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Il consigliere diessino Minervini interviene sulla gestione del mercato ortofrutticolo all'ingrosso
17 marzo 2006

MOLFETTA 17.03.2006 Il mercato ortofrutticolo all'ingrosso viene spesso citato come uno dei atout dello sviluppo molfettese. La nuova struttura, inaugurata solo da un anno e mezzo, costata svariati milioni di euro al contribuente, però, non vuol saperne di decollare. Necessità continua di lavori di ristrutturazione, progetti di completamento e una certa confusione nella direzione politica, ecco cosa la caratterizza. Sulla questione interviene il consigliere comunale dei Democratici di sinistra Corrado Minervini, che fa parte come rappresentante della minoranza della commissione consigliare che si occupa appunto del mercato. Secondo il suo giudizio, la sostituzione del direttore del mercato e il cambio di assessore hanno incrementato il disorientamento. Nello specifico il consigliere accentra la sua attenzione sulla questione dei criteri secondo i quali dovrebbero essere assegnati gli otto posteggi ancora liberi, cambiati dall'attuale gestione, rispetto a quanto deciso dalla Commissione stessa: “Grave e irresponsabile appare – afferma in un comunicato stampa Corrado Minervini - la decisione di “correggere” i criteri già licenziati dalla Commissione a settembre 2005. L'azione amministrativa dovrebbe essere caratterizzata da coerenza e responsabilità e non sconfessare le proprie iniziative nell'arco di pochi mesi. Ancora una volta, peraltro, la Commissione di Mercato, che ha potuto leggere i verbali della precedente seduta solo martedì 14 marzo, viene scavalcata dalla presunta concretezza del Governo a rete”. Una vicenda che appare emblematica, secondo il consigliere Minervini, dell'intera modalità di gestione del mercato ortofrutticolo all'ingrosso da parte della attuale maggioranza: ”L'Amministrazione dimostra di non aver ben chiari gli obiettivi per lo sviluppo del mercato, accontentandosi di occupare i posteggi liberi da chicchessia e lasciando aperti i problemi seri della struttura. Per far decollare il mercato sono necessarie tre presupposti minimi: condizioni di lavoro in grado di garantire la qualità dei servizi; la presenza di operatori capaci di stare su un mercato più ampio di quello attuale; la realizzazione del secondo lotto con il preciso scopo di attivare processi avanzati di trasformazione dei prodotti”. Corrado Minervini conclude facendo riferimento ai problemi della struttura, che richiederebbero decisioni appropriate e lungimiranti: “È passato un anno e mezzo dall'apertura del nuovo mercato e si profila una nuova estate senza impianti di climatizzazione (indispensabili per la tipologia dei prodotti commercializzati) ed in condizioni igienico sanitarie assai precarie (l'avvistamento di topi risulta davvero preoccupante). Gestire il Mercato non è un mero fatto amministrativo (né tanto meno significa solo decidere chi avrà in concessione il bar della struttura). Se non si è capaci di farlo, se ne traggano le conseguenze. Ora più che mai occorrono competenza e idee chiare, non chiacchiere". Lella Salvemini
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