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I parenti furbi al supermarket: fingono di non conoscersi per uscire di casa
15 aprile 2020

Arrivano separatamente, con auto diverse, parcheggiate a distanza. Si guardano attorno, con aria circospetta, coperti da mascherina, indossando i guanti e occhiali da sole, si avviano verso l’ingresso del supermercato per accaparrarsi l’ambito ticket col numero progressivo per entrare. Prendono ognuno un ticket, come il carrello e si posizionano lontano l’uno dall’altra. Mi sembra strano che si diano le spalle, che non rivolgano la parola a nessuno durante l’attesa, pur rispettando la distanza di sicurezza. Poi, forse per il caldo primaverile che pretende le sue attenzioni nonostante la tristezza del periodo, la signora toglie il cappello e solleva sul capo gli occhiali da sole. La riconosco, è una mia conoscente, riconosco la sua auto e sono folgorata da un’illuminazione: l’individuo che lei ignora, arrivato contemporaneamente a lei, è suo marito, colui che non l’ha mai accompagnata a fare la spesa, colui che in casa non beve un sorso d’acqua se la sua gentil consorte non gli porge un bicchiere, colui che non collabora in alcuna incombenza domestica, colui che… vabbè mi fermo qui per non essere maleducata. Ed ora eccolo che si reca al supermercato per fare la spesa come un marito premuroso che si erge a paladino del sacrificio pur di preservare la compagna di una vita. E invece no! Il losco individuo ha, in realtà, in maniera becera, approfittato di questa opportunità per uscire dalla clausura cui è costretto. I miei sospetti sono confermati dal fatto che, come amanti clandestini, una volta entrati nel supermercato, i loro carrelli si uniscono in una dolce quanto lenta scelta delle merce da acquistare. Li seguo incuriosita, si attardano nel reparto dedicato agli animali e mi pare strano: non ho mai visto alcun animale domestico con loro. Mi sposto in un altro reparto, vedo due donne talmente somiglianti da sembrare gemelle. Riconosco anche loro, sono due sorelle che vivono assieme e come la coppia di cui sopra, si sono recate entrambe al supermercato disattendendo il consiglio di recarsi solo un membro della famiglia. Intanto fuori la gente in attesa protesta: dal supermercato non esce nessuno, nonostante i ripetuti richiami degli operatori alle casse, la gente all’interno si attarda, sfrutta al massimo l’ora d’aria consentita, infischiandosene dei consigli, delle preghiere ed infine delle minacce e di chi, all’esterno, ha premura di tornare a casa, rispettoso delle regole. Possiamo ironizzare, sorridere delle dimensioni morali dei comportamenti di questi soggetti ma, in un momento drammatico come questo, l’imperativo deve essere uguale per tutti, perché ANDRA’ TUTTO BENE ma non per merito di irresponsabili come loro. © Riproduzione riservata

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