Grandissima partecipazione e commozione ai funerali di Guglielmo Minervini
La messa per l'ex sindaco di Molfetta e assessore regionale è stata concelebrata da alcuni sacerdoti accanto a don Tonio Dell'Olio
GIOVINAZZO – Erano in tanti ieri, dentro e fuori la piccola cappella dei frati Cappuccini a Giovinazzo, a dare l’ultimo saluto a Guglielmo Minervini, scomparso dopo una lunga battaglia contro il cancro, malattia che non ha mai nascosto e che aveva sempre combattuto fino all’ultimo, anche nel suo messaggio diffuso prima del ricovero in ospedale: «E vabbè. Ancora una volta la vita ti afferra in un'altra prova imprevista, dura ed esigente. L'affrontiamo col piglio di sempre. Fiducia nei medici, tenacia, resistenza, energia, i pilastri incrollabili di mia moglie e dei miei cari, gli affetti profondi e forti, tanta amicizia e la voglia di farcela senza mai perdere il senso anche dentro il mistero della malattia. Ci risentiamo tra un po'. Sicuro».
La famiglia aveva chiesto funerali strettamente privati, ma non ha potuto frenare l’ondata di affetto e partecipazione al suo dolore di tanti amici, conoscenti e perfino persone che Guglielmo non l’hanno conosciuto direttamente, ma attraverso il suo impegno civile e politico. E i giovani che lo hanno sempre seguito e ai quali Gu ha dedicato tante delle sue energie.
Non c’erano i gonfaloni e le insegne delle istituzioni che la famiglia non ha voluto, ma erano presenti gli uomini che le rappresentano, quelli che con Guglielmo hanno condiviso l’esperienza amministrativa di sindaco di Molfetta (fra gli altri notati nella folla immensa Giuseppe Cannizzaro, Maria Sasso e Nino Sallustio) e la vita di partito e quelli della giunta regionale dal presidente Nichi Vendola agli assessori Gentile, Barbanente, Capone, oltre al deputato Nicola Fratoianni. C’erano anche l’ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio e l’attuale sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma.
A concelebrare la messa alcuni sacerdoti accanto a don Tonio Dell’Olio, compagno di Guglielmo in tante battaglie per la pace (non a caso, il feretro era avvolto dalla bandiera della pace), che ha sottolineato in particolare una frase significativa del Vangelo, che calza perfettamente al percorso umano e politico di Guglielmo, ostacolato e vilipeso da tanti avversari: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.
Una grande partecipazione e un coinvolgimento emotivo hanno confermato che, come ha ricordato sempre don Tonio, Guglielmo ha seminato bene e che i suoi frutti si vedranno in futuro.
Guglielmo Minervini, “un uomo infinito in un corpo minuto” secondo la bella definizione dello scrittore Antonio Tabucchi, continuerà a vivere nelle idee e negli uomini che l’hanno conosciuto e hanno condiviso e continueranno il suo percorso per una società più giusta, perché la giustizia è soprattutto sinonimo di pace, come ci ha sempre insegnato don Tonino Bello, profeta della pace.
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