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“Girone d'andata strepitoso. Vogliamo ripeterci e conquistare l'Eccellenza” CALCIO - Intervista al tecnico del “Molfetta”, Angelo Terracenere
15 gennaio 2005

Riprenderà il 16 gennaio il torneo di Promozione con la gara interna e prima di ritorno contro l'Arpifoggia. Il Molfetta ripartirà dal 3° posto a 34 punti dietro la capolista Barletta (38) e il Conversano (35). Una posizione che il tecnico Terracenere avrebbe sottoscritto alla vigilia del torneo. “Sinceramente non mi aspettavo che la squadra diventasse competitiva in poco tempo, considerato quanto hanno speso Altamura, Barletta Cerignola e Conversano. Sin dall'inizio ho puntato a cimentare un gruppo unito. I ragazzi mi stanno seguendo e i risultati si vedono. Trentaquattro punti su 45 sono tanti. Il difficile ora è ripeterci. Noi ce la metteremo tutta, anche se ho un organico ristretto rispetto alle altre squadre”. E' rimasto sorpreso da questo torneo di Promozione così competitivo? “No. Sapevo da quest'estate che c'erano queste 4 squadre che si stavano attrezzando per vincere il campionato, anche perché alcune mi avevano contattato. Stiamo parlando di grosse città come Barletta, Cerignola e Altamura, mentre il Conversano ha un presidente molto ambizioso. Comunque sul campo abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno”. L'assetto tattico è intraprendente, con un gioco di stampo “zemaniano”: spregiudicati in avanti, ma poco cinici nella gestione del risultato. “Il mio motto è di fare sempre un gol più degli altri, mai di fare un gol e poi chiudermi in difesa. A me piace vedere la squadra che gioca con la palla a terra, che non la butta via a casaccio. Sotto questo aspetto il gioco è un po' zemaniano, ma curo molto anche l'aspetto difensivo, non per niente siamo tra le migliori difese del torneo, oltre ad avere un forte attacco”. Per la vittoria finale sembra favorito il Barletta, mentre per la seconda posizione ci sarà battaglia. “Il Barletta è la squadra più forte ed attrezzata. Sarà difficile contendere la prima posizione, anche se faremo di tutto per tentare di raggiungerlo. La lotta sarà soprattutto per il 2° posto, tra noi, il Conversano e il Cerignola, ma non sottovaluto il possibile ritorno dell'Altamura che si è ulteriormente rinforzato”. Una rosa risicata l'ha costretta a pescare nel settore giovanile. “Devo ringraziare il tecnico Germinario che mi ha messo a disposizione giovani, alcuni dei quali interessanti, come Di Bari e Aloisio che si sono conquistati la maglia di titolare, anche se per me non esistono distinzioni. Gioca chi merita, anche se il fatto di mettere in campo tre under mi costringe a malavoglia a fare dei cambi”. Nel girone di ritorno, affronterete le migliori tutte fuori casa. “Meglio così. Fuori casa gli avversari ti lasciano più spazi, dove possiamo sviluppare il nostro gioco fatto di manovre ariose e rapide verticalizzazioni. Finora abbiamo collezionato 6 vittorie esterne sui campi più difficili, che per me sono quelli dove giocano le squadre che devono salvarsi”. Quest'anno abbiamo visto al “P. Poli”, molta più gente dello scorso anno. “Mi entusiasma vedere la gente che ritorna allo stadio e che si diverte. Sto cercando di inculcare nei ragazzi la mentalità di tutti gli allenatori che ho avuto a livello professionistico. Palla a terra, ricerca dei meccanismi, tempi e spazi giusti. Vedere che i molfettesi stanno apprezzando questo lavoro, m'inorgoglisce”. I tifosi sperano nel salto di categoria. “Vogliamo centrare l'obiettivo. Il problema sarà rimpiazzare gli eventuali squalificati ed infortunati, come è successo a Gioia del Colle dove mancavano ben 6 elementi. In questi casi l'allenatore può far ben poco, a dimostrazione che alla fine contano i giocatori che vanno in campo”. Come vede il calco professionistico oggi e la possibile novità della moviola in campo? “Il calcio deve rimanere fedele a se stesso. Qualcosa si può cambiare, ma francamente la moviola in campo mi sembra un'idiozia. Purtroppo il calcio sta perdendo la sua genuinità, i suoi sapori e le sue gioie. Le televisioni da un lato hanno dato risorse al calcio, dall'altro hanno contribuito a snaturalo. Gare a tutte le ore, anticipi e posticipi hanno relegato i tifosi nei salotti. A livello di gioco la qualità è calata, tranne il Milan, le altre offrono uno spettacolo scadente. Il pressing asfissiante, la zona, le squadre corte, tolgono profondità al gioco. Le belle giocate si vedono quando le squadre si allungano”. Il calcio dilettante può intercettare gli sportivi nauseati dal troppo calcio in Tv? “La gente va alo stadio solo se la squadra vince e basta, altrimenti si rimane a casa a guardare le partite in Tv. Quindi devi avere un gruppo giusto, un allenatore che sappia lavorare e creare un squadra capace di offrire un calcio che possa attirare la gente, come noi abbiamo fatto quest'anno nel girone di andata, con tutta l'intenzione e la voglia di ripeterci anche nel girone di ritorno”. Francesco del Rosso francesco.delrosso@quindici-molfetta.it
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