Il Comune di Molfetta mette a rischio i dati sensibili dei cittadini che chiedono il contributo affitti. Un lettore scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” lamentando la messa a rischio dei dati sensibili dei cittadini da parte del Comune di Molfetta
«Caro Direttore, nessuno ha mai insegnato ai dipendenti del Comune di Molfetta che esiste un diritto alla privacy e che i dati personali, quelli sensibili non si possono mettere in pubblico?
Il sindaco Tommaso Minervini che si vanta della città smart e del rispetto delle regole, non si rende conto di come lavorano i suoi dipendenti? Vendiamo al caso concreto: qualche giorno fa il sindaco ha invitato i cittadini interessati ad ottenere il contributo per il canone di locazione, a indicare Iban, codice fiscale, dichiarazione dei redditi e quant’altro su un sito dedicato. Ma questi dati sono alla mercé di tutti perché il sito internet sul quale vanno inseriti, non è sicuro. Lo ammettono gli stessi gestori del sito.
Insomma, i cittadini vanno rispettati, non si può mettere a rischio i loro dati sensibili, un buon amministratore dovrebbe saperlo».
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