Il centro antico di Molfetta come Gerusalemme 2000 anni fa, grazie alla Confraternita di Sant'Antonio
Rigoroso silenzio e grande partecipazione per la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo
MOLFETTA – Grandissima affluenza ma rigoroso silenzio e partecipazione hanno connotato la venticinquesima edizione della “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” curata dalla Confraternita di Sant’Antonio.
Non una semplice messa in scena bensì un momento di riflessione e preghiera, sul solco del teatro religioso medievale che vedeva inizialmente protagonisti i sacerdoti o gli aspiranti alla vita clericale e monastica e, in seguito, i membri delle confraternite.
Lo scorso martedì, dunque, la confraternita di Sant’Antonio ha animato il centro antico con la narrazione della Passione e Morte di Gesù, dal festoso ingresso a Gerusalemme all’ultima cena, dall’orazione nell’orto del Getsemani all’arresto di Gesù, dal processo dinanzi a Caifa a quello dinanzi a Pilato. E ancora: il popolo che chiede la liberazione di Barabba, la Via Crucis, il Cireneo che viene caricato della Croce sino alla crocifissione, con le testimonianze sul Golgota e la processione del Crocifisso.
A intervallare i vari momenti le toccanti note delle marce funebri eseguite dal complesso bandistico “Santa Cecilia – Città di Molfetta”, diretto dal Maestro Pasquale Turturro.
Difficile non lasciarsi coinvolgere da una manifestazione che, pur essendo un appuntamento capace di richiamare l’attenzione di un folto pubblico proveniente anche da città limitrofe, non scade nel “folkloristico” ma è e rimane essenzialmente una testimonianza di fede.
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Autore: Isabella de Pinto