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Hockey: colpaccio H.C. Molfetta, preso Puzzella dal Valdagno Il forte estremo difensore, come anticipato dalla rivista "Quindici" in edicola, sarà il nuovo “guardiano” della porta biancorossa
23 giugno 2009

MOLFETTA - Come anticipato in anteprima da “Quindici” nel numero della rivista in edicola, l'Hockey Club Molfetta, ufficializza il primo acquisto della prossima stagione. Dopo tanti nomi e trattative di mercato, finalmente arriva il primo grande colpo di mercato messo a segno dal presidente Massimo De Palma: si tratta dell'ormai ex portiere dell'Hockey Valdagno, Mauro Puzzella (nella foto), argentino ma con passaporto italiano. Puzzella, è oggi uno dei migliori portieri in circolazione, tanto da aver difeso la porta del Valdagno, uno dei top team della serie A1, per gran parte della stagione. Puzzella, è nato a San Juan in Argentina, il 20 agosto 1983 ed ha iniziato la sua avventura nelle piste di hockey all'età di 3 anni. Dopo aver fatto la trafila delle giovanili nel San Juan, ha debuttato a 16 anni nella squadra dell'UVT. Ha continuato, la sua carriera in patria, prima con il Concepcion e poi nel Social San Juan. Puzzella, è arrivato in Italia qualche hanno fa, per giocare nell'Hockey Novara. Nelle ultime due stagioni, ha militato nell'Ash Lodi e nel Valdagno appunto. Nella stagione 2007/08 è stato il terzo miglior portiere dell'A1 e nella passata stagione ha difeso con onore la porta valdagnese, sfoderando prestazioni di alto livello sia in campionato che in coppa. Vanta anche molte partecipazioni al “All Star Game” e precisamente nelle edizioni del 2005, 2007 e 2008. Benché abbia solo 26 anni, Mauro Puzzella è già un portiere con molta esperienza, che ha disputato numerose partite nell'ultima Eurolega e che potrà senza dubbio, essere un giocatore prezioso per una neopromossa come la formazione molfettese. L'H.C. Molfetta inoltre, ringrazia il presidente del Valdagno Repele, per aver contribuito al buon esito della trattativa. Abbiamo avvicinato Puzzella, per la sua prima intervista da giocatore biancorosso. Mauro, sei ufficialmente il nuovo portiere dell'H.C. Molfetta. Quali sono le tue caratteristiche principali? «A dire la verità, non mi piace parlare di me stesso, perché non sarei molto oggettivo. Mi ritengo prima di tutto una persona per bene e poi uno professionista che fa questo per mestiere. Sono abituato a dare sempre il massimo e ad impegnarmi seriamente in ogni situazione. Sono attaccato a tutti i colori che ho indossato e la prossima stagione che giocherò per il Molfetta, darò il massimo per questa maglia». Cosa ti ha spinto a venire a giocare a Molfetta, in una società neopromossa in A1, ma con progetti molto ambiziosi. «Mi ha convinto la voglia del presidente De Palma di volermi a tutti i costi; di portare in porto questa trattativa. Quest'anno poi, a Valdagno, non mi sono trovato benissimo e quindi non ho reso come potevo e volevo. Ora nel Molfetta, ho voglia di rimettermi in gioco e di dimostrare quanto valgo». E' inutile dire, che sarai uno dei giocatori più attesi da società e tifosi. Tutte queste aspettative e le pressioni che inevitabilmente provocano, ti preoccupano o sono per te uno stimolo in più? «Sicuramente sono uno stimolo in più per me. E' bello sentirsi apprezzati ed è per questo, che mi impegnerò al massimo, per ripagare tutta la fiducia che la società ha dimostrato di avere nei miei confronti». In città, si parla già del primo derby pugliese in serie A1, tra H.C. Molfetta e Afp Giovinazzo. Tu che di derby ne hai giocati tanti, che opinione hai a riguardo? «Il derby è dappertutto una partita unica, una gara particolare che fa storia a sé. Non si tiene conto della classifica o di altre situazioni, ma si cerca solo di vincere un match, molto importante, soprattutto per i tifosi. Ho giocato tanti derby sia in Argentina che in Italia e si sono sempre rivelate partite dure, maschie, giocate al massimo fino all'ultimo secondo. Per scaramanzia, per il prossimo derby, non faccio pronostici…». Cosa ti senti di dire a tutti i tifosi biancorossi, che si augurano di restare in serie A1, il più a lungo possibile? «Posso dire che lavoreremo sodo ed il lavoro alla fine paga sempre. Ai tifosi, chiedo di stare vicini alla squadra, perché ci aspettano partite molto impegnative ed il loro supporto sarà molto importante. Penso che ottenere una salvezza tranquilla è un obiettivo alla nostra portata. Per salvarci però, dovremo lavorare, non stancarci mai e crederci fino in fondo; del resto lo abbiamo visto quest'anno, con squadre che sembravano spacciate e che alla fine si sono salvate».
Autore: Massimiliano Napoli
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