Recupero Password
I Repubblicani di Molfetta con Monti contro un bipolarismo rissoso e muscolare
19 febbraio 2013

MOLFETTA – Nota ufficiale della locale sezione del PRI -  Con la formazione del governo presieduto da Mario Monti la politica in Italia ha cambiato segno. Consapevole della gravità della crisi - a lungo sottovalutata dalle forze politiche e cui né il centrodestra né il centrosinistra hanno saputo offrire risposte nel corso di un ventennio purtroppo sprecato -, il nuovo Presidente del Consiglio ha cercato di cambiare passo e di affrontare i nodi strutturali che frenano lo sviluppo del paese. I repubblicani hanno salutato con favore questa importante e positiva novità della politica italiana.

In tutti i mesi di attività del Governo Monti i parlamentari repubblicani hanno sempre sostenuto lealmente, con il loro voto, i provvedimenti assunti in nome di una linea di rigore, che rappresenta da sempre la cifra politica del PRI e che ha consentito all’Italia di evitare la deriva greca e di avviarsi su un percorso virtuoso, premessa indispensabile per la ripresa economica.
Coerentemente in questa consultazione elettorale i repubblicani invitano i Cittadini Molfettesi a sostenere e votare per la lista “SCELTA CIVICA CON MONTI PER L’ITALIA”, il cui successo potrà porre fine a quel bipolarismo rissoso e muscolare che nasconde le vistose contraddizioni degli attuali schieramenti di destra e di sinistra I Repubblicani ritengono che la ripresa dell’economia italiana - da perseguire nel rispetto dei vincoli di bilancio - si possa raggiungere attraverso:
1. una riduzione dell’imposizione fiscale a carico dei lavoratori e delle imprese;2.una parallela riduzione della spesa pubblica mediante l’abolizione di tutte le province e l'accorpamento dei comuni minori; la revisione del numero, delle competenze e del funzionamento delle regioni; un pacchetto di provvedimenti che comprenda la riforma della legge elettorale, una drastica riduzione del numero dei parlamentari e la cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti; la graduale dismissione del cosiddetto patrimonio pubblico, a cominciare dalla partecipazione degli enti locali al capitale delle municipalizzate; lo snellimento delle procedure burocratiche; il taglio della spesa improduttiva, tuttora diffusa nelle strutture delle amministrazioni centrali e (soprattutto) periferiche;
3. una revisione del welfare, con una redistribuzione delle attuali risorse che tenga conto delle mutate condizioni sociali e delle nuove povertà;
4. un forte incremento della produttività delle imprese, con una più incisiva riforma del mercato del lavoro orientata ad un maggiore riequilibrio tra insider e outsider, ad un rafforzamento della contrattazione aziendale, al perseguimento di quella flessibilità che è indispensabile per sostenere la concorrenza internazionale, alla creazione di forme moderne di ammortizzatori sociali;
5. un contrasto sistematico alla criminalità e una riforma per un più efficace ed efficiente sistema della giustizia.
Un moderno riformismo non può certo affermarsi per esempio all'interno di SEL, tanto meno nel PDL, dove è - a dir poco - confuso. Ha bisogno di coagularsi e consolidarsi in una casa propria, alla cui direzione si è non a caso candidato -come federatore- Mario Monti. In questa Federazione non può non essere evidente il ruolo delle forze laiche, liberali e repubblicane.
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet