Penso che ricordare, anche a distanza di 160 anni, il valore, l’impegno ed il sacrificio degli ungheresi che si unirono a Garibaldi, nella leggendaria impresa, per la conquista del regno delle Due Sicilie, dovrebbe essere sentito come un debito di riconoscenza.
Gli ungheresi, per la loro precisa provenienza, dettero un valido contributo alla compagine garibaldina, perché tutti o quasi, esperti militari ed ufficiali di grado superiore. A Quarto gli ungheresi erano solo una decina, così come i piemontesi, furono però raggiunti da altri volontari via terra in Sicilia.
La prima grande perdita, dopo lo sbarco in Sicilia, fu proprio ungherese. Nella battaglia per la presa di Palermo, il più giovane degli ufficiali ungheresi, il tenente colonnello Lajos Tüköry cadde gravemente ferito, colpito dal fuoco borbonico. Soccorso, fu portato nella casa del principe Oneto, in via Bosco, dove morì. Aveva solo trent’anni. La morte di Tüköry, fu annunciata dallo stesso Garibaldi con un proclama molto intenso. Palermo, tributò grandi onori all’eroe ungherese. Fu apposta una targa in via Bosco, intitolata una caserma dell’Esercito ed una grande arteria, Corso Tüköry.
La stima e la riconoscenza nei riguardi degli ungheresi, spinse il filologo e poeta Giuseppe Cassone a tradurre l’opera di Sándor Petofi, grande e giovanissimo poeta, morto nei moti del 48. Per l’impegno ed il valore dimostrato, agli ungheresi verrà affidato il presidio delle coste siciliane. Si distinsero ancora una volta, nella vittoriosa battaglia del Volturno. Qui, al comando del legionario István Türr, ex ufficiale dell’esercito austriaco, combattono eroicamente in prima linea, nei pressi di Santa Maria Capua Vetere, con la perdita di 13 volontari ed una trentina di feriti. Garibaldi, inviò loro, subito un encomio solenne.
Dopo Teano, gli ungheresi non lasciano il suolo italico. Cavour a conoscenza delle loro capacità, gli affida l’arduo compito di combattere il brigantaggio in Campania, Basilicata e Puglia. Infine in Abruzzo. La legione ungherese verrà sciolta nel gennaio del 1867.
Vitangelo Solimini
Presidente Ass. italo-ungherese “Mattia Corvin.”