I commercianti: "Auchan a Molfetta? Accettiamo la sfida"
Intervista a Corrado Minervini, responsabile Assoimprese
“Divergenze su alcune questioni di organizzazione interna”. Con queste parole Corrado Minervini commenta le sue dimissioni da presidente della Confesercenti di Molfetta. A ottobre poi, la sua decisione di costituire nella nostra città, la sede provinciale dell’Assoimprese, una confederazione sindacale (di caratura regionale) rappresentativa dei commercianti e di altri operatori economici. “Adesso conto di dedicarmi di più al territorio e alla realizzazione di un progetto per il quale sto già lavorando da più di un anno: l’ipermercato all’aperto”.
La trasferta di alcune settimane fa in Spagna (organizzata dall’amministrazione comunale uscente) - là dove l’idea dell’ipermercato all’aperto è stata applicata con successo - è stato un primo passo per importare da noi questa nuova realtà commerciale.
Cosa avete appreso dall’esperienza spagnola?
“I commercianti molfettesi si sono resi conto di persona di una cosa fondamentale: è importante essere uniti e andare avanti in un’unica direzione”.
Ma che vuol dire “essere uniti”?
“Significa, come prima cosa, maturare una coscienza nuova, imparare a non vedersi in cagnesco l’uno con l’altro. Significa, poi, coordinarsi per promuovere manifestazioni e altre iniziative culturali per attrarre clienti: animazione, musica, cinema e teatro all’aperto, mostre d’arte. Offrire, cioé, quei servizi già presenti nella grande distribuzione”.
A proposito di grande distribuzione: lei stesso prevede che fra circa un anno o poco più, anche Molfetta avrà il suo ipermercato Auchan-Rinascente. In tale prospettiva, il vostro progetto di ipermercato all’aperto rappresenta un segnale di sfida o rimanete sempre intolleranti verso queste nuove forme di commercio?
“Avevamo due possibilità: una era quella di alzare le barricate e continuare a protestare, ma ci siamo resi conto che era una strada che poteva ritardare ma non far vincere lo scontro finale. L’altra possibilità era prepararsi alla grande dstribuzione e convivere con essa. In che modo? Mettendo in campo le intelligenze e la creatività dei commercianti molfettesi per rendere più vivibile il nostro centro urbano. Abbiamo scelto questa seconda via: sì, accettiamo la sfida”.
Saranno sufficienti gli spettacoli, l’animazione e la musica? Non crede che l’unione dei commercianti debba creare delle sinergie anche sul piano delle strategie commerciali?
“Quello che lei dice è giusto, ma si ricordi che stiamo ancora muovendo i primi passi. Per il futuro abbiamo intenzione di sviluppare promozioni e offerte varie: penso a buoni spesa per carburanti o viaggi premio, carte di credito comunali, politiche di riqualificazione dei marchi, offerte sui prezzi, cooperative di acquisto. Andando avanti, sarà con il dialogo che individueremo le strategie più opportune”.
Non correte il rischio di privilegiare i commercianti del centro e di trascurare la periferia?
“Nelle riunioni che svolgiamo abbiamo già coinvolto un rappresentante dei commercianti per ciascuna zona periferica. L’ipermercato all’aperto non esclude la periferia che fisiologicamente sarà destinata ai servizi di medio-grandi superfici come supermercati o esposizioni di mobili. Comunque avremo modo di organizzare delle manifestazioni anche in periferia”.
Che ruolo avrà l’amministrazione comunale?
“Il problema più importante è quello dei parcheggi. La pedonizzazione del corso e le ‘aree blu’ (quelle relative al parcheggio con grattino, n.d.r.) in verità rappresentano un primo passo in avanti, ma non è ancora sufficiente. L’ideale sarebbe avere parcheggi sotteranei come in Spagna. In ogni caso, l’amministrazione che verrà come prima priorità dovrà risolvere questa questione”.
La vincerete questa sfida?
“Purtroppo certezze per il futuro non ne abbiamo. E’ tutta da giocare”.
C. d. G.