I Ds di Molfetta: l'ass. Magarelli si scusi per la manifestazione di Azione Giovani contro i DICO
Una squallida pagliacciata la scenetta del matrimonio tra due omosessuali
MOLFETTA - Che la manifestazione organizzata da Azione Giovani contro i contro la proposta di legge sui diritti dei conviventi, comunemente denominata DICO, abbia suscitato polemiche ed urtato la sensibilità dei cittadini democratici lo testimoniano gli innumerevoli interventi di lettori sul sito di Quindici on line.
Sono ora i Democratici di Sinistra di Molfetta ad esprimersi, stigmatizzando l'accaduto e chiedendo con fermezza le scuse dell'assessore Mauro Magarelli, che, lo ricordiamo, si è prestato con tanto di fascia tricolore a celebrare una sorta di matrimonio farsa fra due uomini.
Lo fanno con un comunicato stampa, che di seguito pubblichiamo, firmato dal segretario cittadino e consigliere comunale, Mino Salvemini.
“Nel pomeriggio di sabato 12 maggio i giovani di Alleanza Nazionale, (Azione Giovani), hanno organizzato una manifestazione contro la proposta di legge sui diritti dei conviventi, detta DICO, che si è tenuta al Corso Umberto.
Tale iniziativa è stata preannunciata da un comunicato che costituisce un deplorevole esempio della più becera demagogia, specie, a tacer d'altro, dove si proclama che risulterebbe evidente che tale proposta sarebbe il primo passo per il riconoscimento legislativo del matrimonio tra omosessuali, cosa notoriamente ed assolutamente falsa.
Addirittura comica è poi apparsa la motivazione della raccolta di firme che, secondo gli organizzatori, sarebbe servita “ad abolire la proposta di legge sui DICO”, proposizione del tutto insensata sotto il profilo logico per non parlare di quello giuridico.
Ma quel che non si può passare sotto silenzio è la squallida pagliacciata della scenetta del matrimonio tra due omosessuali, innanzitutto assolutamente pretestuosa in quanto non aveva nulla a che vedere con la materia del contendere (l'opportunità di disciplinare i diritti e i doveri dei conviventi: il matrimonio non c'entrava nulla); in secondo luogo, le modalità della messa in scena denunciavano un feroce disprezzo nei confronti degli omosessuali, che dimostra senza ombra di dubbio che i lavacri nelle acque di Fiuggi non possono spianare la schiena ai gobbi.
Il tutto poi si è svolto all'insegna del cattivo gusto più bieco, ma, come è noto, il buon gusto è come il coraggio di Don Abbondio, se uno non c'è l'ha non se lo può dare.
Ciò che tuttavia è apparso assolutamente intollerabile è stata la partecipazione, in qualità di “celebrante” munito addirittura di fascia tricolore, dell'assessore dott. Mauro Magarelli, già vicesindaco nella prima amministrazione di Tommaso Minervini, persona, peraltro, che gode di larga stima quanto a correttezza politica e garbo istituzionale.
E' infatti evidente che, accettando di recitare la parte del sindaco celebrante, il dott. Magarelli ha inteso dare una sorta di imprimatur alla sordida messa in scena sia in quanto dirigente di Alleanza Nazionale sia, e qui la cosa è ben più grave, come membro della civica amministrazione, non avendo avvertito neanche l'evidente inopportunità di cingere la fascia tricolore, rivestendo egli una funzione che lo legittima effettivamente alla celebrazione del matrimonio civile.
Così agendo, inoltre, egli si è reso complice di una iniziativa caratterizzata dalla pubblica irrisione verso tutti i cittadini molfettesi di diverso orientamento sessuale, venendo meno al dovere di rappresentare la comunità cittadina senza discriminazioni di sorta come prescritto dalla Costituzione repubblicana, oltre ad avere offeso il prestigio dell'istituzione locale strumentalizzata per scopi di polemica politica di infimo conio.
E' quindi motivo di rammarico e stupore dover constatare che il predetto assessore, ad oggi, e nonostante gli inviti che gli sono stati rivolti in tal senso, non abbia chiesto ancora scusa ai cittadini molfettesi di diverso orientamento sessuale e alla città tutta per il suo deplorevole errore.
Noi attendiamo ancora, così come attendiamo un illuminato parere del Sindaco al riguardo, dal momento che egli discetta continuamente del “rigore” che connoterebbe la condotta della sua compagine di governo.
Quale migliore occasione, dopo una serie di dubbie prove al riguardo di cui parleremo nelle sedi opportune, per dimostrare il suo senso delle istituzioni e del rispetto di tutti i cittadini molfettesi? “.