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Guglielmo Minervini candidato alla Regione: recuperare il diritto di essere felici
23 febbraio 2005

MOLFETTA - 23.2.2005 Si è aperta in maniera inusuale per una iniziativa politica la presentazione pubblica della candidatura di Guglielmo Minervini al Consiglio Regionale, svoltasi domenica scorsa, 20 febbraio, a Molfetta presso il Cinema Odeon. A rompere il ghiaccio, infatti, sono stati i versi recitati da una attrice locale che ha tessuto un “elogio dell'ape”, insetto rappresentato su una Margherita (partito nella cui lista Minervini è candidato) nel logo che accompagnerà tutta la campagna elettorale dell'ex sindaco di Molfetta. Ed è proprio in quell'immagine, in quell'ape operosa, diligente ed organizzata, avvezza a lavorare per il bene della comunità che si addensa il significato politico più profondo della proposta di Guglielmo Minervini: “Questa non deve essere la candidatura di una persona sola – ha detto – ma di una intera squadra, di uno 'sciame' che, in un periodo come questo, caratterizzato da profonda incertezza sul futuro e da un preoccupante aumento delle forme di esclusione sociale, recuperi il senso dell'impegno politico e si adoperi per riappropriarsi del diritto ad essere felici”. Quattro i testimonial di eccezione che hanno voluto partecipare all'iniziativa e manifestare tutto il loro sostegno alla candidatura di Minervini, tutti esponenti della società civile e rappresentanti di quei mondi a cui il candidato della Margherita intende rivolgersi per rilanciare il ruolo della Regione, incapace in questi anni di essere all'altezza del compito di fondamentale importanza che il nuovo ordinamento istituzionale gli attribuisce. Rosina Basso Lo Bello, educatrice da sempre impegnata nel mondo del cattolicesimo democratico, ha sottolineato l'importanza di rimettere al centro della politica il tema dei valori; Gianfranco Viesti, economista, si è soffermato sulle questioni relative allo sviluppo economico evidenziando come la giunta regionale di centrodestra abbia accentrato ogni decisione, marginalizzando i Comuni e le Province che, al contrario, devono essere coinvolti in tutte le politiche di rilancio del territorio; Giuseppe Moro, docente universitario esperto di Formazione Professionale, ha indicato nella qualità e nella necessità di “fare sistema” la strada da percorrere per il rilancio di questo settore; ed infine Michele Virgilio, direttore del reparto di Nefrologia dell'Ospedale di Molfetta, si è soffermato sul “tema caldo” della sanità, evidenziando come una corretta programmazione in materia sanitaria debba essere fatta “per e con” e non “contro qualcuno” come fatto in questi anni. A Guglielmo Minervini il compito di concludere l'iniziativa: “Questo è il momento di aggregare le energie, di incrociare gli sguardi, di assumersi ognuno le proprie responsabilità per provare oggi a costruire un futuro migliore. Io per questo mi metto a disposizione di tutto il centrosinistra, al di là delle sigle e dei partiti, cercando, come sempre di fare la mia parte”.
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Provo una grande rabbia nel leggere le motivazioni per non votare Guglielmo Minervini alle prossime regionali.Il fatto è che sono veramente stanca di sentir ripetere da anni ormai che Guglielmo ha fatto degli errori. Sempre la stessa musica! Possibile che non ci siano altri argomenti? Non c'è dubbio che Guglielmo abbia fatto degli errori, lo ha ammesso lui stesso. Non basta? L'errore più grande è stato forse quello di avere avuto fiducia nelle persone. Certo è troppo comodo per molti stare a guardare alla finestra, sempre pronti a colpire appena qualcosa non va secondo le loro teorie. E' una caratteristica non solo di coloro che si reputano di sinistra ma anche della maggior parte dei molfettesi quella di criticare, di distruggere e non di proporre alternative concrete per la risoluzione dei problemi.Certo è che durante l'amministrazione di Guglielmo in paese si respirava aria di legalità. Io, come cittadina qualunque, mi sentivo rappresentata, protetta. Ora non più. Quando parlo con coloro che dicono di non votare Guglielmo mi sento sempre dire:"no, non mi piace..Una volta sono andato al comune e non mi ha accontentato", o roba del genere. Praticamente, una parte di realtà è questa: chi non ha avuto acqua per coltivare il proprio orticello parla male di Guglielmo. Il fatto è che si è abituati a chiedere favori, a pretendere precedenze sugli altri, a richiedere "strappi" alle regole. E questo non poteva essere possibile.Il risultato è che ora siamo governati da persone che di errori ne fanno tanti, anche grossi, ma sembra che tutti siano contenti. Io continuerò a sostenere Guglielmo perchè riesce a coniugare bene etica e politica, perchè intende la politica come servizio, perchè educa alla necessità delle regole, alla trasparenza, alla legalità. Lo sosterrò anche perchè è coraggioso, onesto, testardo e combattivo. Quando sento lui mi carico di energia e penso che possiamo farcela a cambiare in meglio questo mondo.







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