacolata a cura dell'Associazione Culturale Teatrale “Il Circolo”. Nessuno pretende che si debbano profondere gli stessi sforzi, che spesso, in un passato più o meno remoto, sono stati consacrati all'organizzazione del Carnevale. Riteniamo, anzi, che un'eccessiva profusione di mezzi sarebbe addirittura inopportuna (e, tutto sommato, un insulto al buon senso) in un momento in cui Molfetta viaggia in acque turbolente sotto il profilo economico ed è travagliata da scandali, di cui non riteniamo utile discutere in questa sede. Anche la dimensione ludica, tuttavia, reclama il suo spazio in una città, che non si configuri come mero dormitorio. Molfetta è ricca d'associazioni culturali ed energie creative, giovanili e non, che, se chiamate a raccolta, potrebbero suggerire idee non disprezzabili per dare colore, in economia, a questi festeggiamenti. Perché la voglia di fare non ceda il passo alla rassegnazione e non si debba ricordare questo del 2007 come il più squallido e scipito Carnevale dell'ultimo decennio…
Autore: Gianni Antonio Palumbo