Guerra in Ucraina, biologo Roberto La Forgia di Molfetta bloccato a Mosca
Stava per partire quando è stato chiuso lo spazio aereo dalla capitale russa
Roberto La Forgia
MOLFETTA – C’è anche Roberto La Forgia un biologo farmaceutico di Molfetta fra gli italiani bloccati a Mosca, dopo la chiusura dello spazio aereo a causa della guerra in Ucraina.
La Forgia, 47 anni, vive e lavora nella capitale russa da tre anni: aveva già il biglietto per partire, ma è stato bloccato al check-in, insieme a tanti italiani nella sue stesse condizioni.
Il molfettese si trova in difficoltà perché ha lasciato le chiavi di casa e non ha la carta di immigrazione quindi, in pratica, non può più uscire nemmeno dall’aeroporto.
I parenti a Molfetta sono molto preoccupati per questa situazione. L’alternativa per lui è l’autobus da San Pietroburgo a Tallinn, in Estonia, ma deve prima recuperare la carta di immigrazione per poter partire.
Roberto La Forgia, fondatore e amministratore di BE FOR PHARMA S.r.l, una start up, ha ottenuto, il 1 febbraio del 2019, il premio come eccellenza pugliese alla Camera dei Deputati.
Ecco l’intervista che Roberto La Forgia ha rilasciato a “Repubblica”:
Roberto, quando ha saputo della chiusura?
"Ieri ho chiamato l'ambasciata. Mi hanno consigliato di rientrare domenica perché lunedì avrebbero chiuso lo spazio aereo. Sono arrivato in aeroporto ed è stato il caos".
Aveva un biglietto Aeroflot?
"No, Lufthansa. Ma stanotte mi è arrivato un messaggio in cui mi comunicavano la cancellazione del volo per la chiusura dello spazio aereo".
E che cosa ha fatto?
"Stamattina ho chiamato la nostra ambasciata che mi ha detto che per oggi non ci sarebbero stati problemi per ripartire. Lunedì, secondo loro, era il giorno più critico. Quindi ho prenotato nuovamente il volo con Aeroflot. Arrivato in aeroporto in tarda mattinata, la situazione è precipitata. Ed eccoci qui, accampati in aeroporto".
Quali sono le opzioni di rientro?
"Via Dubai o via Istanbul. Ma sono in fila da ore e mi sembra di capire che i biglietti sono già finiti. Molti di noi sono già dentro al terminal. Rischio di dover passare una notte a Mosca ma la casa l'ho già lasciata".
Ha provato a richiamare l'ambasciata?
"Certo. Mi hanno mandato un messaggio con l'indicazione di andare a San Pietroburgo da dove una compagnia estone di pullman organizza l'evacuazione degli stranieri a bordo di bus diretti a Tallin".
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