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I ritratti femminili di Omar Galliani alla casa museo Poli
15 gennaio 2020

Banchina San Domenico. Un nobile palazzo settecentesco che sorge proprio davanti al porto di Molfetta. Un portone verde, al civico n. 11, conduce alla Casa Museo Poli, storica ed incantevole dimora della nostra città. Una ricca residenza nobiliare, piena di oggetti antichi e preziosi appartenuti agli avi della famiglia Poli che tuttora vi dimora. Oggetti disposti senza un ordine preciso e con il passar del tempo: la storia della famiglia e i ricordi personali. La storia in questa casa è visibile in un susseguirsi di epoche, a cavallo di secoli diversi: all’anno 1847 risale la visita, durata quattro giorni, di re Ferdinando II alla famiglia Poli. Alcuni arredi sono doni dei Borboni ed è per questo che la dimora ha l’aspetto di una piccola reggia ed è ciò che colpisce ed affascina chi la visita. Un luogo unico. Al di fuori di esso la vita della città continua e, basta affacciarsi alle antiche finestre della dimora, per perdere quell’incanto. Le porte antiche del tutto simili a quelle viste nelle case reali, antiche anche le meravigliose carte da parati che abbelliscono ogni ambiente, i busti degli avi poggiati su colonne, i quadri con cornici dorate, antiche ed intarsiate, a ricoprire ogni spazio delle pareti e gli scrittoi, gli specchi maestosi, i tendaggi e i drappi ad abbellire ogni finestra. La Casa Museo Poli offre un vista meravigliosa sul Duomo. Ed è proprio in questa splendida dimora che la fondazione Vincenzo Maria Valente, in partnership con il Comune di Molfetta, ha accolto il 15 dicembre scorso, il maestro Omar Galliani, docente all’Accademia delle Belle Arti di Brera, degno di essere annoverato tra i più prestigiosi artisti di arte contemporanea a livello internazionale. La sua indiscussa fama di pittore è nota a tutti e lo ha portato, seppur vivente, a vedere stabilmente esposto un suo autoritratto nella galleria degli Uffizi di Firenze. Omar Galliani ha presentato un catalogo realizzato a seguito di “Leonardesca” la personale che l’artista ha tenuto, a Bari, nelle sale del castello Svevo, dal 15 giugno al 9 settembre scorso. Il presidente della Fondazione Valente l’avv. Rocco Nanna ringrazia il dott. Giuseppe Saverio Poli, vicepresidente onorario della Fondazione, per aver dato la possibilità di presentare il catalogo, in una dimora storica e prestigiosa, una “perla rara”, come la definisce. Le sue stanze, seppur private, sono state visitabili ed era possibile spostarsi all’interno ammirando al contempo la bellezza dei ritratti femminili del maestro Omar Galliani, riprodotti anche nelle litografie del catalogo. Nei suoi ritratti, matita su tavola di legno, l’artista spesso ritrae belle e fulgide chiome femminili viste dal di dietro, con acconciature perfettamente eleganti ed ordinate su colli lunghi ed aggraziati che si stagliano su un cielo scuro ma stellato, come nel ritratto Berenice del 2017. Il medium utilizzato - quello eletto da Galliani è la grafite - consente una precisa e non confusa gradazione dei neri che allontana il chiaroscuro dalla Natura e lo catapulta in una sorta di realtà della quarta dimensione che esalta la realtà della Natura, afferma Mariastella Margozzi direttore del Polo Museale della Puglia, si è occupata della presentazione dell’artista sul catalogo. Le opere di Galliani, secondo Mariastella Margozzi, raccontano il ritratto femminile “alla Leonardo”, in esso non vi è una rappresentazione oggettiva del personaggio femminile ma un unico soggetto che vuole simboleggiare tutti i ritratti femminili. Il Direttore del Polo Museale della Puglia afferma che Omar Galliani, con le sue opere, si situa nella della tradizione figurativa italiana rinascimentale, della quale l’artista si fa testimone nella contemporaneità. L’artista celebra le figure femminili con chiaroscuri di ispirazione leonardesca infatti proprio “Leonardesca” si chiama la mostra che l’artista ha tenuto a Bari in occasione dei cinquecento anni della morte di Leonardo da Vinci. Come il grande pittore dipinse la Gioconda su una tavola di legno di pioppo, anche Omar Galliani usa lo stesso legno come superficie per le sue opere. Per l’occasione è stata prevista una suite musicale con Pietro Laera e Daniela Carabellese con musiche di K. Kreisler, J. Massenet e E. Pascoal. La Fondazione Vincenzo Maria Valente, intitolata al noto e poliedrico artista, scrittore e poeta molfettese, nasce nel 1999 e ha sede a Molfetta. Si occupa della diffusione dell’arte e della musica di qualità e ha, al suo attivo, anche collaborazioni con il Ministero dei Beni Culturali. Ha, inoltre, promosso in collaborazione con Omar Galliani e Gaetano Grillo, una convenzione con l’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove insegnano i due artisti contemporanei. In seguito sono intervenuti il sindaco Tommaso Minervini e l’assessore alla cultura Sara Allegretta. Quest’ultima, ricevendo in dono il catalogo, sostiene di essere estremamente lieta di trovarsi nella Casa Museo Poli, in questo in luogo in cui la soave musica del pianoforte e del violino si incontrano con le bellissime opere di Omar Galliani. «È la magia della città di Molfetta – afferma compiaciuto l’assessore –. Il nostro lavoro consiste nel valorizzare la sua bellezza ed eccellenza. È un lavoro da svolgere con tenacia e che unisce menti diverse. La regione Puglia riconosce il nostro lavoro a livello culturale, non perché sia il mio, aggiunge Sara Allegretta. Riceviamo, infatti, attestazioni e riconoscimenti per quanto sia diventata fervente la scena culturale molfettese. La magia di serate simili a queste conferma una città sempre più ricca ed interessante nella sua proposta culturale anche destagionalizzata ». L’assessore, infine, si complimenta per la sempre proficua collaborazione con la Fondazione Valente che porta, ormai da anni, alla organizzazione di eventi di alto livello culturale. © Riproduzione riservata

Autore: Valentino Losito
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