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“Giustizia violata”, ricordo del giudice Minervini ucciso dalle Br Il sindaco e l'Associazione avvocati commemorano il magistrato molfettese
15 aprile 2003

“Giustizia violata”, tema quanto mai attuale e sempre controverso: se ne è parlato nel corso di un incontro organizzato dal Comune di Molfetta, con la collaborazione dell'Associazione avvocati. L'occasione è stata offerta dall'iniziativa di ricordare la figura e l'opera del magistrato Girolamo Minervini, direttore generale degli istituti di pena, di origine molfettese, barbaramente assassinato, il 18 febbraio 1980 sull'autobus di linea n. 991 a Roma, per mano delle Brigate rosse. Un evento tragico che non può essere dimenticato, testimonianza della crisi delle istituzioni verificatasi proprio sul finire degli anni '70 e inizio degli '80. “Sono stati anni in cui vi è stata una recrudescenza del terrorismo”- ha dichiarato durante la commemorazione il sindaco Tommaso Minervini - “e nella nostra città vi è un esempio, quello di Gianni Carnicella ucciso poco dopo l'omicidio di Girolamo Minervini”. Un clima di cui il sindaco ha fornito testimonianza diretta: l'omicidio di Gianni Carnicella, allora in carica come sindaco di Molfetta, si verificò due mesi dopo aver denunciato, in un'intervista rilasciatagli quando lo stesso sindaco lavorava presso un emittente locale, la situazione che l'Italia stava vivendo. Così come il magistrato, sempre ligio al dovere, lavorava per lo Stato, rischiando per questo, così anche il nostro ex sindaco ha rischiato. Il figlio del magistrato assassinato, Mauro Minervini, è intervenuto ricordando l'impegno del padre e la dedizione al suo lavoro. Un ricordo davvero intenso e da non dimenticare, perché sono stati tanti gli uomini che hanno pagato con la loro vita per aver difeso le idee nelle quali credevano. Bisogna recuperare la memoria ha affermato e i giovani sono i primi ai quali occorre far comprendere l'importanza della storia. Anche il senatore Antonio Azzollini ha messo in evidenza tale aspetto, sottolineando altri episodi caratterizzanti il 1977, come l'assassinio di un poliziotto a Roma. Ma a questo punto bisogna credere ancora nelle istituzioni? Secondo il nostro sindaco ultimamente grazie ai diversi interventi c'è stata una diminuzione della violenza terroristica e va data fiducia. A. P.
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