Il consigliere comunale Pino Amato fa un passo indietro e rinuncia all'adesione ad An. Cadrà la testa di Armenio?
La svolta in una lettera inviata al presidente provinciale Attanasio. Mossa strategica per calmare le acque. Cosa faranno i dissidenti, quale sarà il prezzo da pagare?
MOLFETTA - Svolta nella vicenda dell'adesione del consigliere comunale Pino Amato ad Alleanza Nazionale. Dopo la presa di posizione di assessori e dirigenti ed iscritti che hanno abbandonato per protesta il partito di Fini, è lo stesso Pino Amato a fare un passo indietro.
Con una lettera indirizzata al presidente provinciale di An, Tommy Attanasio e per conoscenza al coordinatore regionale on. Adriana Poli Bortone e al presidente del circolo di Molfetta Francesco Armenio, Pino Amato ringrazia della fiducia “che hai posto nella mia persona e nel movimento politico che mi onoro di rappresentare” e comunica che “gli accadimenti successivi alla mia richiesta mi impongono una fase di riflessione”.
“Come più volte detto – continua Amato -, il mio intendimento era ed è quello di far parte di un gruppo omogeneo per poter con grande serenità contribuire alla crescita di Alleanza Nazionale. Per mio carattere tendo sempre ad aggregare e a costruire percorsi condivisi rispettoso del progetto politico e dei valori di Alleanza Nazionale. Ti confido della mia amarezza per quanto accaduto ed umanamente posso comprenderlo, tuttavia ti comunico che ben so che la politica ha bisogno dei suoi tempi per raggiungere i migliori traguardi per il bene di tutti noi. Certo della tua comprensione ti abbraccio e ti saluto cordialmente”.
In realtà, la svolta sarebbe maturata in seguito alla conferma delle dimissioni da parte dei fuorusciti, anche se da parte di qualcuno (l'assessore Magarelli) c'era stato il tentativo di forzare la situazione su ispirazione del sempre presente on. Amoruso, attraverso una lettera di apertura, lettera che, però, sarebbe stata modificata in alcune sue parti, suscitando ancor più l'irritazione di coloro che avevano sottoscritto un testo della lettera e se ne sono poi ritrovata pubblicata un'altra.
Ieri sera si è precipitato a Molfetta il presidente provinciale Attanasio che ha avuto una “riunione” con Amato e Armenio (passeggiavano per Corso Dante) e ha convinto lo stesso Amato a fare un passo indietro, in vista di future aperture.
La mossa ha lo scopo di far calmare le acque e far rientrare i dissidenti, e la cordialità con cui conversavano i tre, dimostra che si tratta solo di una mossa tattica. Ma ci chiediamo anche: cosa è stato promesso a Pino Amato, per fargli fare un passo indietro?
Come reagiranno i dissidenti? Basterà questa mossa a farli rientrare e come si porranno nei confronti di Armenio, del quale dovrebbero chiedere quantomeno le dimissioni? Infatti, il comportamento del presidente del circolo territoriale di Molfetta a questo punto è rimasto col cerino in mano per aver scatenato tutta questa bagarre nel partito. E' chiaro che la sua testa verrà chiesta dai dissidenti come prezzo per rientrare nel partito, altrimenti sembrerà che non sia accaduto nulla.
Staremo a vedere. Comunque sarà interessante vedere l'epilogo di questa fiction politica.
Autore: Felice de Sanctis