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Il Comune di Molfetta fa rotta verso i Diritti al Futuro
15 febbraio 2008

Si legge sul WEB: Dedicato ai giovani che si stanno affacciando al mondo del lavoro, a quelli che si stanno guardando intorno, che stanno studiando, facendo esperienza, a quelli che sono già entrati e poi usciti e poi rientrati nel mondo del lavoro, che vogliono crescere e poter progettare il proprio futuro… perché il futuro non è più quello di una volta! Al di là delle belle parole, Diritti al Futuro è un progetto promosso dal Ministero per le Politiche Giovanili, dall'ANCI (Associazione dei Comuni italiani), dall'associazione ITER (Innovation Territory Energy & Resources for a new Welfare) e ha come destinatari le amministrazioni locali, ma in fattispecie quelle comunali. Molfetta, fortunata, fa parte del campione composto da 27 città, selezionate su scala nazionale, sulle quali si sperimenta il progetto, che, se avrà esito positivo, diventerà prima disegno di legge, “legge nazionale giovani” poi. L' iniziativa dovrebbe porre i giovani in condizione di accedere ad una buona occupazione e puntare ad inserirli in modo stabile ed effettivo nel mondo del lavoro; non solo, dovrebbe renderli cittadini attivi e sfruttare le loro proposte nell'attività amministrativa. Quindici ha cercato informazioni a riguardo anche sul sito del Comune e non avendovi trovato nulla, è andato a parlare direttamente con l'assessora ai Servizi Socio-educativi Annamaria Brattoli. L'assessore chiarisce innanzitutto il motivo per cui Molfetta è stata scelta. Il fattore decisivo è stata la politica attuata in favore dei giovani negli anni scorsi e, a questo proposito, il Consiglio Comunale dei Ragazzi, Bollenti Spiriti e La Cittadella degli Artisti (ancora allo stato potenziale) hanno giocato un ruolo determinante. Il progetto Diritti al Futuro ha durata biennale: questo febbraio fi nisce la prima annualità che si conclude con nulla di operativo. Ci viene detto, comunque, che Molfetta è uno dei Comuni allo stato più avanzato nel progetto. Perciò dovrebbe essere la seconda annualità quella decisiva e i risultati potranno essere realmente tangibili solo al termine del 2008 e inizio 2009. Questo primo anno Molfetta ha scelto di istituire il Forum dei giovani ed assegnare borse di studio e perfezionamento (master ed Erasmus) post lauream. Per quanto concerne questa seconda attività, vi possono accedere i giovani laureati di età inferiore ai ventisette anni e che abbiano conseguito un voto di laurea non inferiore a 105/110. Si chiarisce anche che cosa sia, o meglio che cosa sarà, il Forum dei Giovani: luogo di incontro in cui il confronto e i dibattiti faranno da padroni. Saranno ben accette anche le proposte di attività e iniziative pro giovani, da compiere all'interno del territorio comunale. Il Forum, strumento di progresso e innovazione, sarà uno spazio dedicato interamente ad “associazioni, presenti sul territorio, che per statuto abbiano fi nalità, azioni, interventi e servizi rivolti ai giovani”. Questo è quanto si legge sul manifesto di promozione del PLG (Piano Nazionale Giovani) del nostro Comune. A tale proposito l' assessora afferma che nessuno aveva presentato domanda fi no alla settimana prima della scadenza del termine di iscrizione (31 gennaio). Inaspettatamente negli ultimi giorni hanno aderito al progetto numerose associazioni e pressoché tutte le scuole superiori. Anche se sono stati affi ssi tra gli 80 e i 100 manifesti la campagna pubblicitaria rimane inadeguata, è infatti passata inosservata all'attenzione della cittadinanza che di fatto non sa nulla a riguardo del progetto. Per entrare a far parte dell'organo occorre presentare: “la copia autentica dello statuto, dell'atto di costituzione e l'atto di designazione della persona cui è conferita la legale rappresentanza”. Il Forum sarà costituito da associazioni e, in fattispecie, da un rappresentante per ogni associazione. Così un'istituzione che per defi nizione è dei giovani, di fatto non rende possibile l'accesso al singolo. E' evidente che entrare a far parte del Forum non è semplice, né immediato e la maggior parte dei possibili fruitori ne rimane esclusa. La scelta di istituire un'ennesimo “spazio” non è né una delle più originali, né una delle più congeniali perché c'è, invece, necessità di azioni e fatti concreti. C'è però da dire, e questo viene chiarito dall'assessore, che le amministrazioni comunali non hanno carta bianca nelle iniziative da intraprendere poiché sono coordinate da ITER, associazione al di sopra dei Comuni, che ne coadiuva l'azione sinergica. E' la Innovation Territory Energy and Resources for a new welfare che suggerisce quali organi e strumenti utilizzare. Tuttavia, il Forum, che negli altri Comuni era stato creato indipendentemente dal progetto, essendo ritenuto valido, è stato proposto dalla stessa associazione anche a Molfetta. Risulta, così, che quando gli enti creano qualcosa di innovativo viene subito assunto come modello e proposto anche agli altri; ma in “creatività” la nostra città certo non brilla. La seconda annualità riceverà il doppio dei fondi stanziati nella prima e ciò lascerà un maggiore margine d'azione. Prevederà, probabilmente, l'istituzione del microcredito erogato dalla Banca Etica, al fi ne di incrementare e agevolare l'imprenditorialità giovanile; ma la decisione è ancora da prendere. Diritti al futuro è un progetto importante perché, per la prima volta, una legge, prima di essere redatta, viene effettivamente sperimentata. La legge nazionale giovani seguirà la logica del “bottom-up” ossia un processo di programmazione e attuazione che attraversa trasversalmente i diversi livelli istituzionali e territoriali. Ciò che invece non convince sono i numerosi “piani”, perchè non si capisce bene in che termini debbano collaborare e quali siano le rispettive competenze. A questo proposito: le autonomie locali elaborano il Piano Locale Giovani (PLG), che è lo strumento effettivo di applicazione della legge; Regioni e Stato redigono il Piano di Azione Nazionale giovani (PAN) sulla base dei PLG. L' “impianto”, davvero complicato, ha come fi ne ultimo quello di mettere al centro dell'azione politica nazionale la politica giovanile, non più intesa come settoriale, ma come mezzo di investimento e progresso. Non rimane che attendere lo sviluppo degli eventi e sperare che il tutto non si areni, come è solito accadere in Italia.
Autore: Serena Minervini
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