Gli imprenditori: la nostra zona industriale realtà importante e dinamica ma la crisi picchia duro e serve l'aiuto delle istituzioni. Con Paola Natalicchio dialogo continuo
Dialogo con le istituzioni, maggiore efficienza nella manutenzione di strade e verde da parte della Multiservizi, valido supporto per migliorare la sicurezza dell’intera zona industriale e serie di iniziative per compensare gli ultimi inasprimenti fiscali e accendere i riflettori su un pezzo importante dell’economia regionale. L’Associazione imprenditori dell’Area industriale di Molfetta, che dallo scorso maggio rappresenta quasi 100 aziende dislocate sul nostro territorio su un totale di 320, ci accoglie e ci spiega le proprie ragioni, in una delle tante realtà dinamiche e competitive della nostra città, un’eccellenza della meccanica di precisione che vende e esporta in tutta Europa occupando fette di mercato sempre più importanti. Una di quelle aziende che hanno reso Molfetta la “Modena del Sud” come ha preso a chiamarla qualcuno fuori da confini cittadini: “Perché l’imprenditoria di questo territorio ha potenzialità incredibili. Qui ci sono tra gli imprenditori più capaci del nostro Paese, uomini e donne che lavorano sodo, fanno girare l’economia e creano tanti posti di lavoro. Ma accanto a imprese d’eccellenza ce ne sono tante altre che sono alla disperazione e chiudono. La situazione è difficile: il mercato è problematico e le tasse sono aumentate in modo molto significativo”. Pasquale D’Addato, presidente dell’Associazione parla della complessa situazione della nostra Zona industriale che si dibatte tra eccellenze e crisi e mette subito in chiaro le cose: l’Associazione non fa politica, non è legata al senatore, ora Ncd Antonio Azzollini e non ha nessuna avversione pregiudiziale verso il sindaco del centrosinistra Paola Natalicchio: “anzi, con il primo cittadino abbiamo dato vita a un dialogo costante e articolato. Un ascolto continuo e indispensabile: vogliamo far capire alle istituzioni quanto è importante starci vicino. Ci siamo seduti attorno a un tavolo con il sindaco per ben 18 volte e stiamo cercando di capire quali cose concrete si possono fare insieme”. Tra le proposte più interessanti, c’è quella di innescare un circuito di turismo economico capace di accendere i riflettori sulle imprese molfettesi: “abbiamo un progetto molto interessante che sarà presto dibattuto: dare il via a domeniche tematiche nelle quali svolgere una serie di attività nelle nostre aziende che portino gente e interesse su quello che facciamo. Ci piacerebbe in particolare fare qualcosa che coinvolga i portatori di handicap, troppo spesso dimenticati. Sono nostri ragazzi e meritano ovviamente il massimo dell’affetto e dell’attenzione. Ma per far questo serve che l’area venga curata perché la manutenzione troppe volte non funziona”. Sulla stessa lunghezza d’onda Loredana Lezoche vicepresidente dell’Associazione: “abbiamo bisogno di strade sicure, di segnaletica orizzontale e verticale, della cura del verde e delle aiuole, di una soluzione per il randagismo, di un’efficiente manutenzione di strade e marciapiedi. Sono tutte cose indispensabili che mancano. Spesso l’amministrazione ci ascolta, ma la Multiservizi è lenta e inefficace e bisogna dirlo: troppe volte lavora male. A volte viene da pensare che voglia boicottare qualcuno”. Per questo gli imprenditori chiedono normative più snelle e una maggiore libertà d’azione per la cura del territorio: “abbiamo chiesto che le rotonde ci vengano affidate. Siamo disposti a rendere questo territorio bello a nostre spese. Attendiamo solo il sì dell’amministrazione e poi potremo curarle noi e lo stesso per la segnaletica: se i servizi non arrivano ci mettiamo a disposizione, ma bisogna palarne. Stessa cosa per le consulenze. Noi crediamo che il Comune abbia bisogno in un periodo di magra come questo, di una decisa spending review. Per esempio sulle consulenze si possono risparmiare molti soldi: noi mettiamo a disposizione i nostri manager, gente capace e preparata che conosce i problemi del territorio”. Spiega D’Addato che tocca poi la nota dolente delle tasse: “lo sappiamo, da Roma arrivano solo tagli e le amministrazioni non possono fare diversamente. Ma noi abbiamo deciso di restare qui, a lavorare sul nostro territorio, senza scappare a Londra o in Olanda. E’ qui che diamo lavoro a 12.000 persone ed è qui che paghiamo le tasse. E le pagheremo anche questa volta. Ma gli aumenti di quest’anno sono incredibili, pesanti, difficili da sopportare. Arrivano in una situazione già parecchio complicata e quindi noi abbiamo deciso di rispondere parlando di cose concrete: proponiamo all’amministrazione di tagliare del 50% la nostra TARI (la nuova tassa sui rifiuti, in vigore da quest’anno, ndr) e in cambio noi ci impegniamo a sobbarcarci completamente i servizi di pulizia delle strade della zona industriale. Ci sono imprese che pagano di TARI tra i 20 e i 40mila euro. Non è più possibile andare avanti così”. Altra questione complessa è quella della sicurezza: le imprese denunciano di essere costanti bersagli di furti d’auto e macchinari. Per questo, molti sono corsi al riparo, ricorrendo ad agenzie di vigilanza private e costosissime. “Serve un progetto di telesorveglianza che coinvolga tutte le aziende ma che sia supportato da una postazione sul territorio. Noi mettiamo a disposizione un nostro locale: qui la polizia municipale potrebbe lavorare con efficacia, magari fare partire dei controlli costanti. Basta una macchina che giri un po’ tra i capannoni per darci sollievo” spiega la Lezoche. Altre richieste arrivano sul rischio idrogeologico: gli imprenditori chiedono vincoli meno stringenti e la possibilità che nuove aziende possano arrivare nella zona industriale di Molfetta mentre quelle già esistenti possano allargarsi. E infine un auspicio che la situazione possa migliorare rapidamente, come spiega D’Addato “ il futuro che vediamo è quello di una realtà ricca e trasversale, piena di potenzialità e punti di forza. Ma abbiamo bisogno dell’ascolto e dell’aiuto concreto delle istituzioni. Siamo convinti che questa zona abbia tantissimi margini di crescita. Perché è proprio questo il motivo che ci ha spinti a unirci tutti insieme: la consapevolezza che la realtà economica è tale da non perdonare più divisioni ed egoismi. Bisogna essere uniti, tutti insieme, perché solo uniti si cresce. Insieme dobbiamo valorizzare il nome della città e renderla sinonimo di qualità ed eccellenza. Solo così andremo avanti”.
Autore: Onofrio Bellifemine