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I Biscegliesi: per noi Molfetta è lavoro, fiera e buche
15 gennaio 2011

Molfetta: tanti eventi, tanta cultura, tanti problemi. Ma a parlarne siamo sempre noi Molfettesi. “Neu facimm e neu spascimm” recita un modo di dire in vernacolo. Bene, abbiamo pensato di dar voce ai nostri vicini prossimi, i Biscegliesi, per sapere a cosa associano la nostra città. Diverse sono state le risposte a seconda delle generazioni. Per gli anziani Molfetta è sinonimo di Mercato ortofrutticolo ed ittico: un binomio dettato da una grandissima tradizione maturata nei secoli ormai tramontati. Con un occhio ai tempi odierni anche a livello industriale la nostra cittadina è molto avanzata e dà a molti l’occupazione che a Bisceglie manca. Molti sono infatti i biscegliesi che hanno legami lavorativi con Molfetta: l’opinione della cittadinanza “attiva” dà grandissimo apprezzamento alla figura politica del nostro sindaco Antonio Azzollini, accostata a quella del loro ex-sindaco Francesco Napoletano, avendo dato grande impulso all’espansione della zona industriale con la nascita di capannoni e imprese: quindi Molfetta come città del lavoro operaio e non più di marittimi ed agricoltori. Lavoro a parte, le numerose chiese, la villa comunale e il centro storico diventano meta delle passeggiate domenicali delle famiglie biscegliesi allietate da un gustoso gelato, per il quale Molfetta è nominata. Altra storia è quella del corso Umberto, una volta cuore della vita commerciale, soppiantato dai grandi Mostri dell’Ipercoop e di Fashion District dove ci si arriva in poco tempo, senza problemi di traffico e parcheggio e dove la concorrenza permette una vasta scelta a prezzi accessibili. Al contrario, la tradizione non ha concorrenza: i riti del Venerdì Santo e i giorni della festa patronale richiamano fedeli e giovani in cerca di divertimento, un appuntamento molto noto e senza paragoni con altre feste locali. E sono proprio le giostre, dopo Miragica, l’ipermercato e l’outlet, gli unici punti a favore di Molfetta per i più giovani. Non appena pronunciato il nome della nostra città subito la risposta : “i fossi”, le stesse buche che ogni giorno attraversano coloro che frequentano le superiori negli istituti molfettesi. Le serate biscegliesi non vedono come destinazione il nostro porto e lungomare, al contrario della gioventù autoctona, poiché considerati piccoli e dimessi, imparagonabili a quelli della vicina città che gode di chilometri di lungomare pulito ed ospitale. Importante è la mancanza di posti di aggregazione e di intrattenimento gratuito come “l’anfiteatro”biscegliese. Inoltre pub e discoteche animano le sere biscegliesi, richiamando gioventù anche da Molfetta dove oltre a pizzerie non c’è granché.

Autore: Saverio Tavella
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