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Il corso in Scienze della Comunicazione a “Futura Giovani” su “Rai Doc”
16 novembre 2004

BARI – 16.11.2004 Il programma “Futura giovani” è giunto alla seconda puntata, in onda sul canale digitale terrestre e satellitare di Raidoc mercoledì 17 novembre alle ore 23 e in replica il giorno successivo alle ore 8,14 e alle 18. “Futura giovani” è il programma televisivo dedicato alla creatività e all'intraprendenza dei giovani studenti universitari delle Facoltà di Scienze della Comunicazione che potranno vedere in onda i loro lavori. Con Futura Giovani prende forma la missione principale di Rai Futura: creare un laboratorio a cielo aperto in cui i giovani, aspiranti “addetti ai lavori” nel mondo dei media hanno la possibilità di realizzare, e sottoporre all'occhio del pubblico le loro idee. Entrando in contatto con le strutture che un giorno potrebbero offrire loro un'opportunità di lavoro. Lo spazio televisivo è interamente dedicato ai progetti visivi ideati e realizzati dagli studenti. I temi proposti dai ragazzi sono vari: attualità, informazione, cronaca, arte, scuola, lavoro, il loro punto di vista nei contenuti, la loro capacità di realizzazione. Protagonisti di questo secondo appuntamento saranno i giovani universitari dei corsi di Scienze della Comunicazione degli Atenei di Bari (gli studenti componenti dell'Associazione “Comunicazione&Università”), Urbino, Palermo, Verona e Roma La Sapienza. In chiusura della puntata vi sarà un breve backstage che presenterà ai ragazzi le varie figure professionali del mondo della televisione. La presenza barese all'interno della trasmissione è uno dei tanti risultati ottenuti in questi primi tre anni di attività del corso di laurea barese, che proprio in questi mesi sta producendo i primi laureati, e dei suoi studenti riuniti nell'Associazione Socio Culturale “Comunicazione&Università”. Stabilendo contatti con i maggiori professionisti del settore, Scienze della Comunicazione a Bari si è distinto per le numerose iniziative prodotte, i seminari, i laboratori e i viaggi organizzati, e per aver ospitato nel maggio scorso il 4° Meeting Nazionale degli studenti di Scienze della Comunicazione. Ricordiamo, fra gli ospiti della manifestazione, Sergio Zavoli, Eugenio Scalfari, Michele Mirabella, Francesco Giorgino, Benedetta Barzini, Lino Patruno, Maddalena Tulanti e Michele Partipilo. “LA PARABOLA ALBANESE”. IL DOCUMENTARIO “La parabola albanese”, questo il titolo del documentario che alcuni ragazzi dell'Associazione “Comunicazione&Università” hanno presentato in occasione del 4° Meeting Nazionale di Scienze della Comunicazione. La volontà primaria di questo lavoro è stata quella di avvicinarsi verso un panorama, quale quello della realizzazione di un documentario, a noi presentatoci solo in soluzione teorica, ma che ora abbiamo toccato con mano in tutti gli aspetti organizzativi, non nascondendo una certa difficoltà facilmente dimostrabile nella artigianalità di tutte le procedure. Nonostante tutto questo, il lavoro ha come titolo quello della parabola, parola quanto mai carica di significati aggiuntivi, rispetto alla facile intuizione dell'ormai odierno mezzo istallato in molti balconi e terrazze delle nostre città. Capire che tipo d'influenza i mezzi di comunicazione abbiano avuto nella propulsione del fenomeno migratorio albanese unitamente al peso socio-culturale che esso ha avuto e continua ad avere in una terra di frontiera come la nostra, è ciò cha spinto a realizzare questo documentario. “Un lavoro in cui la parabola ci ha accompagnato in tutta la produzione – dicono gli studenti”, in quanto grazie ad essa abbiamo potuto notare non solo come la programmazione albanese sia, nella produzione dei format televisivi, assai simile a quella italiana, ma come allo stesso tempo la curva dei sogni, di cui la televisione è una grande industria, della gente albanese abbia seguito la traiettoria di una parabola discendente in quanto molti di essi, una volta raggiunta la cosiddetta terra promessa, hanno trovato un mondo sicuramente diverso da quello prospettato dalla tv. Il documentario non ha come compito quello di esporre una tesi di giudizio, bensì quello di ritagliare, da una parentesi storica alquanto travagliata, come quella che parte dalla metà degli anni Settanta fino all'inizio degli anni Novanta in cui assistemmo alla prima vera ondata migratoria, un quadro d'insieme utile a recuperare le coordinate storiche e sociali della vicenda. In breve, tre sono le domande guida che cercheremo di sviluppare: cosa era l'Albania nel periodo storico precedente all'arrivo sulle nostre coste? Che tipo di messaggi giungevano alla popolazione albanese da parte della televisione italiana? Cos'è oggi la tv albanese? Per cercare di capire meglio certe dinamiche ci siamo avvalsi della competenza e della ufficialità dell'Ambasciatore albanese in Italia e del governatore d'Albania presente a Bari, oltre che del patrocinio da parte della Rai Teche con cui si è collaborato per ricercare materiale di repertorio. Insomma, non vi rimane che vederlo nella speranza che possa aiutare tutti a far riflettere”.
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