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I commercianti riprendono la battaglia contro l'apertura domenicale
22 ottobre 2005

MOLFETTA - 22.10.2005 Il “Movimento Spontaneo Commercianti Molfettesi” non ci sta e riprende la sua battaglia contro l'ordinanza firmata dal sindaco che ha consentito l'apertura domenicale degli esercizi commerciali, in via sperimentale, fino alla fine di ottobre. La decisione di emanare questa ulteriore ordinanza (la terza del sindaco in poche settimane) è stata assunta dall'amministrazione a seguito di un accordo raggiunto dal Comune con alcune organizzazioni che rappresentano il settore; l'intesa prevede la realizzazione di diversi interventi che dovrebbero favorire (negli auspici di chi l'ha sottoscritta) il commercio di prossimità, dal bus navetta che collega il centro commerciale con la città, alla creazione di un fondo comune pubblico/privato per l'organizzazione di eventi in occasione del prossimo Natale, fino ad arrivare a futuri interventi per migliorare l'arredo urbano. “La decisione di siglare quell'accordo è stata arbitrariamente presa da alcune organizzazioni, molte delle quali assolutamente non rappresentative, anzi solo scatole vuote all'interno delle quali ci saranno al massimo due o tre persone” denunciano la Cidec e l' “Associazione dei Commercianti di Via XX Settembre”, due organizzazioni che non hanno siglato quell'intesa e che sono in prima linea nella battaglia contro l'apertura domenicale. “La base dei commercianti locali è con noi – proseguono – e lo dimostreremo domenica prossima e domenica 30, restando chiusi per confermare la nostra volontà di rispettare il sacrosanto diritto al riposo settimanale”. Insomma, a dispetto di quanto detto negli scorsi giorni da parte dei rappresentanti di alcune associazioni di categoria, non sembra proprio che i commercianti abbiano superato le divisioni delle scorse settimane e, al contrario, l'accordo siglato con il Comune pare abbia acuito ulteriormente le tensioni. “Quell'accordo è inutile e ridicolo – accusano i promotori della protesta – e gli interventi previsti non serviranno di certo a tutelare il settore. Ma forse qualcuno si è semplicemente accontentato, in maniera poco dignitosa, dell'elemosina concessa dal Fashion District per la costituzione del famoso fondo comune. Dal nostro punto di vista al commercio locale serve ben altro”. Giulio Calvani
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