GROTTAGLIE – 18.3.2005
Toccherà alla città di Grottaglie (Ta) essere protagonista e palcoscenico, domenica 20 marzo, della terza giornata del Grinzane Festival Puglia.
La terra, ricchezza e fatica, e il suo rapporto con l'uomo, saranno i temi di tutti gli eventi culturali in programma a Grottaglie, per minimo comune denominatore l'itinerario rupestre Le opere e i giorni.
Alle ore 18.30, presso il Teatro Monticello, si darà inizio alla serata con Gli abissi dell'anima, recital delle scrittrici Simona Vinci (nella foto) e Deborah Gambetta, accompagnate dalle musiche originali, dalla cifra marcatamente jazzistica, composte ed eseguite dal vivo da Nicola Negrini (contrabbasso) e Lucio Morelli (tastiere). Concepita come una performance in progress, durante Gli abissi dell'anima le scrittrici daranno lettura di due loro racconti compresi fra le pagine di Ragazze che dovresti conoscere, antologia di narrazioni al femminile pubblicata nel 2004 da Einaudi nella collana Stile Libero. Simona Vinci leggerà così La più piccola cosa e Deborah Gambetta interpreterà Espiazione.
Alle ore 20, seguirà il concerto Terre sonanti, musiche inedite d'ispirazione antica e barocca italiana de Il cantiere delle Muse. Dirige il Maestro Roberto Caravella, voce solista Fulvia Roberti.
Alle ore 21.30, presso il Palazzo De Felice, la serata si concluderà con una festa di poesia e di cultura materiale realizzata degli studenti dell'Istituto d'Arte e dell'Istituto Professionale Pertini-Don Milani di Grottaglie: una performance teatrale e musicale sul tema Terra e ricordi di casa, a cura del gruppo teatrale Crest.
La terra pugliese produce frutti golosi: Purea di fave e cicoriella selvatica, braciole e involtini al sugo con invenzione di verdure, quelli cucinati per l'occasione dallo chef Maria Antonietta D'Amicis dell'enosteria Il Basiliano, in collaborazione con l'Ipssar Alberghiero di Leporano (Ta).
Spettacoli e degustazioni sono a ingresso libero per il pubblico. Per informazioni: 080/ 55.61.610
Debora Gambetta
Deborah Gambetta è nata a Torino nel 1970 e vive a Massa Lombarda in provincia di Ravenna. Ha studiato Lettere moderne all'Università di Bologna e ha esordito nel 1998 con il romanzo per ragazzi Viaggio di maturità (EL Frontiere), con cui ha vinto il Premio Castello nel 1998, il Premio Valtenesi- Narrativa per ragazzi nel 1999 ed è stata finalista al Premio Bancarellino. Il libro è incentrato sulle fragilità e sulle contraddizioni del comportamento adolescenziale: una narrazione di taglio psicologico, connotata da uno stile rapido, con dialoghi frammentari ma intensi che bene riflettono il disagio e il senso di inadeguatezza nei confronti della realtà del mondo giovanile. Viaggio di maturità narra le vicende di tre amici diciottenni, Ale, Lele e Becco, che, non appena conseguita la maturità, partono per la Puglia alla ricerca della ex fidanzata di Ale. Il romanzo non si limita a raccontare un viaggio avventuroso e pieno di imprevisti, ma descrive il cammino di ricerca interiore dei tre personaggi, un percorso di crescita, che mostrerà loro come, quando la vita appare perdente, l'amicizia resti uno dei pochi valori a cui aggrapparsi.
La colpa, il secondo romanzo di Deborah Gambetta, è stato pubblicato da Rizzoli nel 2003: opera forte e scabrosa, il libro è la storia, raccontata in prima persona, di una relazione incestuosa fra fratello e sorella. La voce narrante è quella di una ragazza ventinovenne che ricorda e ricostruisce nel tempo l'amore, disperato e colpevole, per il fratello Andrea, la loro vita in comune da bambini e poi da adolescenti, la scoperta di un sentimento e di un'attrazione fisica segreta e incontrollabile, fino al drammatico epilogo. Il tema trattato è scomodo e scabroso, ma ricco di riflessioni e affrontato in modo non superficiale.
