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Il dr. Giovanni Allegretta lascia il Centro trasfusionale di eccellenza di Molfetta In pensione dopo 25 anni di lavoro. I colleghi del “Don Tonino Bello”: “Un vuoto dopo tanti anni di impegno. Ma sarà anche una sfida contro le false razionalizzazioni regionali”
15 marzo 2013

MOLFETTA - Correva l’anno 1988 quando, sempre presso il presidio ospedaliero, apriva i battenti l’agognato Centro trasfusionale di Molfetta. Quante battaglie prima che la Regione autorizzasse quel centro chiamando a dirigerlo il giovanissimo dr. Giovanni Allegretta (foto). Dal quel novembre dell’88 e fino a pochi giorni fa è stato diretto dal medico che, da pochi giorni, ha lasciato il presidio per “raggiunti limiti di età”.

Formalmente così recita la formula di commiato: “Si è ritirato dalla Direzione del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIT) del P.O. "don Tonino Bello" di Molfetta”.

Con un pizzico di delusione, aggiungiamo noi, per un piano di riordino dei presidi che ha colpevolizzato il Centro di Molfetta privandolo di un dirigente apicale. E questo nonostante i dati di performance ad indicare che il centro molfettese svetta, ancora, a livello pugliese e nazionale. Ma poco importa, evidentemente. Ora il Centro prosegue la sua attività ben saldo con il numero considerevole di donazioni (circa 15.000 all'anno), ma soprattutto come principale struttura di raccolta in aferesi, iniziata già nel 1994 ed arricchitasi con le donazioni da multicomponent nel 2001, divenendo uno dei più grandi Centri del Sud Italia e riferimento Nazionale per la plasmafgeresi produttiva.

Grazie alla lungimiranza ed all'impegno del dr. Allegretta e della sua èquipe – sottolineano i colleghi ancora in campoil centro, oltre all'elevato contributo derivante dalle attività donazionale, laboratoristica ed immunoematologica, si è negli anni arricchito di un CentroTAO (Centro anti trombosi) e di un ambulatorio di medicina trasfusionale, che operano quotidianamente anche con pazienti provenienti da fuori ASL”.

E un amico, che in questi lunghi anni ha condiviso questo percorso professionale che non ha mancato di dare vanto al nosocomio molfettese, così lo ricorda: “La qualità del percorso professionale dell’amico dr Allegretta e, non meno, le grandiose doti  umane lo hanno reso pioniere del progresso nel campo della medicina trasfusionale rendendo un contributo tangibile a tutta la sanità pugliese”.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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