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Guarda come piove... in aula a Molfetta Nella bufera la scuola elementare V Circolo Didattico "Vincenzo Valente"
30 ottobre 2009

MOLFETTA – I recenti nubifragi hanno creato non pochi problemi alle scuole di Molfetta. Diverse segnalazioni sono giunte alla redazione di Quindici riguardanti alcuni stabili dedicati all'istruzione pubblica nella città, con le relative proteste di alunni e genitori. 
Al centro della bufera, materialmente, in particolare, il plesso “Vincenzo Valente”, V Circolo Didattico di Molfetta. Il tetto delle aule dove erano ospitati i bambini delle terze A e B non ha fermato l'acqua piovana che ha bagnato i pavimenti per tutta la mattinata di venerdì 23. Sabato sono scattati i provvedimenti mentre si diffondeva la notizia, poi smentita, che fosse caduto un pezzo del contro soffitto.
Dalla pioggia insistente del weekend riemerge il disagio diffuso degli studenti molfettesi, a tutti i livelli di istruzione. La Dirigente Nicoletta Paparella, Rosaria Scardigno, V C.D.,precisa: “I lavori sono partiti proprio la scorsa settimana ed il cantiere è già aperto di fronte al plesso. Attualmente si sta lavorando alla rampa d'accesso per ampliare il marciapiede”.  I genitori, tuttavia non sono soddisfatti e attaccano: “Questi problemi erano già stati evidenti l'anno scorso e segnalati opportunamente”. 
Allora il dirigente aveva promesso che i lavori sarebbero stati avviati in estate e conclusi nella stessa stagione. “I ritardi non dipendono da noi – si difende la Paparella – credo che il motivo sia riconducibile alla gara d'appalto. Ora la fine delle opere è prevista entro 60 giorni”. Compresi nei lavori l'installazione del locale cucina all'interno del refettorio e la riparazione di pavimento e tetto.
Rimane l'obiettiva impossibilità di effettuare lavori sul tetto durante un periodo ricco di precipitazioni. “Quanto meno c'è la certezza materiale che i lavori siano stati avviati e questo è senz'altro preferibile all'attendere la prossima primavera.” Gli alunni, intanto, sono stati trasferiti in altre aule dismesse, sabato scorso alle ore 10, dopo che i piccoli studenti avevano già vissuto un venerdì particolarmente umido. Si era intanto diffusa la notizia che una mattonella del contro soffitto fosse caduta in una delle due aule la scorsa settimana.
La smentita è arrivata puntuale: “era stata rimossa dai tecnici per controllare lo stato della copertura della scuola”. Da interviste a campione ad alcuni studenti di Molfetta risulta che in diverse scuole della città le piogge dei giorni scorsi hanno causato infiltrazioni ed i disagi non si fermano a questo.
Chissà cosa ne dicono i tecnici comunali? Ma, naturalmente anche su questo fronte c’è la consegna del silenzio per sfuggire alle responsabilità.

Autore: Sergio Spezzacatena
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Cade la pioggia. Cade la pioggia e tutto lava cancella le mie stesse ossa Cade la pioggia e tutto casca e scivolo sull'acqua sporca Si, ma a te che importa poi rinfrescati se vuoi questa mia stessa pioggia sporca Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra scuola che muore in un angolo e non sa di noi non sa di noi non sa di noi Cade la pioggia e tutto tace lo vedi sento anch'io la pace Cade la pioggia e questa pace è solo acqua sporca e brace c'è aria fredda intorno a noi abbracciami se vuoi questa mia stessa pioggia sporca Dimmi a che serve restare a scuola in silenzio a guardare la nostra scuola che muore in un angolo E dimmi a che serve sperare se piove e non senti dolore come questa mia scuola che muore e che cambia colore che cambia l'odore Tu dimmi poi che senso ha ora piangere piangere addosso a me che non so difendere questa mia scuola così sporca tanto sporca come sporca questa scuola sporca Si ma tu non difendermi adesso tu non difendermi adesso tu non difendermi piuttosto torna a scuola si ma torna E dimmi a che serve restare a scuola in silenzio a guardare la nostra scuola non muore ma cambia colore tu fammi sperare che piove e senti pure l'odore di questa mia pelle che bianca e non vuole il colore non vuole il colore no.. no.. ma vuole la scuola La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto scrivi tu la fine della scuola io sono pronto non voglio stare sulla soglia della nostra scuola guardare che è finita nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi la scuola che noi abbiamo fatto insieme c'è tanto sulla pietra il nostro seme a ucciderci a ogni notte con rabbia gocce di pioggia calde sulla scuola amore, amore mio questa passione passata come fame ad un leone dopo che ha divorato la sua preda e abbandonato le ossa agli avvoltoi tu non ricordi ma eravamo noi noi due abbracciati fermi nella scuola mentre tutti correvano al riparo e il nostro amore è polvere da sparo è solo un battito di cuore e il lampo illumina senza rumore e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto ma scrivi tu la fine della nostra scuola io sono pronto (Negramaro?)


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