Deborah Gambetta è anche autrice di numerosi racconti, alcuni dei quali sono tuttora inediti. Uno di essi è stato pubblicato in Patrie impure (Rizzoli, 2004), una raccolta di quarantun testi scritti da narratori, critici e artisti con stili e linguaggi diversi, che ritrae per istantanee l'Italia contemporanea sotto il profilo socio-culturale, e che cerca di spiegare come la coscienza dell'identità di una cultura possa produrre una maggiore educazione alla tolleranza e al rispetto dell'altro.
Espiazione, racconto inserito nella raccolta Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi, 2004), un'antologia erotica tutta al femminile di quattordici giovani scrittrici italiane che si cimentano a raccontare il sesso sotto varie sfumature, libere da pregiudizi e tabù, è la storia terribile di un uomo che assiste di nascosto, inerme, ai tradimenti della moglie per espiare una colpa imperdonabile, la morte della figlia, di cui è responsabile.
L'ultimo romanzo di Deborah Gambetta è Il silenzio senza fine (Einaudi, 2005): in una torrida estate, una ragazza di venticinque anni che abita in una casa isolata di campagna, registra in un lettera indirizzata ad un uomo la propria storia di vita. In frammenti più o meno estesi ricostruisce il rapporto col patrigno, amato e odiato, e la sua morte, da lei provocata. Un romanzo scabro e luminoso che va dritto al cuore della disperazione e dell'amore, una storia sul silenzio, sull'incapacità di dire, sulla mancanza e sull'amore che costringe ad uccidere.
Simona Vinci
Simona Vinci è nata a Milano nel 1970 e vive a Budrio, in provincia di Bologna. Ha studiato Lettere Moderne all'Università di Bologna; con altri giovani scrittori fa parte della redazione di Incubatoio 16, rivista letteraria in Internet. Il suo esordio da scrittrice risale al 1997 con Dei bambini non si sa niente (Einaudi, 2000), divenuto un caso letterario e tradotto in numerosi paesi, fra cui gli Stati Uniti. La scabrosa storia della scoperta della sessualità da parte di un gruppo di ragazzini, degenerata in un vortice di violenza e crudeltà, ha suscitato un intenso dibattito intorno al tema della sessualità infantile e del labile confine fra gioco e violenza. Nel 2000 il libro è stato premiato col Premio Elsa Morante Opera Prima.
Con In tutti i sensi come l'amore, un'antologia di racconti brevi dove Simona Vinci si confronta con il tema dell'amore fisico, legato alla materialità e vissuto attraverso i sensi del corpo, la scrittrice ha partecipato alla premiazione finale del Premio Rapallo e del Premio Campiello nel 1999.
Nel 2003 Einaudi ha pubblicato Come prima delle madri, thriller psicologico ma anche originale romanzo di formazione, che racconta l'occupazione tedesca e i primordi della guerra partigiana attraverso le vicende private degli adolescenti Pietro e Irina e della bella madre Tea.
In Brother and sister (Einaudi, 2003) Simona Vinci descrive l'ultima notte trascorsa insieme da tre ragazzini, Cate, Mat e Billo. I tre fratelli, morta la madre, aspettano l'alba del giorno dopo, momento in cui si dovranno dividere per trasferirsi in orfanotrofi diversi. Nella loro casa sull'appennino emiliano, in una notte buia e paurosa, si raccontano e si confidano timori e segreti mai rivelati, superando a mano a mano inibizioni e timidezze.
La Vinci è anche autrice di due libri per ragazzi: Corri Matilda (E.Elle, 1998) e Matilda City (Adnkronos Libri, 1998).
L'ultimo lavoro della scrittrice è La più piccola cosa, un racconto che narra la storia di una ragazza che ha la capacità di leggere nell'animo altrui e che impara a lenire il dolore con il sesso. L'opera si inserisce in una raccolta di racconti intitolata Ragazze che dovresti conoscere. The sex anthology (Einaudi, 2004), nella quale quattordici giovani scrittrici italiane esplorano la sessualità e i sentimenti ad essa correlati in tutte le sue sfumature.
Leonardo de Sanctis