Hockey, Agrimi: la vecchia guardia all'attacco
Dopo il terremoto in casa H.C. Molfetta
MOLFETTA - Sulla caduta libera verso la serie A2, con ancora il record negativo dello “zero” in classifica, e soprattutto sulle ultime vicende societarie (l'allontanamento dell'allenatore Michele Poli e la partenza-fuga di Antonio Turturro) abbiamo sentito uno dei senatori biancorossi, Cristiano Agrimi.
Dunque, una stagione nata storta che sta concludendosi peggio
“Sapevamo di andare incontro a mille difficoltà, ma penso che quest'anno i problemi ce li siamo creati anche da soli, sopratutto in casa. Se ci ritroviamo a questo punto la colpa è in primis di noi giocatori, ma non solo…”.
A cosa allude?
“La società, che ci è stata vicina per quanto poteva, ad un certo punto ci ha abbandonati al nostro destino. Alcuni dirigenti che l'anno scorso, quando si vinceva, erano presenti ogni sera agli allenamenti, quest'anno si incontrano solo il sabato. Voglio però rivolgere un grazie particolare ad un paio di loro che con impegno ammirevole continuano a starci vicini nel bene e nel male”.
Con quali parole vuole congedarsi dal Mister Michele Poli?
“Un saluto, anzi un arrivederci spero al più presto, al Mister, il quale ad inizio stagione ci aveva messi in guardia. Un saluto affettuoso perchè nel momento in cui la situazione non era ancora disperata aveva avuto il coraggio di presentare le dimissioni, salvo poi vedersele respingere dalla società. Ha continuato con onore e coraggio con la squadra e sono convinto l'avrebbe fatto sicuramente fino alla fine del campionato con l'orgoglio che lo contraddistingue, se la società non avesse deciso di cacciarlo anzitempo”.
La rosa perde un'altra pedina: l'ultimo in ordine di tempo è stato Turturro
“Rivolgo un saluto anche all'amico Turturro, il quale una settimana prima che si chiudesse la campagna trasferimenti in serie A2 ha pensato bene di rifugiarsi in un' «oasi» più felice (AFP Giovinazzo, n.d.r.) senza, tra l'altro, salutare i compagni di squadra che lo hanno sempre rispettato. Spero di incontrarlo l'anno prossimo, magari in serie A2…”.
L'augurio non è dei migliori. Ha altri saluti così “affettuosi” da fare?
“Sì, merita un saluto doveroso anche l'amico giornalista nonchè addetto-stampa Adriano Nappi, al quale auguro un prospero futuro da giornalista sportivo e non solo, ma al quale mi permetto di dire che sulla barca ci si sta bene insieme non solo quando si vince, regalando a noi giocatori pagelle da favola, ma anche e sopratutto quando si perde”.
Fine dell'intervista. Un pensiero per chiudere
“Prendo spunto da una famosa canzone: «Quando toccherai il fondo con le dita allora sentirai la forza della vita». Dico questo affinché questa forza possa scorrere nel sangue di noi giocatori molfettesi rimasti che avevamo, abbiamo in questo momento e avremo sempre in futuro un particolare ed indelebile attaccamento alla maglia biancorossa. Che la gente, certa gente, lo ricordi!”.