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Il Comune dichiara guerra ai bermuda Negli uffici comunali si può accedere solo con i pantaloni lunghi
21 luglio 2006

MOLFETTA - Niente più magliettine o bermuda in Comune. A stabilirlo è un avviso pubblico affisso in bell'evidenza all'ingresso di tutti gli Uffici Comunali che recita testualmente così: “L'accesso agli uffici comunali è consentito esclusivamente in abbigliamento decoroso, con particolare esclusione di pantaloncini e bermuda”. Firmato il vice-segretario comunale, dott. Vincenzo de Michele. Eccolo, dunque, il primo importante provvedimento assunto dalla nuova amministrazione comunale di centrodestra, guidata addirittura da un Senatore della Repubblica: bando ai bermuda! C'era chi si sarebbe aspettato qualcosa di diverso, ma, evidentemente, è stato deluso. C'era chi si sarebbe aspettato un diverso ordine di priorità e magari immaginava che la nuova giunta comunale stesse mettendo in cantiere qualche iniziativa per rendere un po' meno piatta e noiosa la solita estate molfettese (mentre tutte le città limitrofe sono ricche di eventi culturali e di spettacolo) o si stesse prodigando, in silenzio ma con solerzia, per garantire ai tanti molfettesi che non si possono permettere l'abbonamento ad un costoso lido balneare, la possibilità di avere, in queste torride giornate, maggiori tratti di costa ad accesso libero. Ed invece no, l'amministrazione di centrodestra ha individuato l'obiettivo della sua prima e fondamentale “crociata”, da vincere nei canonici primi cento giorni e, con tutte le sue forze, dichiara guerra ai pantaloncini. Ci sarebbe da ridere se non fosse una questione dannatamente seria che evidenzia in maniera eclatante la cesura, divenuta ormai profondissima, tra il mondo “fuori dal Palazzo” (che in estate indossa pantaloncini e bermuda) e la società politica, sempre più autoreferenziale ed incapace di interpretare la realtà. E contro questo provvedimento (considerato assurdo dalla stragrande maggioranza di cittadini che stanno tempestando la nostra casella di posta elettronica con segnalazioni e proteste) c'è anche chi ha pensato di segnalare l'accaduto all'Assoutenti, associazione volontaria operante su tutto il territorio nazionale, nata per la tutela dei cittadini-utenti di servizi pubblici: “Quell'avviso – scrive il sig. Sabino Inchingolo, promotore di questa iniziativa – va rimosso immediatamente in considerazione del fatto che non viene citata alcuna legge, regolamento, ordinanza o delibera che lo giustifichi. E' assurdo che si assumano certe decisioni in piena canicola estiva, in una città balneare, con gli uffici che sono aperti solo al mattino sino al venerdì e solo il giovedì pomeriggio”. Ah…un'ultima annotazione: ovviamente dall'avviso sono escluse le minigonne o i succinti abiti femminili (molto diffusi in estate per la gioia dei maschietti) che evidentemente devono essere assai graditi anche sul Comune. Davvero non c'era niente di più serio cui dedicarsi?
Autore: Giulio Calvani
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